
Riforma del test di Medicina 2025, è quasi legge: cosa succede
La riforma del test di Medicina 2025 è quasi realtà: cosa succede ora grazie all'approvazione in commissione alla Camera e come cambierà l'accesso
È stato approvato in commissione cultura alla Camera il nuovo disegno di legge che cambierà le modalità di accesso alla facoltà di Medicina (e non solo) in Italia. Niente più test a crocette, come promesso dal governo, ma un semestre introduttivo che permetterà di formare una graduatoria di coloro che verranno ammessi ai corsi di studio.
Ma prima di diventare realtà, la legge deve superare ora un altro step e devono essere definiti tutti i dettagli per renderla funzionante. Non mancano alcuni dubbi dei rettori delle università. Vediamo cosa sta succedendo.
- Approvata la riforma del test di Medicina: i prossimi step
- Cosa cambierà nei test di Medicina e da quando
Approvata la riforma del test di Medicina: i prossimi step
Il 18 febbraio 2025, la VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione ha approvato il disegno di legge delega (DL 2149), alla Camera dei Deputati, che rivoluzionerà l’ammissione ai corsi di laurea nelle facoltà di Medicina e chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria e Medicina veterinaria. Soddisfatta dell’esito è la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che su X ha scritto: “Un passo avanti verso la riforma di Medicina. Superiamo un sistema di selezione ingiusto e iniquo e costruiamo un percorso che valorizzi davvero le competenze, puntando all’eccellenza formativa”.
Prima di diventare legge, però, manca l’ok dei deputati all’Aula. Ma non è tutto: al lavoro al ministero c’è anche una commissione che ha il compito di stabilire i dettagli del nuovo semestre introduttivo previsto. Inoltre, visto che il numero chiuso resterà, dovrà essere stabilita una modalità di formazione della graduatoria nazionale, per la quale gli esperti stanno valutando anche l’ipotesi di utilizzare un coefficiente equalizzatore che permetterebbe di comparare i voti degli esami nelle diverse università.
Tali questioni potrebbero rischiare di far allungare le tempistiche di approvazione della legge, che per poter partire dal prossimo anno accademico, secondo gli esperti, dovrà avvenire entro il 28 febbraio, come riportato dal Corriere della Sera. Mancherebbero infatti mesi per portare a buon fine i decreti attuativi che renderanno applicabile la riforma.
Preoccupazione anche tra alcuni rettori degli atenei coinvolti che, sebbene si stiano attrezzando per attivare un numero di corsi (online e in presenza) adeguato per tutti gli studenti interessati, pensano che avendo più tempo a disposizione potrebbero avviare in modo più ordinato il nuovo sistema.
Cosa cambierà nei test di Medicina e da quando
“Stiamo lavorando affinché le nuove regole entrino in vigore già dal prossimo anno accademico, mettendo al centro trasparenza, equità e merito”, ha dichiarato la ministra Bernini su X. L’obiettivo è quindi quello di rendere effettiva la riforma di Medicina già dall’anno accademico 2025/2026.
Come cambierà l’accesso alla facoltà? Innanzitutto, il tanto discusso test a crocette verrà abolito, ma il numero chiuso resterà. Tutti gli studenti potranno accedere liberamente al primo semestre introduttivo, che fungerà da filtro per la formazione della graduatoria nazionale. In questi sei mesi, dovranno seguire corsi e sostenere esami caratterizzanti per l’accesso. L’ammissione al secondo semestre sarà determinata dai risultati ottenuti nel semestre. La graduatoria verrà quindi formata secondo i criteri che saranno resi noti nei prossimi mesi.
Coloro che non riusciranno ad essere ammessi a Medicina e chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria e Medicina veterinaria, dopo il “semestre-filtro”, non avranno perso tempo, poiché i crediti acquisiti verranno riconosciuti per iscriversi ad altri corsi universitari.