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Telefono usato a scuola dai ragazzi Fonte foto: iStock

Social media e voti bassi a scuola: la scoperta in Italia

L'utilizzo troppo frequente dei social media può avere un'influenza sul rendimento scolastico? Ecco la scoperta di uno studio scientifico italiano

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Potrebbe esserci un collegamento tra l’uso eccessivo e non sano dei social media e i voti bassi a scuola rimediati da studenti e studentesse? Se lo chiedono in molti e alcuni ricercatori dell’Università Bicocca di Milano hanno deciso di realizzare uno studio, in collaborazione con la Fondazione Cariplo, proprio dedicato a questo dubbio. Obiettivo della ricerca scientifica è capire come l’utilizzo non attento di determinati strumenti online possa interferire sulle performance scolastiche dei giovanissimi.

Lo studio sull’uso dei social media

I ricercatori dell’Università Bicocca di Milano hanno condotto uno studio che ha svelato tanti dati interessanti sulle abitudini dei più giovani. Quello che è emerso è che gli studenti che hanno meno di 14 anni e che hanno un profilo sui social media tendono ad avere voti medi più bassi: si parla di quasi un punto in meno all’esame di terza media.

I dati dalla ricerca rivelano che il 30% degli studenti ha creato il suo primo profilo social intorno ai 10-11 anni. Il 24,9%, invece, lo ha fatto in seconda media e solo il 17,2% in terza media. In Italia l’età minima consentita per accedere ai social, però, è di 14 anni. TikTok sembra essere la piattaforma più pericolosa per il benessere dei ragazzini e per le loro performance scolastiche.

I social media possono avere un impatto negativo sugli adolescenti, nel caso in cui le varie piattaforme non siano usate in maniera responsabile e consapevole. I ragazzi vanno guidati e le figure di riferimento devono essere la famiglia e gli insegnanti. Ci vuole una vera e propria educazione all’uso consono dei dispositivi digitali.

Il progetto Eyes Up (EarlY Exposure to Screens and Unequal performance)

Per evitare che l’utilizzo dei social media influisca in modo troppo negativo sulla crescita dei ragazzi, è stato lanciato il progetto Eyes Up (EarlY Exposure to Screens and Unequal performance). Lo scopo è quello di informare genitori e insegnanti sull’uso consapevole dei device, per aiutarli a guidare i ragazzi a comprendere quanto le relazioni vere siano più importanti di quelle virtuali.

La ricerca EYES UP è iniziata il 24 aprile 2023 e riguarda l’analisi di dati sull’utilizzo dei dispositivi digitali in diverse scuole lombarde secondarie di secondo grado. Si confrontano, poi, le performance scolastiche longitudinali dei ragazzi, tramite gli esiti delle prove INVALSI.

Sono cinque le azioni che caratterizzano l’aspetto operativo del progetto:

  1. Definizione del campione e reclutamento delle scuole
  2. Somministrazione del questionario
  3. Analisi dei dati INVALSI
  4. Restituzione dei risultati alle scuole e suggerimenti di buone pratiche
  5. Attività di divulgazione

Si tratta di uno strumento utile per ragazzi, famiglie e scuole. Bisogna capire, spiegano gli esperti, che tipo di attività fanno i giovani online. La maggior parte scrolla i video in modo passivo e si è notato un uso compulsivo di contenuti brevi, che cambiano di continuo sul device. Questa abitudine potrebbe avere un’influenza negativa sul rendimento scolastico e anche sul benessere emotivo dei ragazzi. Quando i giovanissimi svolgono attività in famiglia oppure si incontrano nella realtà con gli amici, i dati migliorano, mentre tendono a peggiorare quando gli adolescenti si chiudono nella loro vita virtuale.