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Quali temi vorrebbero affrontare gli studenti italiani in classe iStock

Quali temi vorrebbero affrontare gli studenti italiani in classe

Un questionario del 2024 di AlmaDiploma ha indagato quali sono i temi che gli studenti vorrebbero poter approfondire o affrontare in aula

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

GIORNALISTA

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv di cronaca, politica, scuola, economia e spettacolo. Ha esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e Tv e lavora anche nell’ambito social

Al XXII Convegno di AlmaDiploma sono stati presentati i risultati delle rilevazioni sul Profilo dei diplomati e sugli Esiti a distanza, percorsi di orientamento e scelte nella scuola secondaria di I e II grado. Sono stati diversi i temi indagati nel sondaggio, ai ragazzi è stato chiesto anche cosa avrebbero voluto studiare e quali argomenti trattare in aula.

I temi che gli studenti vorrebbero affrontare in aula

Alla domanda all’interno del questionario del 2024 su quali temi gli studenti vorrebbero affrontare o approfondire in aula, almeno la metà dei diplomati 2024 ha dichiarato di essere interessato a tematiche come il benessere psicologico (55,9%) e la gestione dello stress e dei cambiamenti (50,8%).

Seguono l’educazione finanziaria (46,8%), l’educazione sessuale (43,4%), la situazione geopolitica attuale (33,8%), l’educazione alle relazioni (32,7%) e l’educazione alimentare e patologie associate (27,8%). Meno di un quinto dei diplomati ha dichiarato di essere interessato alle differenze culturali, etiche e religiose (17,2%), la sostenibilità ambientale (15,5%), la discriminazione di genere (15,2%) e il bullismo (11,1%), a chiudere identità di genere (8,3%) e disabilità (6,5%).

Le ragazze hanno mostrato un interesse maggiore rispetto ai ragazzi per le tematiche riguardanti il benessere psicologico (+18,8 punti percentuali), la gestione dello stress e dei cambiamenti (+17,2 punti), l’educazione alimentare e le patologie associate (+10,9), le discriminazioni di genere (+10,7), l’educazione sessuale e l’educazione alle relazioni (entrambe +8,8 punti percentuali), le differenze culturali etniche e religiose (+6,1) e l’identità di genere (+5,5 punti percentuali).

Tra le donne è invece meno diffuso l’interesse per l’educazione finanziaria (-18,5 punti percentuali rispetto ai maschi), la situazione geopolitica attuale (-7,1) e la sostenibilità ambientale (-7,0). Le differenze di genere si confermano in tutti e tre i percorsi scolastici.

Quanti diplomati sono interessati agli ITS

I diplomati che vogliono continuare gli studi e approfondire le tematiche tecnico-scientifiche, oltre ai corsi universitari, possono essere interessati anche ad altre opportunità come gli ITS (Istituti Tecnici Superiori), percorsi biennali e triennali di formazione terziaria professionalizzante che si articolano in nove ambiti disciplinari e sono programmati a livello regionale. I dati mostrano che il 10% conosce bene questi progetti e un altro 34,5% sa di cosa si tratta, in particolare nei percorsi tecnici (rispettivamente 19,5% e 47,8%). A non conoscerli affatto, invece, sono il 28,6% dei diplomati, quota che però varia dal 14,2% dei tecnici al 35,0% dei liceali.

Il 20,6% dei diplomati è interessato a conoscere meglio l’offerta degli ITS. Tra coloro che conoscono bene gli istituti tecnici superiori o sanno di cosa si tratta, il 14,9% sta considerando l’opportunità di iscriversi a tale tipo di corso per completare la formazione dopo il diploma.

I dati sulle scelte post diploma e gli esiti occupazionali

Riguardo alle scelte post diploma e agli esiti occupazionali la rilevazione ha mostrato che il 71,4% dei diplomati del 2023 prosegue la propria formazione ed è iscritto a un corso di laurea mentre il 18,2% è entrato nel mercato del lavoro. Degli iscritti all’università, il 21,8% ha scelto di coniugare studio e lavoro. A tre anni dalla Maturità, il 24% dei diplomati lavora esclusivamente, il 44,5% si dedica solo agli studi universitari, mentre il 22,8 % concilia studio e lavoro.

Ma cosa spinge i giovani a proseguire gli studi universitari? Per il 61,6% la principale motivazione è legata a componenti di natura lavorativa, mentre il 36,7% dei diplomati è stato spinto dal desiderio di migliorare la propria formazione culturale.