Manovra 2025, tagli alle detrazioni: cosa cambia per l'università
Sono stati stabiliti nuovi tetti alle detrazioni per i redditi più alti. Nel calcolo rientrano anche le tasse universitarie. Cosa succede
La Manovra 2025 stabilisce il taglio delle detrazioni per i redditi superiori a 75 mila euro. Tra le spese sottoposte a diverse percentuali di detraibilità rientrano anche quelle per l’università. La misura, secondo l’Ufficio parlamentare di Bilancio, riguarderà il 28% del complesso dei contribuenti con oltre 75 mila euro (circa 312.000 soggetti) e il 40% di quelli con reddito oltre i 100 mila euro.
In cosa consistono i tagli alle detrazioni e quanto incide l’università
Entrando nel dettaglio, la legge di Bilancio 2025 fissa un tetto massimo alle spese detraibili di: 14 mila euro per chi dichiara tra i 75.001 euro e i 100 mila euro e di 8 mila euro per chi dichiara sopra i 100 mila euro. Il secondo valore, che concorre a modificare i due precedenti tetti, è dato dal coefficiente familiare, costituito dal numero dei figli fiscalmente a carico nel nucleo familiare del contribuente.
Dal taglio delle detrazioni sono escluse solo le spese sanitarie, perciò nel tetto sono incluse anche le spese scolastiche e universitarie. Cosa significa? Che al momento della dichiarazione de redditi le famiglie che dichiarano oltre 75mila euro devono decidere cosa portare in detrazione per rispettare i limiti del tetto massimo. Invece per chi ha un reddito inferiore non cambia nulla. Se per esempio sono stati fatti dei lavori di ristrutturazione che portano a sforare i 14mila euro detraibili, si potrà scegliere di inserire le spese per i lavori edilizi escludendo quelle per l’università dei figli che, altrimenti, porterebbero a superare i nuovi limiti e sarebbero quindi automaticamente escluse.
Le detrazioni sulle spese universitarie
Ma quanto si può detrarre per le spese universitarie? Secondo la legge attuale, le tasse e i contributi di iscrizione per i corsi di laurea e di formazione post laurea rientrano tra le somme che danno diritto ad una detrazione del 19%.
Le spese per la frequenza di Università statali sono interamente detraibili, mentre le spese per la frequenza di Università non statali italiane possono essere portate in detrazione per un importo non superiore a quello stabilito annualmente con Decreto del Ministero dell’Istruzione (MIUR), tenendo conto degli importi medi delle somme e contributi dovuti da università statali.
Nello specifico si possono detrarre le spese per:
- I corsi di istruzione universitaria.
- Corsi universitari di specializzazione.
- Corsi di perfezionamento.
- Master universitari.
- Corsi di dottorato di ricerca.
- Istituti tecnici superiori (ITS) in quanto equiparati alle spese universitarie.
- Corsi istituiti presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati.
Quali sono le agevolazioni per gli studenti universitari
Esistono comunque alcune agevolazioni per aiutare gli studenti universitari, in particolare chi ha un basso reddito. Per esempio la No Tax Area offre la possibilità di eliminare o ridurre le tasse universitarie per gli studenti provenienti da famiglie con un basso modello ISEE.
La misura può essere applicata per tutte le Università e per le Istituzioni di Alta Formazione Artistica, Coreutica e Musicale (AFAM) e prevede, in base ai requisiti dell’Università e al valore ISEE, riduzioni per le tasse universitarie fino all’80%.
Per chi studia lontano da casa è stato predisposto il Bonus studenti fuori sede che consiste in una detrazione fiscale pari al 19% del canone di affitto annuo pagato dagli studenti fuori sede, per un massimo di spesa di 2.633 euro.
Il Bonus Giovani Under 31 è un altro supporto per l’alloggio. È destinato ai giovani di età compresa tra i 20 e i 31 anni non compiuti con un reddito annuo inferiore a 15.493,71 euro e consente di ottenere una detrazione fiscale del 20% sull’importo del canone di affitto.
Oltre alle agevolazioni a livello nazionale, gli studenti universitari possono accedere anche a borse di studio erogate dalle singole Regioni. Questi contributi prevedono requisiti sia di natura economica, quindi legati all’ISEE, sia di merito.
Infine il Bonus Trasporti consiste in uno sconto di 60 euro sull’acquisto di abbonamenti mensili o annuali per il trasporto pubblico locale, regionale, interregionale e nazionale.