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Quale scuola scegliere: quasi la metà si pente dopo la Maturità Fonte foto: iStock

Quale scuola scegliere: quasi la metà si pente dopo la Maturità

I dati di AlmaDiploma mostrano le valutazioni dei diplomati sul loro percorso di studi a un anno dall'esame di Stato: cosa è emerso

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

Il 27 febbraio 2025 a Bologna si è svolto il XXII Convegno di AlmaDiploma, organizzato per presentare il profilo dei diplomati e i loro esiti a distanza, percorsi di orientamento e scelte nella scuola secondaria di I e II grado. La rilevazione sugli Esiti a distanza del percorso formativo e lavorativo compiuto dai diplomati dopo il conseguimento del titolo ha riguardato quasi 29.000 diplomati del 2023 contattati a un anno dal termine degli studi e 38.000 diplomati del 2021 contattati a tre anni dal conseguimento del titolo. Dai dati sono emerse informazioni sulla scelta del percorso formativo durante la scuola superiore.

Quanti diplomati cambierebbero percorso di studi

Dalla rilevazione è emersa la soddisfazione per il percorso di studi intrapreso, anche se una parte dei diplomati cambierebbe, almeno parzialmente, la scelta fatta. Le principali motivazioni alla base del ripensamento, espresse a un anno dal diploma, riguardano il desiderio di studiare materie diverse e avere una maggiore preparazione per gli studi universitari o per il mondo del lavoro, a conferma dell’importanza delle attività di orientamento per i ragazzi nella scelta della scuola secondaria di secondo grado.

L’analisi dei diplomati del 2023 permette di effettuare un confronto tra il giudizio espresso alla vigilia del diploma e dopo un anno. Al momento del conseguimento del titolo il 55% dei diplomati ha dichiarato che, potendo tornare indietro, sceglierebbe lo stesso indirizzo/corso nella stessa scuola, il restante 44,7% compierebbe, invece, una scelta diversa, ripetendo il medesimo indirizzo/corso ma in un’altra scuola (13,5%), scegliendo un diverso indirizzo nella stessa scuola (8,9%) o, addirittura, cambiando sia scuola sia indirizzo (22,4%).

A un anno dal diploma, invece, la quota di intervistati che replicherebbe esattamente il percorso scolastico sale al 59,6%; scende invece la quota di diplomati che cambierebbe parzialmente la scelta fatta, optando per un’altra scuola (9,5%) o un altro indirizzo/corso (7,2%), mentre si conferma consistente la quota di diplomati che cambierebbe sia scuola sia indirizzo (23,5%).

I motivi per cui cambiare percorso scolastico

A un anno dall’Esame di Maturità, i diplomati hanno motivato il desiderio di voler cambiare, almeno parzialmente, il proprio percorso scolastico per studiare materie diverse (29,8%), compiere studi più adatti alla preparazione universitaria (20,4%), fare studi che preparino meglio al mondo del lavoro (17,7%).

I ragazzi che più di altri cambierebbero percorso scolastico sono i fuoriusciti dai professionali che desidererebbero avere una migliore preparazione per gli studi universitari (31,2%; è il 20,5% per i liceali e 16,8% per i tecnici) ma anche per il mondo del lavoro (27,2%; 15,7% e 18,0%, rispettivamente). Tra i diplomati tecnici, invece, un’elevata quota cambierebbe le proprie scelte per studiare materie diverse (37,2%; è pari al 27,5% per i liceali e al 17,8% per i professionali). Questi risultati confermerebbero l’importanza delle attività di orientamento per i giovani, a partire anche dalla scuola secondaria inferiore, al fine di fare una scelta consapevole fin dalla scuola secondaria di secondo grado.

La valutazione degli studenti su università e lavoro

Un dato interessante emerso dall’analisi riguarda le scelte post-diploma. È emerso che oltre due terzi dei diplomati è iscritto all’università, in parte svolgendo contemporaneamente un’attività lavorativa. A un anno dal conseguimento del titolo, il 71,4% dei diplomati del 2023 prosegue la propria formazione ed è iscritto a un corso di laurea, di cui il 49,6% si dedica esclusivamente agli studi universitari, mentre il 21,8% ha scelto di coniugare studio e lavoro. Il 18,2% ha preferito inserirsi esclusivamente nel mercato del lavoro. Come è naturale attendersi, la quota di diplomati iscritti all’università è nettamente più elevata tra i liceali.

Nel periodo 2019-2024 aumenta sia la quota di iscritti all’università (+5,8 punti rispetto al 2019) sia la quota di occupati (+2,6 punti rispetto al 2019). L’analisi delle due componenti dell’occupazione nel periodo in esame mostra che la quota di diplomati dediti esclusivamente al lavoro risulta in tendenziale calo, soprattutto tra i professionali, mentre la quota di chi coniuga studio e lavoro figura in aumento, per tutti i tipi di diploma.