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Stress a scuola Fonte foto: iStock

Stress da competizione a scuola: scoperta sugli studenti italiani

Lo stress da competizione a scuola è un problema che in Italia riguarda 3 studenti su 4: i dati del sondaggio condotto tra 25mila adolescenti

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

A scuola 3 studenti su 4 soffrono “sempre” o “spesso” di stress da competizione. A dirlo è il sondaggio condotto durante “Scuola e benessere: oltre l’ipercompetizione e l’omologazione”, un evento nato dalla collaborazione tra Unisona Live e l’Unicef, patrocinato dal Comune di Milano e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, dedicato alle scuole superiori e all’ultimo anno delle medie.

Stress da competizione a scuola: i dati del sondaggio

Durante l’evento ‘Scuola e benessere‘ promosso da Unisona Live e Unicef, oltre 25mila studenti, collegati online in diretta streaming da 231 scuole e 5 cinema di tutta Italia, hanno risposto in tempo reale ad un sondaggio sulla competizione e l’omologazione a scuola.

I risultati dell’indagine hanno evidenziato che il 75% dei ragazzi ha “sempre” o “spesso” episodi di stress causati dalla scuola. Il 44% di loro si sente inadeguato e insicuro a causa dell’ipercompetizione, che rende più difficile l’apprendimento per il 17% dei partecipanti. La metà degli studenti che hanno partecipato al sondaggio ha detto che vivrebbe la scuola con meno stress se ci fosse meno carico di studio a casa. Mentre quasi il 50% ha detto che sarebbero necessarie più attività extracurricolari e maggiori spazi di aggregazione.

Stress da scuola: parlano gli esperti

L’iniziativa ‘Scuola e benessere’ è nata per riflettere “sul tema cruciale del benessere psicosociale degli adolescenti nell’ambiente scolastico”, hanno spiegato gli organizzatori dell’evento, come si legge sul sito dell’Unicef.

“La scuola – hanno proseguito – è infatti uno degli ambienti in cui si manifestano più spesso emozioni come frustrazione, disagio e stress, ma al tempo stesso è l’ambiente dove meglio si possono riconoscere e prevenire questi problemi, promuovendo lo sviluppo delle abilità, l’importanza delle competenze trasversali e relazionali, e incoraggiando metodologie collaborative per contrastare il clima ipercompetitivo che spesso si trova nelle istituzioni scolastiche”.

Come raccontato durante il convegno dalle esperte dell’Unicef Maddalena Grechi ed Estella Guerrera, il concetto di stress a scuola è molto spesso “legato all’ipercompetizione e all’omologazione scolastica“. Per questo diventa fondamentale “creare un ambiente scolastico favorevole al benessere degli studenti attraverso spazi accoglienti, sviluppo personale e relazioni positive”.

Tra gli altri interventi che si sono succeduti durante l’iniziativa ‘Scuola e benessere’, ha trovato spazio anche la voce di Diana, una ragazza dello YAB (Youth Advisory Board, ovvero l’organo di partecipazione degli studenti all’iniziativa ‘Garanzia Infanzia’ per la riduzione della povertà minorile e l’inclusione sociale). “L’omologazione – ha detto – sta anche nell’idea che tutti debbano avere le stesse abilità per rispondere alle esigenze scolastiche. Invece siamo tutti diversi”.

“Abbiamo tempi e modi diversi di imparare – ha ribadito Diana -. I docenti dovrebbero valorizzare le capacità di tutti, evitando di elogiare solo gli studenti più brillanti, promuovendo invece attività di gruppo e progetti creativi che permettano a ciascuno di emergere ed esprimersi liberamente”.

Il grande successo dell’iniziativa ‘Scuola e benessere’, che ha visto 25mila studenti da tutta Italia confrontarsi con docenti ed esperti, testimonia “l’importanza e l’urgenza di affrontare il tema del benessere psicosociale degli adolescenti nell’ambito educativo”, ha affermato Nicola Dell’Arciprete di Unicef Italia.

“Su questa priorità siamo impegnati in prima linea in un programma finanziato dalla Commissione europea che accompagnerà per due anni le autorità italiane nel migliorare il coordinamento tra i settori sanitario, sociale e scolastico”, ha concluso Dell’Arciprete.