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Equilibrio tra lavoro e vita privata in Italia iStock

Le migliori città in Italia per lavoro e qualità della vita

Quali sono le città italiane dove si vive e si lavora meglio: ecco la classifica che è emersa da un'indagine che è stata condotta nel bel Paese

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Il work-life balance, l’equilibrio tra vita privata e lavoro, è la capacità di poter bilanciare ogni giorno i propri impegni professionali con quelli personali, garantendo così un’elevata qualità della vita. In Italia questo è possibile? La classifica delle città italiane dove si vive e si lavora meglio svela quali sono i luoghi del bel Paese dove il work-life balance è una realtà, che permette a tutti i lavoratori di poter trovare le giuste energie per bilanciare le esigenze lavorative con quelle private.

Equilibrio tra lavoro e vita privata in Italia

L’Italia e la sua reputazione – Le Città” è una ricerca realizzata da italiadecide in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che ha approfondito come le città italiane riescano a contribuire alla reputazione del Paese: il report ha tenuto in considerazione il valore sociale percepito delle città (un valore ritenuto importante non solo per la qualità della vita delle persone che abitano tali centri urbani, ma anche per l’attrattività economica, turistica e culturale).

Questa ricerca, realizzata insieme a Makno, specializzata in analisi di mercato, è divisa in due sezioni. Nella prima parte sono state confrontate le classifiche internazionali sulle città, mentre nella seconda parte sono stati analizzati i risultati di una survey web nazionale che è stata condotta un campione di 1.200 cittadini di Bari, Bergamo, Bologna, Genova, Roma, Milano, Napoli, Palermo, Torino e Verona. L’indagine era incentrata sulle percezioni sociali.

Sono stati 15 i fattori reputazionali, raggruppati in 5 macro-ambiti (sicurezza, qualità ambientale, infrastrutture e servizi, valori economici, vivacità sociale), presi in considerazione nello studio. Gli ambiti ritenuti più importanti sono risultati essere la salute e la sicurezza, spesso non del tutto sufficienti nelle grandi metropoli. Grande interesse è stato manifestato anche per quello che riguarda la pulizia urbana (una situazione considerata critica al Sud), ma anche per quello che riguarda l’accessibilità e la qualità delle infrastrutture.

Le città italiane dove si vive e lavora meglio

Dalla ricerca è emerso che le città in cui si vive meglio e si lavora con maggiore soddisfazione non sono le grandi metropoli del bel Paese, ma i centri urbani di dimensioni medie, come Bologna, Verona, Bergamo, che occupano il podio di questa classifica sul work-life balance.

Come spiegato nel report, Bologna (città che è risultata la più cara del bel Paese per quello che riguarda le stanze in affitto agli studenti) è stata premiata per “l’equilibrio ideale tra qualità della vita e reputazione produttiva, seguita da Verona e Bergamo, per sicurezza, servizi e sostenibilità ambientale”. A far salire il punteggio di questi centri urbani sono stati anche gli spazi verdi presenti, l’efficienza dei trasporti e la pulizia urbana.

La città di Milano, invece, è prima in questa indagine per quello che riguarda lavoro, cultura, innovazione e servizi sanitari, però è considerata troppo cara e scarsamente vivibile. Palermo, Napoli e Roma, invece, sono percepite negativamente per i fattori legati alla sicurezza, ai trasporti e ai servizi pubblici, anche se le valutazioni relative alle relazioni sociali, all’accoglienza e alla cultura sono decisamente alte.

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