Studenti a scuola di Var: le nuove professioni tra calcio e tv
Gli studenti di una scuola brianzola hanno visitato la sala Var a Lissone, dove si controllano le partite di calcio di Serie A e B giocate in Italia
Una lezione inedita e ricca di emozione: gli studenti di una scuola brianzola hanno visitato la sala Var di EITower di Lissone (Monza Brianza), dove si controllano tutte le partite di calcio di Serie A e B giocate in Italia.
Studenti a scuola di Var: la lezione speciale
A raccontare la visita degli studenti alla sala Var di Lissone è stato, in un articolo, ‘Il Corriere della Sera’. Tra gli studenti della classe 3A dell’Istituto Europa Unita di Lissone (Monza Brianza) che sono andati a lezione di Var c’è Andrea, un giovane interista di 17 anni, che ha immortalato il momento scattando una foto davanti ai pulsanti rosso e verde che decidono le sorti delle partite. Come l’incontro tra Inter e Genoa di lunedì 4 marzo, dove l’intervento Var per un rigore dubbio è partito proprio da questa sala.
“Devo dire che ci è andata bene”, ha commentato Andrea da buon interista. Di parere opposto le compagne di classe, tifose rossonere, che per l’occasione hanno indossato la maglia dell’attaccante del Milan Rafael Leao: “Perché l’arbitro ha confermato il rigore dopo aver visto le immagini?”.
Tra una battuta e l’altra e tanta curiosità, gli studenti sono stati accompagnati in un “teach tour” alla scoperta delle professioni del futuro nell’ambito del progetto Assolombarda. A fare da guida è stato il direttore tecnico EITower Piercarlo Invernizzi, che ha aperto le porte della sala Var. I giovani hanno potuto esaminare da vicino i locali e gli strumenti utilizzati dagli arbitri e dagli addetti al Var durante le partite di calcio.
Nel suo discorso, Piercarlo Invernizzi ha preso le difese degli arbitri, spiegando ai ragazzi che “chi insulta i direttori di gara dovrebbe provare a capire cosa significa restare concentrati per due ore davanti agli schermi con uno stress e una responsabilità che in pochi saprebbero assumersi. Usano il tasto verde per evidenziare i punti dove potrebbe essere successo qualcosa di dubbio e il rosso per aprire la comunicazione con l’arbitro in campo”.
Proprio per questo motivo, ha continuato Piercarlo Invernizzi, è stata predisposta anche una sala relax. “Alla fine delle partite c’è una riunione generale con il designatore arbitrale che commenta le decisioni prese sui vari campi”.
Oltre al funzionamento delle tecnologie che stanno dietro alla sala Var, con gli studenti sono stati approfonditi diversi argomenti, tra cui le ultime innovazioni in ambito di broadcast televisivo.
Le professioni del futuro tra scuola e calcio
Oltre alla sala Var, in EITower ci sono 16 cabine dedicate ai commentatori in lingua inglese e araba, 24 postazioni di editing dove vengono realizzati gli highlights per le tv, una rete di 6mila chilometri di fibra ottica che collega i 18 stadi italiani a Lissone.
“Cerchiamo ingegneri, matematici, fisici informatici, ma anche giovani studenti appassionati disposti a lavorare nei fine settimana per la personalizzazione grafica delle partite”, ha concluso Piercarlo Invernizzi rivolgendosi ai ragazzi dell’Istituto Europa Unita. Un modo per far capire alle nuove generazioni come dietro a qualcosa di così eccitante come la Var ci sono professioni specializzate che loro stessi potranno svolgere nel futuro.