
Cosa succede se fai scena muta all'orale della Maturità 2025
Gli studenti dell'esame di Maturità 2025 sono alle prese con i colloqui: ma che succede se si fa scena muta all'orale? Ecco cosa c'è da sapere
La Maturità 2025 sta volgendo al termine. Gli scritti sono finiti, e i maturandi hanno scoperto i punteggi ottenuti al tema e alla seconda prova. Ora non resta che affrontare l’ultimo step: il colloquio. Tra ansie e ambizioni, in molti stanno iniziando a tirare le somme cercando di azzardare una previsione sul voto del diploma. Ebbene, l’ipotesi peggiore è fare scena muta all’orale. Cosa succede in questo caso? È comunque garantito un punteggio minimo a chi si presenta all’esame?
Qual è il voto minimo che si può prendere all’orale della Maturità?
L’orale è una delle prove più temute della Maturità. L’idea di trovarsi faccia a faccia con la commissione, e soprattutto con i membri esterni, è spesso fonte di ansia per molti studenti. Saprò rispondere? Cosa faccio se non conosco un argomento? E se faccio scena muta? Sono solo alcune delle domande più comuni che si pongono i maturandi prima del colloquio. È dunque arrivato il momento di sfatare qualche mito.
Fare scena muta all’orale della Maturità è altamente improbabile. Anche se la preparazione è scarsa, è difficile che non ci siano argomenti sui quali riferire in sede d’esame. L’obiettivo della commissione, infatti, non è quello di ostacolare i candidati, ma quello di aiutarli ad esprimersi al meglio e di dimostrare sia le loro conoscenze che le loro competenze. Al colloquio, inoltre, i commissari possono fare domande in merito alle prove scritte e anche sui PCTO.
Detto questo, cosa succede nella remota ipotesi di fare completa scena muta? Una delle credenze più diffuse è che se ti presenti all’orale e firmi senza aprire bocca ottieni comunque qualche punto. Sbagliato! Non esiste nessuna regola che prevede l’assegnazione di un punteggio minimo al colloquio. Quindi, teoricamente, si può prendere anche zero. Questo, però, è assai improbabile per quanto spiegato sopra.
Non solo. Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha predisposto una griglia che deve essere seguita dalle commissioni per la valutazione degli orali. Questa è costituita da cinque indicatori, dall’acquisizione dei contenuti alla capacità di analisi e di comprensione, ad ognuno dei quali corrisponde un punteggio minimo ed uno massimo. Gli indicatori previsti partono tutti da 0.5 punti fino ad un massimo di 5 o 2.5, a seconda dell’indicatore stesso, per un totale di max 20 punti (che è il punteggio più alto che si può ottenere al colloquio).
I consigli di prof Dieci per il colloquio dell’esame di Maturità
Roberta Dieci, insegnante e content creator protagonista del teen drama sull’epica di Virgilio Scuola ‘Sei un mito‘, ha dato qualche consiglio utile ai maturandi in vista del colloquio.
“Consiglio agli studenti di scegliere più tematiche e provare a collegarle ad alcune materie d’esame, evitando forzature. E anche di ripassare bene il programma svolto ricordando che all’esame non vengono chiesti i dettagli, ma i macro-concetti, sostenuti da testi, immagini, esperimenti rilevanti”.
All’orale, infatti, viene privilegiata una discussione per macro-temi ed è valorizzata la capacità degli studenti di fare collegamenti tra le diverse discipline. Come evidenziato anche sul sito del ministero dell’Istruzione, “la commissione valuta sia la capacità del candidato di cogliere i collegamenti tra le conoscenze acquisite sia il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale dello studente“. E ancora, l’orale “è la fase dell’esame in cui valorizzare il percorso formativo e di crescita, le competenze, i talenti, la capacità dello studente di elaborare, in una prospettiva pluridisciplinare, i temi più significativi di ciascuna disciplina”.