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Bambina fa i compiti a casa Fonte foto: iStock

Troppi compiti a casa per il nipote, nonno lancia una petizione

Vista la mole di compiti dati a casa dai professori a suo nipote, il nonno di un alunno della scuola primaria ha deciso di lanciare una petizione

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Spesso le famiglie si lamentano dei troppi compiti a casa che gli insegnanti assegnano a bambini e ragazzi, soprattutto nei weekend o durante le vacanze. C’è un nonno che ha deciso, per questo motivo, di lanciare una petizione, stanco per i troppi compiti dati ai suoi nipoti. Lui non è l’unico ad aver iniziato una vera e battaglia contro la mole di studio data agli studenti a casa dai professori. C’è anche chi ha deciso di rivolgersi direttamente al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

La petizione del nonno contro i compiti dei nipoti

Secondo quanto riportato dal sito web locale Lecco Notizie, un nonno ha deciso di lanciare una petizione per convincere i professori a non dare troppi compiti a casa ai ragazzi. Lui, come molti altri, era stanco di vedere gli studenti pieni di compiti da fare una volta terminate le ore di lezioni in classe. Ha deciso di mettersi con un banchetto a raccogliere firme su un quadernone, per dar voce a chi è esausto di questa situazione.

Sono molte le famiglie che lamentano un carico di lavoro scolastico troppo pesante assegnato fin dalle scuole elementari ai ragazzi, letteralmente oberati di lavoro a causa dei compiti a casa. “Ci siamo trovati più volte alle 10 di sera con i compiti ancora da finire”, ha raccontato il nonno, spiegando anche da dove è iniziata la sua iniziativa che vuole alleggerire un po’ lo studio pomeridiano dei ragazzi, così da garantire loro il giusto tempo libero.

Quando è iniziata la battaglia del nonno

Tutto ha avuto origine quando il nipote più grande di questo signore, che frequenta la classe terza della scuola primaria, ha visto i compiti moltiplicarsi a dismisura al pomeriggio, a causa di un cambio di un docente. Il bambino trascorreva tantissimo tempo cercando di portare a termine gli esercizi assegnati e di studiare quanto previsto dal nuovo insegnante della sua classe.

Il nonno ha iniziato, allora, a informarsi meglio, per approfondire il tema dei compiti a casa, scoprendo che esistono delle circolari ministeriali che da tempo raccomandano di ridurre i compiti e alleggerire anche gli zaini, che sono decisamente pesanti fin dal primo anno delle scuole elementari. Leggendo queste indicazioni, che arrivano dal Ministero, l’uomo ha deciso di lanciare la sua petizione, nella speranza di poter cambiare la situazione di tantissimi studenti.

Le richieste dei genitori al ministro Valditara

Questo nonno non è il primo a scagliarsi contro i troppi compiti a casa dati dai professori ai ragazzi. Già a dicembre 2024 i genitori di Acquapendente, comune in provincia di Viterbo, avevano deciso di scrivere una lettera al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara per lamentarsi del carico eccessivo di compiti assegnati alle scuole medie.

Il Comitato dei genitori “Viva la Scuola” aveva parlato di una quantità di lavoro sproporzionata ed eccessiva, con scadenze impensabili da rispettare che non consentivano agli studenti di frequentare attività fuori dalla scuola nelle ore pomeridiane, come hobby o sport. Impossibile anche solo riposarsi. Etruria News ha riportato la loro lamentela: “I nostri ragazzi invece di essere adolescenti, sono diventati piccoli impiegati oberati, chiusi sui libri fino a sera tardi”.