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Statua di Giacomo Leopardi Fonte foto: iStock

Quanto vale un autografo di Giacomo Leopardi: la maxi cifra

Il mercato degli autografi, anche di personaggi storici, ha giri d'affari miliardari: ecco a quanto hanno battuto all'asta un autografo di Leopardi

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Andare a caccia di autografi sembra essere un lavoro davvero remunerativo, che comporta tanta pazienza e appostamenti mirati nei luoghi giusti per poter fermare il vip o il calciatore di turno e chiedere una firma. Non solo le celebrità più popolari del momento sono tra le più cercate: anche i personaggi storici sono molto gettonati, per il valore di tali scritti che magari vengono trovati per caso in soffitte o vecchi bauli. Quanto vale, ad esempio, un autografo di Giacomo Leopardi? E se si trovasse quello di Shakespeare?

Il valore di un autografo di Giacomo Leopardi

Giacomo Leopardi, poeta e scrittore italiano, vissuto tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento in Italia, nelle Marche, a Recanati, è ricercatissimo per quello che riguarda un suo possibile autografo. Anche perché già in passato una firma dell’autore de “L’infinito” è stata battuta all’asta per 30mila dollari.

Una cifra davvero interessante per un “pezzo di carta” che magari qualcuno ha avuto la fortuna di trovare nella soffitta dei nonni o in qualche collezione privata, magari ben nascosto. Questi ritrovamenti possono valere una fortuna e non solo nel caso di Giacomo Leopardi, a patto che siano originali, ovviamente.

Quanto valgono gli autografi storici, da Mussolini a Shakespeare

Oltre a Giacomo Leopardi, sono tanti altri gli autografi di personaggi storici che valgono una fortuna. Come quello di Neil Armstrong che potrebbe far guadagnare 4mila dollari: l’astronauta ha smesso di firmare autografi proprio perché non voleva alimentarne il commercio e per questo oggi la sua firma vale molto.

Ci vogliono 3mila dollari circa per un autografo di Adolf Hitler, mentre “solo” 500 per quello di Benito Mussolini. Un autografo del compositore Beethoven è stato battuto all’asta per 384mila dollari. La firma più ambita tra i personaggi storici, però, sembra essere quella di Shakespeare, una rarità che nessuno ha mai visto: la quotazione teorica è pari a 5 milioni di dollari.

Il mercato degli autografi vale miliardi

C’è chi vive vendendo autografi. Il lavoro è semplice: basta appostarsi nei luoghi giusti, frequentati da vip, attori, influencer, cantanti, calciatori e aspettare che questi firmino un pezzo di carta o un oggetto, meglio se di loro proprietà o affine al personaggio. Quegli autografi non diventano poi pezzi da collezionare e mostrare con orgoglio agli amici, ma oggetti da vendere a caro prezzo su internet o a casa d’aste che si occupano della compravendita.

Il mercato arriverebbe a muovere miliardi di dollari, come riportato da La Repubblica. Un oggetto autografato vede il suo valore triplicarsi, a patto che sia certificato come autentico. Ci sono società che si occupano di analizzare la grafia e comprendere se è tutto vero o è una truffa. Mai farsi fare una dedica, però, perché altrimenti il valore scende drasticamente.

Le parole di Pep Guardiola a tre ragazzini a caccia di autografi

Non tutte le celebrità, però, cascano nei tranelli dei cacciatori di autografi, che non sono “normali” fan alla ricerca di reliquie da conservare gelosamente, ma veri e propri affaristi che cercano di guadagnarci un po’.

Tra chi non si è fatto abbindolare da tale fenomeno c’è Pep Guardiola, allenatore del Manchester City. Dopo aver visto tre cacciatori di autografi molto giovani, ha deciso di affrontarli, esortandoli a fare qualcosa di più della loro vita: “Vi conosco, venite sempre qui e poi vi vendete le firme. Volete passare la vita facendo questo? Andate a scuola“.