Perché gli adulti non capiscono i ragazzi: lo svela uno studio
Secondo una recente indagini, gli adulti di riferimento (genitori e docenti) e la scuola non sono più il punto di riferimento degli adolescenti
Gli adulti non capiscono più i ragazzi e la scuola ha perso il suo ruolo centrale nel comprendere quello che i giovanissimi vogliono e sperano per la loro vita futura. Questo è quello che è emerso da una recente ricerca che ha indagato cosa pensano i minori e cosa pensano i loro genitori. La percezione della realtà è spesso diametralmente opposta, così come è distante l’istituzione scolastica dal mondo degli studenti.
L’indagine su cosa pensano gli under 18 e gli adulti
“Adolescenti in Italia: che cosa pensano gli under 18 e cosa dicono gli adulti” è il titolo di un’indagine condotta dall’Istituto Demopolis e promossa dall’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Lo studio è stato condotto tra ragazzi e ragazze italiani con età sotto i 18 anni. I risultati della ricerca hanno svelato come i ragazzi sentano distanti gli adulti di riferimento, sia i genitori sia i professori. Proprio a scuola i giovani non trovano quell’ambiente di riferimento per potersi confrontare e quel terreno utile per garantire a tutti quanti le opportunità di crescita.
La scuola non è più il punto di riferimento dei giovani
La ricerca ha posto molte domande sulla scuola ai giovani partecipanti. “Pensi che la scuola italiana oggi garantisca uguaglianza di opportunità?“: a questo quesito solamente il 9% ha risposto in modo affermativo, mentre il 54% crede che ci riesca in parte. Una persona su tre, invece, ha risposto con un No deciso.
La scuola, dunque, non è più in grado di garantire quell’ascensore sociale che consentirebbe a tutti di avere pari opportunità di crescita. Inoltre, secondo quanto è emerso dal sondaggio l’istituzione scolastica non è più il punto di riferimento per gli adolescenti italiani: solo il 37% ritiene che sia una parte fondamentale della propria vita, mentre solo il 5% degli intervistati andrebbe da un professore se dovesse avere un problema.
Perché secondo i giovani gli adulti non li comprendono
Non è solo la scuola a non capire le nuove generazioni. I ragazzi non si sentono capiti dagli adulti in generale: lo pensa il 58% degli adolescenti con età compresa tra i 14 e i 17 anni. Per la maggior parte degli intervistati (49%) i genitori non comprendono che il periodo è diverso da quello in cui loro erano adolescenti e per questo non riescono a capire quello che pensano e le loro idee. Anche le priorità di queste due generazioni, che appaiono così distanti, sono profondamente diverse. Inoltre, secondo il 41% i genitori non riescono a capire il rapporto che gli adolescenti hanno con la rete.
Proprio la sezione “Internet e social” è quella che influisce maggiormente a rendere distanti genitori e figli. Per l’84% dei genitori “web, smartphone e tablet” possono diventare una dipendenza, contro il 22% degli adolescenti che non la pensa allo stesso modo. I genitori sono anche convinti di sapere cosa fanno i figli online, mentre il 70% dei ragazzi afferma l’esatto contrario. Lo stesso gap si può notare per quello che riguarda la conoscenza delle compagnie frequentate: l’84% è sicuro di conoscere le amicizie dei figli, ma per il 42% di questi ultimi non è affatto così.