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Ora di religione a scuola: i numeri Fonte foto: iStock

Ora di religione a scuola, il caso: a quanti studenti non piace

Nell'anno scolastico 2022/2023, 1 studente su 4 non si è avvalso dell'ora di Religione a scuola: i dati sugli esoneri e i costi per lo Stato

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Continua ad aumentare il numero di alunni che non seguono l’ora di Religione Cattolica nelle scuole italiane. La media parla di 1 studente su 4 che non si avvale di questo insegnamento, con punte che raggiungono il 61% di defezioni a Firenze.

Sono dati che alimentano il dibattito in merito ai costi sostenuti dallo Stato per sostenere tale materia di studio, che invece aumentano. Il ministero dell’Istruzione sta infatti per bandire il secondo concorso per professori di Religione, nonostante l’interesse decrescente degli studenti.

Quanti sono gli studenti che fanno religione a scuola

Dopo un breve periodo di pausa, nell’anno scolastico 2023/2024 il numero di studenti che non hanno partecipato all’ora di Religione a scuola sono tornati ad aumentare.

I dati, riportati da ‘La Repubblica’ parlano chiaro: il 23% degli studenti, tra licei, istituti tecnici e professionali, non hanno partecipato all’ora di Insegnamento della Religione Cattolica (IRC). È la media di alunni che hanno richiesto l’esonero per uscire dall’aula durante l’ora settimanale dedicata a questa materia, preferendo dedicarsi ad altre attività, come lo studio autonomo in un’altra area della scuola, o la partecipazione ad altre attività alternative organizzate dal singolo istituto. Ricordiamo, a tal proposito, che dal 1984 frequentare l’ora settimanale di Religione Cattolica non è più obbligatorio.

Un numero in crescita rispetto all’anno scolastico precedente (2022/2023), durante il quale la media di studenti che non hanno seguito l’insegnamento si è fermata al 22%. In un anno, si contano quindi circa 20mila studenti in più.

Lungo lo Stivale, i dati variano in base alla tipologia di istituto e alla città. In particolare, il record italiano di esenzioni dall’ora di Religione si è registrato a Firenze e provincia, con il 61% di defezioni, mentre a Bologna si è raggiunto il 53%.

Dai licei agli istituti tecnici e ai professionali i dati variano: la percentuale di alunni che non si avvalgono dell’IRC al liceo si ferma al 19%, mentre sale al 26% nei tecnici e tocca il 29% nei professionali. E tra gli indirizzi scolastici sono proprio gli istituti professionali di Trieste ad aver registrano il numero maggiore di uscite dall’aula durante l’ora di Religione: il 70%.

Questi numeri derivano sia dal minor interesse dei giovani italiani di seguire questo tipo di insegnamento, sia dalla presenza di molti studenti, stranieri e non, che professano una religione diversa da quella Cattolica.

Non solo alle superiori, anche nella scuola primaria e dell’infanzia il fenomeno è simile, con il 14% di bambini esentati dall’ora di religione, che in termini assoluti significa 30 mila alunni in più rispetto all’anno precedente.

Quanto costa l’insegnamento della Religione cattolica allo Stato

Se da un lato l’interesse per l’insegnamento della Religione sta calando, dall’altro i costi per lo Stato stanno lievitando. Secondo quanto riportato sul sito della Ragioneria generale dello Stato, nel 2024, all’interno del bilancio del ministero dell’Istruzione ha messo a disposizione 859 milioni di euro per garantire l’ora di religione e le attività alternative, per coloro che non la frequentano, in tutte le scuole italiane. Si parla di oltre 110 milioni in più rispetto all’anno precedente (747 milioni di euro).

Il nuovo concorso per professori di Religione

La notizia sulla minor partecipazione degli studenti italiani alle ore di Religione arriva proprio mentre il ministero dell’Istruzione e del Merito sta per aprire il nuovo concorso (il secondo dopo vent’anni dal primo) per i docenti di Religione Cattolica.

Si prevede la copertura di 1.928 posti nei diversi gradi e ordini scolastici e suddivisi a livello regionale. Il bando si compone di una prova scritta con 50 quesiti a risposta multipla da svolgere in 100 minuti, e una prova orale.