Salta al contenuto
Università di Torino: rimborsi agli studenti Fonte foto: iStock

Perché l'Università di Torino restituirà 39 milioni agli studenti

Dopo la sentenza storica, partiranno i pagamenti per rimborsare le troppe tasse pagate dagli studenti iscritti all'Università di Torino nel 2018

Francesca Pasini

Francesca Pasini

SEO CONTENT WRITER

Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Gli studenti che nel 2018 hanno pagato troppe tasse iscrivendosi all’Università di Torino verranno rimborsati. Dopo la sentenza storica del 2024, che ha stabilito che l’ateneo aveva incassato nel 2018 cifre oltre i limiti massimi consentiti, partiranno finalmente i pagamenti agli studenti per un totale di 39 milioni di euro. Vediamo nello specifico perché UniTo è ora costretta ad effettuare i pagamenti agli studenti (ed ex studenti) e quali sono le modalità di rimborso previste.

UniTo deve restituire 39 milioni di euro: i motivi

Dal 4 febbraio 2025 è attiva la pagina web dedicata ai rimborsi per le tasse indebitamente incassate dall’Università di Torino nel 2018, sul sito dell’ateneo piemontese. Lo ha annunciato l’Udu, l’Unione degli Universitari, che nell’aprile 2024 aveva vinto la causa intentata contro UniTo. Il Consiglio di Stato si era quindi espresso con la Sentenza n. 3237/2024 del 09/04/2024: l’università aveva applicato tasse eccessive per l’iscrizione agli anni accademici 2017/2018 e 2018/2019, per una cifra totale che ammonta a circa 39 milioni di euro, già accantonati nel bilancio dell’ateneo.

“Non si fa cassa sulle spalle degli universitari – ha spiegato Pasquale Scordo di Udu, impegnato nel ricorso -: un principio che è stato ribadito dalla vittoria del ricorso promosso da noi negli scorsi anni e che adesso si concretizza con la disposizione dei rimborsi. UniTo raccoglierà mensilmente le domande ed entro novanta giorni dalla fine del mese in cui la richiesta viene effettuata, disporrà i bonifici“.

A coloro che risulteranno idonei (nel 2018 gli iscritti erano circa 70mila), verrà rimborsato direttamente sul proprio conto corrente un importo pari al 33,377 % della contribuzione pagata nel 2018.

Tasse troppo alte all’Università di Torino: cosa è successo nel 2018

I rimborsi che partiranno nelle prossime settimane sono stati stabiliti dalla condanna del Consiglio di Stato all’Università di Torino nell’aprile 2024, che ha ribaltato la precedente sentenza di primo grado del Tar del Piemonte.

La sentenza che ha dato ragione all’Udu, si è basata sulla legge del 1997, art. 5 del DPR 25 luglio 1997, n. 306. Tale articolo, in particolare, determina il rapporto tra il Fondo per il Finanziamento Ordinario (Ffo), ovvero il finanziamento alle università da parte dello Stato per le spese ordinarie, e le tasse universitarie, ossia le rette richieste agli studenti. Secondo quanto stabilito da tale normativa, le tasse universitarie non devono mai superare il 20% del Fondo statale.

L’ateneo torinese, però, nel 2018 ha superato tale soglia: ha raccolto infatti 95 milioni di euro per le iscrizioni a fronte di un finanziamento statale di 277 milioni (quindi con un rapporto che supera il 34%).

Se il Tar del Piemonte, nella sentenza di primo grado, aveva ritenuto non applicabile questa legge perché considerata ormai superata, il Consiglio di Stato invece ha ritenuto che fosse ancora applicabile.

L’Università di Torino aveva commentato la sentenza, dando una spiegazione alla scelta di tale tassazione: secondo l’ateneo gli importi elevati richiesti agli studenti sarebbero stati giustificati dal fatto di dover compensare il limitato finanziamento statale. Infatti, secondo l’ateneo “il peso della contribuzione studentesca negli ultimi 10 anni è notevolmente cresciuto in conseguenza alla forte crescita del numero di studenti, mentre il finanziamento ministeriale è aumentato con un ritmo non proporzionale”.

Modalità di rimborso: chi può chiederlo e come

Possono presentare domanda di rimborso tutti coloro che abbiano versato nell’anno solare 2018 dei contributi per l’iscrizione o l’immatricolazione in UniTo a corsi di studio di I° e II° livello: laurea, laurea specialistica, magistrale, a ciclo unico o del vecchio ordinamento.

Come? Accedendo alla propria area “MyUnito”, tramite SPID o credenziali SCU, ed entrando nella categoria “Iniziative” e poi in “Rimborso quote eccedenti di contribuzione versate nell’anno solare 2018”. Qui si potrà compilare un form apposito con i propri dati, tra cui l’iban per il bonifico. L’Università di Torino spiega che le richieste ricevute saranno processate a cadenza mensile.

Quali importi sono rimborsabili, nello specifico? Verranno rimborsate le quote versate durante l’anno solare 2018 e riferite agli anni accademici 2017-2018 e 2018-2019 a titolo di:

  • Contributo onnicomprensivo unico;
  • Contribuzione aggiuntiva del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e restauro dei beni culturali.

Nel caso di pagamenti riferiti ad anni accademici precedenti al 2017-2018, ma effettuati tardivamente durante l’anno solare 2018, saranno rimborsate le quote versate a titolo di:

  • Tassa di immatricolazione
  • Contributo universitario
  • Contribuzione aggiuntiva del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e restauro dei beni culturali
  • Contribuzione aggiuntiva dei corsi di studio dei Dipartimenti di Management e Giurisprudenza e della SUISM.

Tutto ciò al netto di eventuali rimborsi già ricevuti in relazione a tali importi.

In generale, non sono rimborsabili altri contributi, come la tassa regionale, l’imposta di bollo, i contributi CUS e SIAE e i contributi versati a titolo di tasse di servizio o indennità di mora.