
Schettini avvisa i giovani: la frase in dialetto del suo ex prof
Vincenzo Schettini avvisa i giovani e svela la frase in dialetto che gli rivolse il suo ex prof di fisica: cosa significa e perché gliela disse
Vincenzo Schettini, il prof di fisica che ha conquistato il cuore dei giovani sui social con le sue lezioni coinvolgenti e il suo inconfondibile entusiasmo, non è solo un fisico, ma anche un musicista. L’insegnante ha sempre spiegato che scienza e arte, pur sembrando mondi distinti, sono in realtà interconnessi, e la loro distanza, dunque, è solo apparente. Da qui arriva il suo consiglio rivolto ai giovani: “Non limitatevi”. Un monito che è strettamente collegato ad una frase in dialetto che gli disse il suo ex prof di fisica quando era ancora uno studente.
Il messaggio di Schettini ai giovani: “Non limitatevi”
In Vincenzo Schettini, celebre prof de ‘La fisica che ci piace’, vive una doppia anima: “Non sono solo un fisico, ma anche un violinista. Ho quindi studiato musica tanto quanto fisica, ed è esattamente la mia metà”, ha svelato in un’intervista a L’Arena.
“Eccellere in discipline scientifiche e artistiche, allo stesso tempo, credo sia una grande rarità – ha detto l’insegnante -. Se vai a fare un giro nelle facoltà Stem troverai molti ragazzi che suonano, scrivono poesie, e nel frattempo studiano ingegneria”. E questo, ha aggiunto, “mi fa enormemente piacere, perché io sponsorizzo la mente divergente. Noi infatti abbiamo una mente che di base lo è, e non dobbiamo averne paura. Non dobbiamo immaginarci incasellati in un piccolo perimetro che ci definisce nella nostra totalità. Non dobbiamo sentirci limitati”. Da qui il suo messaggio ai giovani: “Non vi limitate“.
Il suo invito è un’esortazione a esplorare, a non porsi confini, a coltivare più passioni e talenti, ad essere curiosi, riconoscendo che la vera ricchezza sta nella capacità di spaziare e di trovare connessioni inaspettate tra mondi apparentemente diversi.
Cosa ha imparato Schettini dalla frase che gli disse il suo prof
“Quando dico ‘non limitatevi’, sto incentivando lo studio e il darsi da fare“, ha continuato Schettini. Ed è proprio in questo contesto che emerge la frase che gli disse il suo ex prof di fisica, una frase in dialetto polignanese che per lui è diventata un mantra: “Scìtte ‘u sànghe da ‘ngànn“.
Questa espressione, che Schettini ha tradotto in “butta il sangue dalla gola“, ovvero “datti da fare“, gli fu rivolta quando si iscrisse all’università per studiare fisica. Il suo ex docente delle superiori, orgoglioso della sua scelta, con quella frase voleva fargli capire che era arrivato “il momento di impegnarsi seriamente”.
Ed è solo studiando che si può scoprire la “connessione” tra le nostre passioni, ha detto Schettini. “Quando studi per esempio la musica e ti accorgi di padroneggiare il concetto di frequenza, di armonia, di tritono, automaticamente scopri il lato matematico – ha spiegato -. Quando t’imbatti nella serie di Fibonacci, comprendi che dietro alle note e i suoni e gli accordi che stanno bene insieme c’è una perfetta proporzione matematica. Lo ha studiato per primo Pitagora, con il suo monocordo, poi Fourier, da cui deriva l’omonima analisi”. Quindi, ha concluso, “le due cose si mescolano tra loro, non sono mai una distinta dall’altra”.
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