Quando saranno i 100 giorni all'esame di Maturità 2025
I 100 giorni all'esame di Maturità sono una data importante che i maturandi passano tra gite, feste e riti tradizionali tramandati per generazioni
Una giornata importante per tutti gli studenti che si stanno preparando all’esame di Stato 2025 è quella dei 100 giorni alla Maturità. Questa giornata è ormai da tradizione dedicata a feste, svaghi e riti scaramantici in vista della prova finale del percorso di studi. E’ una data spartiacque che ricorda che mancano poco più di tre mesi ed è il momento di mettersi a studiare seriamente e fare tutto il possibile per arrivare ben preparati ai test scritti e orali che chiuderanno il ciclo degli studi della scuola secondaria.
Quando e come si festeggiano i 100 giorni alla Maturità 2025
La Maturità 2025 inizierà con la prima prova il 18 giugno. Quindi qual è la data dei 100 giorni all’esame di Stato? Da segnare in calendario è lunedì 10 marzo, questo è il giorno in cui organizzare le attività tradizionali prima di iniziare il conto alla rovescia verso la prima prova. Ogni regione l’appuntamento si festeggia in modi diversi tra gite in località simboliche, cene con i professori, feste e serate in discoteca. Molti gruppi di studenti compiono pellegrinaggi per chiedere una grazia al Santo del proprio territorio oppure vanno al mare per scrivere sulla sabbia il voto che sperano di ottenere.
Ci sono anche maturandi che organizzano un weekend di vacanza o un viaggio tra coetanei per rilassarsi e divertirsi prima d’iniziare il tour de force di studio e quindi chiudersi in casa fino almeno alla fine di giugno, o comunque fino a quando non avranno dato l’orale.
I riti più famosi da seguire per i 100 giorni all’esame
Ci sono alcune usanze che sono ormai diventate famose in tutta Italia e adottate o copiate anche da chi non vive nel territorio in cui è nata quella specifica tradizione. Un’attività molto nota tra i maturandi toscani sono i 100 giri attorno alla torre di Pisa o, in alternativa, toccare la lucertolina in piazza dei Miracoli.
Chi vive sulla costa ha un rito scaramantico da compiere. Andare in spiaggia e scrivere il voto desiderato sulla sabbia. Se le onde lo cancellano completamente, il desiderio si avvererà, altrimenti si potrebbero ottenere anche 10 punti in meno a quelli scritti.
Gli studenti abruzzesi organizzano veri e propri pellegrinaggi al Santuario di San Gabriele dell’Addolorata, alle pendici del Gran Sasso in provincia di Teramo. L’usanza vuole che si debbano far benedire le penne e raccomandarsi al Santo per avere supporto e protezione durante gli esami.
Anche a Livorno si va in pellegrinaggio, in questo caso al Santuario di Montenero, ma le prove da superare sono un po’ più complicate di quelle dei coetanei abruzzesi. I toscani devono salire i gradini in ginocchio, tirare una monetina sopra un arco oppure accendere un cero per pregare di ottenere i voto desiderato.
In Sardegna i maturandi ballano l’inno sardo e partecipano a cerimonie propiziatori che portino fortuna durante l’esame di Stato e anche in futuro.
Com’è nata la tradizione dei 100 giorni all’esame
Ma perché si festeggia proprio 100 giorni prima della Maturità? Molti pensano alla cifra tonda e al fatto che il voto massimo che si potrà ottenere è 100. Ma fino a qualche decade fa la votazione si fermava a 60 ne il rito era il medesimo. In realtà la tradizione prenderebbe spunto da un rito militare. La leggenda narra che nel 1840, quando ai soldati dell’Accademia Militare di Torino fu comunicato il decreto regio per cui i corsi si sarebbero conclusi entro tre anni, non avendo più una durata variabile, l’allievo Emanuele Balbo Bertone di Sambuy esclamò: “Mac pi tre ani!” (Ancora soltanto tre anni!). Da quel momento gli allievi iniziarono a scrivere il conto alla rovescia dei giorni festeggiando in particolar modo l’arrivo del Mak P 100. In breve tempo tutte le scuole militari iniziarono a celebrare i 100 giorni che poi sono stati adottati anche dai maturandi.