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Prof Schettini: "3 trappole per i giovani". Il ruolo della scuola
Per il prof Vincenzo Schettini esistono "3 trappole per i giovani": quali sono e che ruolo ha la scuola per aiutare ragazzi e ragazze a non caderci
Secondo Vincenzo Schettini, il prof di fisica più amato d’Italia, i giovani di oggi vivono in “3 trappole“. Quali sono e che ruolo ha la scuola per aiutarli a non caderci.
Le 3 “trappole” per i giovani secondo prof Schettini
Poco prima di salire sul palco del teatro Toselli di Cuneo per incontrare 560 studenti delle superiori, prof Schettini ha spiegato a La Stampa qual è il messaggio che intente mandare con il suo intervento: “Cercherò di far notare ai ragazzi la trappola in cui vivono, che in realtà sono più d’una”.
L’evento, dal titolo ‘L’artigianato che ci piace‘ – il cui nome si rifà al progetto dell’insegnante ‘La fisica che ci piace‘ -, è stato pensato da Confartigianato per promuovere il sapere pratico tra i le nuove generazioni.
Ebbene, quali sono le “trappole” per i giovani di cui parla prof Schettini? “La prima – ha spiegato il docente influencer – è il livello di distrazione che crea lo smartphone per gli adolescenti“. Lui, che dei social ha fatto uno strumento per parlare ai giovani, anche in questa occasione li ha messi in guardia dai rischi delle nuove tecnologie.
Ragazzi e ragazze di oggi “non hanno più i momenti che chiamavamo ‘di noia’ – ha proseguito l’insegnante -. Appena si prova la noia si compensa con il cellulare“. Questo atteggiamento “è dannoso”, ha proseguito, perché la noia “è fondamentale per attivare la creatività”. Con gli smartphone sempre in mano, al contrario, si diventa “passivi osservatori e solo fruitori”.
La seconda trappola “è che oggi non si accompagnano più i figli in bottega o nei campi, permettendo loro di appassionarsi ad alcuni mestieri, come il calzolaio, il parrucchiere o l’agricoltore”, ha detto Schettini. In questo modo, ha aggiunto, “stiamo intrappolando i ragazzi a non usare le mani finché diventano maggiorenni, quando però il periodo migliore per seminare queste passioni è ormai passato”.
Infine, “l’assoluta lontananza dalle attività artistiche“, che sono fondamentali per la creatività. Il prof ha raccontato che da piccolo studiava violino fino a 8 ore al giorno, mentre l’adolescente di oggi “troppo spesso non ha tempo per questo tipo di arte o per altre forme di esercizio fisico che sviluppano la mente”.
Prof Schettini: “La scuola ha un ruolo decisivo”
Come invertire questa tendenza, stimolando nuove passioni nei giovani? Per prof Schettini “un ruolo decisivo ce l’ha la scuola“. A suo avviso “servirebbero istituti ricchi di laboratori manuali, per far crescere i ragazzi anche attraverso l’abilità del fare“.
Ma anche i genitori possono fare molto in questo senso, per esempio “facendo colorare un quaderno ai bambini mentre si è fuori a cena invece di intrattenerli con un video“.
Da qui il suo messaggio agli studenti: “A loro voglio dire di approfittare degli anni di gioventù per abituarsi a costruire qualcosa con sacrificio e con metodo, impararlo è qualcosa di straordinario, di molto figo per la propria vita”.
Prof Schettini ha concluso proponendo l’esempio dello sport “che educa molto e insegna che la sana competizione esiste”. Un insegnamento molto importante, visto che “la vita del domani sarà sempre più competitiva”.