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Università Fonte foto: iStock

Giornata Università 20 marzo: confronto tra Italia, Europa e Usa

Oggi, 20 marzo, è la Giornata delle Università, ma quanto costa studiare? Dalle tasse alle borse di studio: il confronto tra Italia, Europa e Usa

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Oggi, 20 marzo, si celebra la Giornata delle università, promossa dalla Conferenza dei rettori italiani (Crui) come un’occasione per mostrare il ruolo propulsivo che gli atenei rivestono nello sviluppo del Paese e nella promozione della coesione sociale. In occasione di questa ricorrenza, ecco qualche informazione su come funziona l’istruzione universitaria in Italia, Europa e Usa. Dalle rette alle borse di studio: il confronto.

Università: quanto spendono Europa e Usa

Sul Corriere della sera, Milena Gabanelli e Francesco Tortora hanno proposto un confronto sui sistemi universitari europei e statunitensi.

Come si legge sul famoso Dataroom di Gabanelli, nell’Unione europea l’istruzione universitaria è principalmente finanziata dalla fiscalità generale, con una spesa che si attesta allo 0,8% del Pil comunitario. Nel 2022, si contavano circa 18,8 milioni di studenti iscritti, di cui il 59,5% ai corsi di laurea triennale, il 29,4% alla magistrale, il 7,5% ai cicli brevi e il 3,6% ai dottorati. La maggior parte degli studenti (77%) frequenta atenei pubblici, anche se in alcuni Paesi come Ungheria, Lettonia, Cipro e Belgio, oltre la metà degli universitari è iscritta a istituti privati.

Negli Stati Uniti, la situazione è molto diversa. Gli Usa investono il 2,3% del Pil nell’istruzione superiore (anno 2022), ma solo lo 0,9% proviene da fondi pubblici. Il restante 1,4% è finanziato da fondi privati. Gli studenti universitari sono circa 18,6 milioni, con una predominanza di iscritti a corsi biennali o quadriennali (15,4 milioni) e a corsi post-laurea (3,2 milioni). Anche se il 73% degli studenti frequenta atenei pubblici, la presenza di università private è più marcata rispetto all’Europa, con 5,1 milioni di iscritti.

Le rette universitarie: quanto costano in Italia, Europa e Usa

In Europa, nelle università pubbliche le rette annuali variano notevolmente tra i vari Paesi. In Italia, ad esempio, la maggior parte degli studenti paga una tassa media di 1.629 euro, che può scendere a 200 euro per i redditi più bassi e arrivare a quasi 3mila euro per quelli più alti. Complessivamente, il 39% degli studenti beneficia di tasse ridotte o è esente. In Spagna, invece, la retta media è di 929 euro, mentre in Francia si attesta a 170 euro e in Germania a 100 euro. Nel nord Europa, l’istruzione universitaria è quasi sempre completamente gratuita.

Ancora una volta, negli Usa lo scenario è totalmente diverso. Secondo i dati dell’organizzazione no-profit CollegeBoard riportati dal Corriere, la retta annuale per gli atenei pubblici è in media di 11.610 dollari per i residenti e di 30.780 dollari per i fuorisede. Per le università privare, le tasse medie si aggirano intorno ai 43mila dollari annuali. Negli istituti più prestigiosi, come Harvard, la cifra supera gli 85mila dollari all’anno. Nell’articolo, Gabanelli e Tortara hanno riportato che proprio la Harvard University ha annunciato che a partire dal prossimo anno accademico gli studenti con redditi sotto i 200mila dollari non pagheranno tasse.

Borse di studio: il confronto

In tutti i Paesi dell’Unione europea, si legge ancora sul Dataroom, le borse di studio vengono distribuite tenendo conto sia della situazione economica degli studenti che dei loro meriti accademici. In Italia, ad esempio, il 14% degli studenti riceve un contributo, con un importo annuo medio di 4.473 euro (dati Eurydice). In Portogallo, il 24% degli studenti riceve sovvenzioni, ma l’importo è più basso, circa 872 euro. In Spagna, il 31% degli studenti ha accesso a borse di studio, ma solo per chi ha un reddito basso, con un importo medio di 3.855 euro. Alcuni Paesi, come l’Olanda, offrono borse di studio a tutti gli studenti (1.412 euro all’anno), mentre in Danimarca il 94% degli studenti riceve un contributo medio di 10.612 euro.

Negli Stati Uniti, i finanziamenti per gli studenti meno abbienti e meritevoli hanno superato i 160 miliardi di dollari nel 2023. Tuttavia, le risorse pubbliche sono limitate: solo il 28% proviene dal governo federale e il 9% dagli Stati. La maggior parte dei fondi (52%) è fornita direttamente dai college, seguiti da fondazioni private e imprese. Le borse di studio private sono aumentate nel tempo, e ora coprono l’11% della popolazione studentesca, con un totale di 8,2 miliardi di dollari.