Qualità della vita e lavoro, migliori città d'Italia: classifica
Uscita la classifica sulla qualità della vita nelle province d'Italia de 'Il Sole 24 Ore': dove si vive meglio e le migliori città dove trovare lavoro
È uscita l’annuale classifica stilata da ‘Il Sole 24 ore’ sulla qualità della vita nelle province italiane. L’indagine, alla 35esima edizione, misura i livelli di benessere nei territori d’Italia in base a 90 indicatori divisi in sei categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. Scopriamo insieme quali sono le migliori città d’Italia per qualità della vita e lavoro.
- Qualità della vita: la classifica delle province d'Italia
- Migliori e peggiori province d'Italia per qualità della vita
- Affari e lavoro in Italia: la classifica delle province
- Migliori (e peggiori) province per trovare lavoro
- Le province d'Italia con più (e meno) laureati
- Tasso di occupazione: le migliori (e peggiori) province
Qualità della vita: la classifica delle province d’Italia
La 35esima edizione dell’indagine ‘Qualità della vita’ de ‘Il Sole 24 Ore’, lanciata nel 1990 per misurare i livelli di benessere nei territori italiani, segna la vittoria della provincia di Bergamo, che balza al vertice della classifica per la prima volta in 35 anni, salendo di quattro posizioni rispetto al 2023.
Dietro a Bergamo, troviamo due habitué del podio: Trento e Bolzano. Ma mentre la prima sale di un solo gradino rispetto allo scorso anno, la seconda fa un salto di 10 posizioni (era 13esima).
La top 10 vede una predominanza delle province del Nord Est, con Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto tra le Regioni più presenti: Monza e Brianza (quarta) è seguita da un’altra provincia lombarda, Cremona (quinta). Poi c’è Udine, vincitrice dell’edizione 2023.
Le grandi assenti nelle prime 10 posizioni sono le aree metropolitane: solo Bologna compare al nono posto, calando di sette posizioni rispetto allo scorso anno.
All’ultimo posto c’è invece Reggio Calabria, maglia nera di una classifica che vede in coda tutte province del Mezzogiorno. Dalla posizione 83 del ranking in poi, infatti, è troviamo tutte province del Sud Italia: città metropolitane come Catania (83esima), Messina (91esima), Palermo (100esima) e Napoli (106esima). Ma anche realtà decisamente meno urbanizzate come il Sud Sardegna (93esima), le province di Enna (97esima) e Cosenza (102esima).
Tra i peggiori piazzamenti dei territori del Nord, invece, si segnalano due province liguri: Imperia (79esima), preceduta da Savona (69esima).
Migliori e peggiori province d’Italia per qualità della vita
Di seguito la top 10 delle province italiane secondo l’indagine ‘Qualità della vita 2024’ de ‘Il Sole 24 ore’:
- Bergamo;
- Trento;
- Bolzano;
- Monza-Brianza;
- Cremona;
- Udine;
- Verona;
- Vicenza;
- Bologna;
- Ascoli Piceno.
Ecco invece quali sono le peggiori province d’Italia secondo la classifica del quotidiano (sono elencate dall’ultima posizione della graduatoria generale).
- Reggio Calabria;
- Napoli;
- Crotone;
- Siracusa;
- Vibo Valentia;
- Cosenza;
- Caserta;
- Palermo;
- Foggia;
- Caltanissetta;
Affari e lavoro in Italia: la classifica delle province
Come anticipato, la classifica viene stilata in base a degli indicatori che confluiscono in categorie. Quest’anno, gli indicatori considerati sono 90, riassunti in sei categorie compresa ‘Affari e lavoro‘. Questa misura le opportunità imprenditoriali e occupazionali delle province italiane, ovvero quei territori in cui è più semplice fare impresa o trovare lavoro.
Conoscere le aree del Paese più attive da un punto di vista imprenditoriale e occupazionale può essere importante anche per quegli studenti che, una volta diplomati o laureati, sono alla ricerca di un lavoro.
In totale sono 15 gli indicatori misurati da ‘Il Sole 24 ore’ per la categoria ‘Affari e lavoro’:
- imprese sociali ogni 10mila abitanti;
- tasso di mancata partecipazione al lavoro;
- laureati e altri titoli terziari per gli abitanti tra i 25 ed i 39 anni;
- startup innovative;
- numero di ore cig medio per imprese registrate;
- presenze turistiche;
- trasso si infortuni sul lavoro per 10mila occupati;
- trend delle presenze turistiche;
- nuove iscrizioni ogni 100 imprese registrate;
- cessazioni ogni 100 imprese registrate;
- imprese in fallimento ogni 100 imprese registrate;
- tasso di occupazione degli abitanti tra i 20 ed i 64 anni;
- gender gap (differenza percentuale nella retribuzione media annua delle dipendenti del settore privato rispetto ai lavoratori maschi);
- quota di export sul PIL;
- numero pensionati ogni mille abitanti.
Migliori (e peggiori) province per trovare lavoro
A differenza della classifica generale sulla qualità della vita, a primeggiare nella singola categoria ‘Affari e lavoro’ sono le grandi aree metropolitane. Al primo posto troviamo infatti Milano seguita da Roma.
Ecco la top 10 delle province d’Italia per ‘Affari e lavoro’:
- Milano;
- Roma;
- Trieste;
- Bologna;
- Bolzano;
- Firenze;
- Venezia;
- Cagliari;
- Padova;
- Ascoli Piceno.
A chiudere la classifica, invece, troviamo (in ordine dall’ultimo posto):
- Taranto;
- Caltanissetta;
- Crotone;
- Siracusa;
- Reggio Calabria;
- Massa-Carrara;
- Messina;
- Foggia;
- Livorno;
- Cosenza.
Le province d’Italia con più (e meno) laureati
Tra gli indicatori della categoria ‘Affari e lavoro’ c’è la percentuale di laureati e altri titoli terziari per gli abitanti tra i 25 ed i 39 anni. Quali sono le province che vantano più laureati? Al primo posto c’è Monza-Brianza, seguita da Bologna e Milano. Ecco la top 10:
- Monza-Brianza (il 45,9% dei giovani tra i 25 ed i 39 anni è laureato);
- Bologna (45,2%);
- Milano (42,6%);
- Roma (42,2%);
- Trieste (41,1%);
- Firenze (39,2%);
- Ancona (38,8%);
- Pescara e Ascoli Piceno (38,2%);
- Padova (38,1%);
- Lecco (35,9%).
A chiudere la classifica sono invece le province:
- Sud Sardegna (14,7%);
- Crotone (16,2%);
- Foggia (16,3%);
- Taranto (17,9%);
- Imperia (18,9%);
- Messina (19,2%);
- Siracusa e Latina (19,6%);
- Catania (20,3%);
- Pordenone (20,7%);
- Enna e Brindisi (21,6%).
Tasso di occupazione: le migliori (e peggiori) province
Queste, invece, sono le province che vantano i maggiori tassi di occupazione:
- Bolzano (il 79,6% della popolazione tra i 20 ed i 64 anni è occupato);
- Bologna (78,4%);
- Verona e Arezzo (77,9%);
- Aosta (77,3%);
- Siena (76,9%);
- Parma e Padova (76,8%);
- Prato (76,7%);
- Firenze, Trieste e Monza e Brianza (76,6%);
- Milano (76,5%);
- Belluno (76,4%).
I peggiori tassi di occupazione sono registrati nelle seguenti province:
- Caltanissetta (41,2%);
- Crotone (44%);
- Reggio Calabria (45%);
- Napoli (45,4%);
- Palermo (46,5%);
- Caserta (47,4%);
- Taranto (47,5%);
- Siracusa e Vibo Valentia (47,7%);
- Cosenza (48%);
- Messina e Agrigento (48,8%).