
No a ora di religione: classifica delle città e regioni in Italia
In Italia molti studenti scelgono di non frequentare l'ora di religione, in alcune città e regioni si supera la metà del totale dei ragazzi
Si dibatte molto sull’ora di religione nelle scuole italiane. C’è chi ritiene che vada abolita e chi chiede che il programma sia riformato. Intanto, sempre più studenti scelgono di non farla con alcune città che arrivano a quasi alla metà del totale degli alunni esonerati dalla lezione sui culti e la fede.
Quanti studenti scelgono di non fare l’ora di religione a scuola
Dai dati comunicati dall’Uaar, Unione degli atei, agnostici e razionalisti, in Italia gli studenti che hanno scelto di non frequentare l’ora di religione “che in modo arcaico e irriguardoso vengono ancora chiamati esonerati”, hanno raggiunto la cifra record di 1.164.000 (+68.000), passando da una media del 15,5% del 2022/23 al 16,62% del 2023/24.
“Per l’ennesima volta l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti – ha dichiarato Roberto Grendene, segretario nazionale Uaar – colma carenze ministeriali e rende pubbliche informazioni che incredibilmente mancano dal Portale unico dei dati della Scuola. Il ministro Valditara sembra un po’ troppo impegnato a privilegiare l’insegnamento religioso, con concorsi farsa per assumere in ruolo docenti scelti dal vescovo e con la recente trovata di far studiare in chiave identitaria la Bibbia a bambini di sei anni. Dovrebbe invece tutelare i diritti delle sempre più numerose famiglie che chiedono una scuola laica e iniziare a pensare a un sistema nazionale d’istruzione privo del fardello dell’ora di religione cattolica”.
Quali sono le città che dicono no all’ora di religione
L’analisi dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti sembra mostrare una tendenza verso una crescente domanda di una scuola più laica nelle scuole superiori e anche in quelle inferiori. Osservando il numero di studenti che rinunciano a seguire l’ora di religione in ogni scuola, è stata stilata una sorta di classifica delle città in cui c’è la percentuale più alta di alunni esonerati.
Tra le città capoluogo spicca Firenze con il 51,51% di ragazzi che non frequentano l’ora di religione. La località toscana è seguita da Bologna che registra il 47,29%, staccando di poco Aosta ferma al 43,58%, Biella che segna il 40,62% e Mantova con il 40,54%.
Un’alta percentuale è anche nei comuni di Brescia con il 38,6%, Trieste con il 37.94% e Torino con il 37,67%.
In fondo alla classifica ci sono invece Taranto, Benevento e Barletta, con percentuali inferiori al 3%. Considerando l’intero territorio provinciale restano in testa Firenze con il 39,79% e Bologna con il 38,15%, mentre si distingue in negativo Napoli al terzultimo posto con il 2,93% seguita solo da Barletta-Andria-Trani con il 2,13% ed Enna con l’1,99%.
Quali sono le regioni per il “no”
A livello regionale, in testa svetta la Valle d’Aosta con il 32,53%. Segue al secondo posto l’Emilia Romagna con il 29,33% e al terzo posto la Toscana con il 29,01%. Il Nord Italia mantiene percentuali intorno al 25% in Liguria, Piemonte, Lombardia e Friuli Venezia Giulia, mentre scende al 21,29% in Veneto e al 17,84% in Trentino Alto Adige. Nel Centro Italia restano intorno al 15% le Marche, il Lazio e l’Umbria, mentre andando verso Sud, Sardegna e Abruzzo si attestano intorno al 10% e tutte le altre regioni meridionali si confermano sotto il 5%, ovvero Sicilia, Calabria e Puglia intorno al 4%, Basilicata e Campania sul 3%.