
Perché i cinesi sono bravi in matematica: i 4 insegnamenti chiave
Secondo le classifiche mondiali, bambini e ragazzi cinesi sono i più bravi in assoluto in matematica: merito anche dei metodi di insegnamento a scuola
Recenti indagini hanno svelato che i bambini e i ragazzi cinesi sono più portati nelle materie scientifiche come la matematica. Nelle classifiche mondiali gli studenti e le studentesse asiatici occupano spesso i primi posti quando si parla di discipline STEM. Semplice predisposizione o c’è qualcosa nell’insegnamento dei professori cinesi, anche per quello che riguarda la matematica, che potrebbe essere preso come spunto dai colleghi del resto del mondo? Perché i cinesi sono bravi in matematica?
Gli studenti cinesi sono più bravi in matematica
Sono tante le indagini internazionali sulle competenze matematiche (come IEA TIMMS – Trends in International Mathematics and Science Study e OCSE PISA – Programme for International Student Assessment) che ci hanno informato come negli ultimi decenni i Paesi ai primi posti delle classifiche mondiali siano sempre quelli asiatici, come Singapore, Cina, Corea del Sud e Giappone.
Il risultato potrebbe derivare dal fatto che i sistemi scolastici ed educativi di questi Paesi danno molta importanza allo studio della matematica, ma anche al fatto che gli insegnanti utilizzano metodi molto efficaci. Gli insegnanti cinesi, in particolare, hanno elaborato un sistema interattivo e strutturato che permette di apprendere e interiorizzare i concetti matematici.
I quattro insegnamenti chiave dei maestri cinesi di matematica
Uno studio condotto da Zhenzhen Miao, professoressa associata presso la Jiangxi Normal University, insieme a Christian Bokhove e David Reynolds, ha svelato come viene insegnata la matematica nelle scuole cinesi. La ricerca è stata condotta sui dati raccolti da più di 70 insegnanti e 3.000 studenti della scuola primaria.
Il quadro che è emerso dall’analisi dei dati è che in Cina la matematica viene insegnata in modo dinamico, interattivo ed efficace. I docenti si basano su quattro principi fondamentali:
- Modellizzazione: in classe si usano in modo simultaneo rappresentazioni visive, simboliche e procedurali.
- Padronanza: a ogni studente è garantito avere una conoscenza profonda della materia e un coinvolgimento attivo durante l’apprendimento prima di conoscere nuovi contenuti, non soffermandosi sulla sola competenza acquisita.
- Variazione: grazie a esempi e controesempi, in classe viene stimolato il pensiero critico e la capacità di generalizzare.
- Strutture matematiche: ogni insegnante alla lavagna esprime i concetti matematici promuovendo l’astrazione e la generalizzazione tramite il dialogo e l’interazione continui con gli studenti.
Il metodo Keli e le esperienze pratiche in classe
Secondo gli esperti, il metodo cinese ha un così grande successo, anche nell’insegnamento della matematica, grazie al metodo Keli, che è un sistema di sviluppo professionale continuo che permette di preparare lezioni efficaci, che sono sottoposte anche a revisioni da parte di colleghi o maestri più esperti. L’insegnante, tramite questo apprendimento continuo e questo confronto costante, è invogliato a sperimentare e a trovare buone pratiche che devono essere condivise.
Le lezioni esemplari che nascono con questo approccio, una volta validate, vengono anche presentate in eventi pubblici o in vere e proprie competizioni, dove tutti contribuiscono a rendere ancora più perfetta la didattica, così da ottenere modelli estremamente efficienti.
Inoltre, il metodo didattico cinese si basa anche su esperienze pratiche e non solo sulla teoria, permettendo agli studenti di imparare in modo più approfondito. Fare esercizi concreti, per permettere di fare collegamenti tra concetti astratti e la realtà concreta, consente di avere un approccio più immediato. Il metodo, che si basa sulle ricerche di Jerome Bruner, è arricchito anche dalle discussioni collettive che coinvolgono gli studenti, che sono invitati a spiegare alla classe il ragionamento che stanno facendo.
Infine, molto importante è l’uso della tecnologia, con strumenti interattivi che consentono agli studenti di sperimentare e di interiorizzare quanto appreso in classe.