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Vespa orientalis Fonte foto: ANSA

Riapertura scuole, scatta l'allarme Vespa orientalis: i rischi

Ancora segnalazioni della presenza di esemplari di Vespa orientalis a Roma: scatta l'allarme per la riapertura delle scuole rimaste chiuse d'estate

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Continuano le segnalazioni di Vespa orientalis a Roma e scatta l’allarme per la riapertura delle scuole rimaste chiuse d’estate.

Allarme Vespa orientalis con la riapertura delle scuole

L’etologo Andrea Lunerti, molto conosciuto sui social, è tornato in azione dopo la chiamata di una una coppia romana che ha scoperto di avere dei nidi di Vespa orientalis nella propria abitazione. Una volta individuati i nidi, l’esperto ha potuto constatare la presenza di centinaia di uova pronte a schiudersi, come ha riportato l’emittente televisiva romana ‘Canale Dieci’.

“Quello a cui stiamo assistendo è un fenomeno del tutto straordinario – ha spiegato Lunerti -. Questo vespide di origine deserticola, dalle incredibili capacità di adattamento, si sta specializzando a nidificare solo ed esclusivamente nelle strutture umane con conseguenze non piacevoli”.

Con la riapertura delle scuole a settembre, l’attenzione sarà massima per effettuare le verifiche ed i controlli negli ambienti scolastici che sono rimasti vuoti per tutta l’estate.

Cos’è la Vespa orientalis

Come si legge sul sito dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), la Vespa orientalis è un insetto imenottero lungo dai 3 ai 5 centimetri molto simile al calabrone europeo (Vespa cabro), dal quale si differenzia per la colorazione rossiccia del corpo e per l’unica banda gialla nella parte finale dell’addome.

A differenza di quanto si possa pensare, la Vespa orientalis è una specie nativa italiana: storicamente presente nelle regioni del Meridione (Sicilia, Calabria e Campania), negli ultimi anni, complice probabilmente anche il clima sempre più mite, sta ampliando la sua area di presenza anche verso le regioni centrali e settentrionali.

La sua pericolosità per l’uomo è del tutto comparabile a quella del calabrone europeo. È, invece, particolarmente aggressiva nei confronti delle api da miele. Le precauzioni da mettere in atto per evitare di essere punti sono le stesse che si usano per proteggersi dagli altri tipi di vespe.

Se si avvista un nido, posizionato in zone di passaggio o frequentate dalle persone, è opportuno richiedere l’intervento ai soggetti competenti (Vigili del fuoco, Protezione civile o ditte specializzate).

La Vespa orientalis a Roma

Il primo caso di Vespa orientalis a Roma risale al luglio 2022. Come racconta ‘Il Messaggero’, in quell’occasione gli insetti sono stati trovati incastrati tra la finestra e la zanzariera di un appartamento. In quell’anno, il Comune di Roma Capitale ha messo a disposizione dei cittadini un numero verde per le segnalazioni.

Anche nel 2023 e 2024 sono state numerose le richieste di aiuto e molti i nidi rimossi in diversi quartieri della città. Tra le zone più colpite della capitale c’era e c’è Monteverde. È qui che il 9 luglio scorso un gruppo di calabroni orientali ha nidificato nel celetto della camera da letto di un bambino di 8 anni.

“L’attuale stagione è terrificante – ha spiegato Andrea Lunerti -. Avremo sicuramente molte più presenze rispetto al passato”. Secondo l’esperto, la Vespa orientalis “è considerata la specie più pericolosa perché sceglie i luoghi domestici come rifugi dove poter creare i propri nidi”.

“Rivolgiamoci ad un esperto – ha consigliato Lunerti – e prestiamo attenzione ai bambini e agli anziani: i primi potrebbero non essere in grado di riconoscere in tempo i segni della presenza di un nido in un ambiente domestico, mentre i secondi potrebbero certamente sottovalutarne la pericolosità”. E, ha concluso l’etologo, “in caso di assenza prolungata dalle proprie case, prima di sollevare le serrande controlliamo la chiusura delle finestre e verifichiamo l’eventuale fuoriuscita di vespe (o altre specie) dal vano avvolgibile”.