
Studente chiede di cambiargli il voto, la denuncia del prof
Dopo l'esito negativo dell'ultimo esame prima della tesi, un giovane ha scritto un'email al docente chiedendo di essere promosso con il minimo di 18
Gli ultimi esami prima della laurea sono quelli più temuti perché rappresentano gli ostacoli finali che poi condurrano alla discussione della tesi. Se non si riesce a superarli, possono portare a dover rimandare la sessione di laurea al trimestre o semestre successivo. C’è chi è disposto a tutto pur di evitare di essere bocciato, anche di chiedere a chiare lettere al docente in un’email di cambiare il voto negativo e trasformarlo nel minimo del 18. È quanto accaduto all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
La denuncia del docente sulla storia del 18
Uno studente di economia dell’ateneo veneto non è riuscito a superare l’ultimo esame prima della laurea triennale. Dopo essere stato rimandato al prossimo appello, il giovane ha deciso di provare a scrivere direttamente al docente, via email, chiedendo esplicitamente che la valutazione venisse cambiata e sostituita con il voto minimo di 18 così da risultare promosso.
Nella mail, il laureando ha ammesso la gravità della richiesta, ma ha anche sottolineato di aver bisogno di superare l’esame per potersi dedicare alla tesi.
Lo studente si è anche scusato, confidando nella comprensione del prof, ma la reazione del docente è stata totalmente diversa a quanto probabilmente si aspettasse il ragazzo.
L’insegnante ha raccontato pubblicamente l’episodio confessando che “questa richiesta dopo oltre vent’anni che insegno, mi ha destabilizzato”. Il prof ha evidenziato come, in passato, gli studenti cercassero di migliorare il voto e non di ribaltare un’insufficienza in una sufficienza.
La riflessione sulla perdita di autorevolezza del sistema educativo
Il docente ha allargato il discorso parlando di perdita di autorevolezza del sistema educativo e alla crescente tendenza degli studenti a mettere in discussione regole e valutazioni, come è accaduto durante la Maturità 2025 con molti studenti che hanno scelto di fare scena muta all’orale.
“Ormai tutto è messo in discussione, i voti, il rifiuto di effettuare l’orale alla maturità. Al di là delle ragioni – ha affermato il prof – vere o presunte, che giustificherebbero queste richieste, si evidenzia la perdita di autorevolezza del sistema educativo agli occhi di una parte degli studenti”.
“Forse non abbiamo insegnato loro ad affrontare le difficoltà. Gli abbiamo sempre risolto tutto – è stata la riflessione dell’insegnante – e abbiamo riposto in loro aspettative per le quali non sono preparati. C’è l’ansia del fallimento, del loro fallimento, che invece è il nostro”.
Il caso come esempio di fallimento educativo
Il docente ha anche verificato il compito osservando che era stato valutato con 14/30 per gravi errori.
“Mi chiedo, come è possibile che uno studente chieda il 18 senza nemmeno sapere cosa ha sbagliato? E poi, cosa ancora più grave – ha sottolineato il professore universitario – la pretesa di un voto… e la mancanza di responsabilità”.
Secondo l’insegnate la vicenda apre a una riflessione più ampia, ovvero che la richiesta rappresenti il fallimento educativo di tutti, compresi i docenti.
“Vorrei pensare che sia un caso isolato – ha evidenziato il prof – ma temo non sia così. Non basta dare la colpa al ragazzo, è necessario recuperare il senso del dovere, della fatica, dello studio, della responsabilità, del non cercare sempre scorciatoie. Spetta a noi adulti dare l’esempio”.