Salta al contenuto
Lorenzo Zurzolo Fonte foto: IPA

Serie 'Prisma' cancellata: lo sfogo del regista scatena la bufera

Nuova polemica riguardo alla decisione di Prime Video di non produrre la terza stagione della serie tv "Prisma": lo sfogo del regista e la petizione

Francesca Pasini

Francesca Pasini

SEO CONTENT WRITER

Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

La terza stagione della serie tv “Prisma” non si farà. È la decisione presa da Amazon Prime Video dopo le prime prime due stagioni andate in onda sulla piattaforma streaming, nel 2022 e nel 2024. Ad annunciarlo con rammarico è il regista della serie italiana, Ludovico Bessegato, che ha affidato ad un lungo video sui social il suo sfogo. Una decisione che fa rumore e che agita i fan sul web, tanto che è stata indetta una petizione per salvare la serie. Cosa sta succedendo?

Nuova stagione di “Prisma” cancellata: cosa è successo

Il regista e showrunner Ludovico Bessegato ha spiegato i motivi che sottostanno alla decisione di Prime Video di cancellare il futuro di “Prisma”, la serie tv italiana che tratta in modo realistico alcune tematiche sociali di estrema importanza, soprattutto nelle giovani generazioni: un racconto sperimentale, acclamato dalla critica, sull’identità queer e sulle diversità, nonché sulle problematiche che vivono gli adolescenti di oggi, come il bullismo, le droghe, le disabilità e il revenge porn.

Una serie tv che piace, al pubblico e alla critica, ma che non vedrà una terza stagione, probabilmente per una questione di numeri. “Sono abbastanza certo che la seconda stagione sia andata abbastanza bene. Sono abbastanza sicuro per una serie di dati che posso osservare, ma che non sono quelli ufficiali. La serie è andata bene anche sui social: siamo stati due giorni in trending topic su Twitter, c’è stata la sensazione di un bello scambio, sono aumentate le persone che ne parlavano, sono aumentati i follower degli attori. Probabilmente sì, è andata bene” ha raccontato il regista nel video-sfogo, “ma non è andata abbastanza bene da giustificare il costo di un rinnovo“.

Bassegato, che aveva ideato la serie con Alice Urciuolo, ha affermato che è “una cosa che avviene sempre più spesso nel mondo della serialità. Le serie costano tanto: la sensazione è che siano cambiate proprio le policy delle piattaforme negli ultimi due anni – ha continuato -. Se prima si tendeva a cercare prodotti sperimentali, che si differenziassero da quello che c’era in giro, negli ultimi anni invece la politica del piattaforme è stata quella di allargare il pubblico, di cercare sempre di meno prodotti di nicchia e sperimentali e cercare, viceversa, dei prodotti che legittimamente cercano di piacere a più persone possibili, magari andando un po’ meno verso soluzioni alternative”, ha affermato il regista.

La petizione per salvare “Prisma”

Nel corso dello sfogo Bassegato ha spiegato come questa serie tv sia riuscita a piacere alla critica, ma soprattutto a “una parte della popolazione che di solito è poco rappresentata“. E in effetti “Prisma” è stata pioniera nel trattare realisticamente le identità di genere, complice anche il grande impegno con due anni di interviste svolte con giovani queer.

Se il regista si è detto deluso, accettando però la decisione della piattaforma streaming, i fan non ci stanno e hanno mostrato subito vicinanza al regista e al cast. Sono nate infatti alcune petizioni che puntano a salvare “Prisma” e convincere a produrre la terza stagione, con i nuovi episodi che sono già stati scritti dal team di sceneggiatori e che sarebbero il finale perfetto della serie.

Su X (ex Twitter) è entrato in trend l’hashtag #SavePrismaLaSerie, mentre su Change.org si trova la petizione “Chiediamo il rinnovo della serie TV ‘Prisma’ per una terza stagione su Amazon Prime Video”.

“Chiediamo ad Amazon Prime Video di rinnovare Prisma per una terza stagione, affinché possa continuare a fare la differenza e a sfidare gli stereotipi, educando il pubblico su importanti questioni sociali e sulla comunità LGTBQIA+, che altre serie TV evitano”, si legge nell’appello lanciato sul web. Una spiegazione che prosegue citando il “Rapporto sulla diversità e uguaglianza nel broadcasting” (Ofcom, 2018), una ricerca secondo la quale “le serie televisive hanno la potenzialità di creare un significativo impatto sociale e culturale contribuendo ad aprire dialoghi su temi considerati delicati o tabù”.