
I compiti a casa servono? Il vero "problema" per prof Galiano
Anche il professor Galiano è intervenuto in merito alla questione dei compiti dati dai docenti a casa, spiegando che non tutte le case sono uguali
La questione dei compiti a casa divide sempre corpo docente e famiglie. Da un lato ci sono gli insegnanti, che in modo più o meno eccessivo, li assegnano agli studenti per continuare la didattica anche tra le mura domestiche, per poi correggere tutto insieme in classe e rivedere cosa è stato appreso e cosa è ancora da approfondire. Dall’altro lato, invece, ci sono le famiglie, che spesso lamentano carichi di lavoro a casa enormi ed esagerati, soprattutto nei weekend e durante le vacanze scolastiche. La domanda è sempre la stessa: i compiti a casa servono davvero? Il professor Enrico Galiano ha spiegato qual è in realtà il vero problema su questa annosa questione che sembra senza soluzione.
I compiti a casa secondo il prof Galiano
I commenti anche autorevoli in merito all’assegnazione dei compiti a casa sono davvero molti. Lo stesso ministero dell’Istruzione e del Merito ha inviato alle scuole una circolare per chiedere ai professori di coordinarsi per quello che riguarda le verifiche in classe e i compiti a casa, al fine “di rafforzare sempre di più la positiva collaborazione fra famiglia e scuola, una collaborazione che a me sta particolarmente a cuore”, come ha spiegato il ministro Giuseppe Valditara intervistato dal Tg1.
Anche il professor Enrico Galiano è intervenuto nella discussione dell’assegnazione dei compiti a casa agli studenti delle scuole italiane, anche alla luce delle polemiche emerse in seguito all’invio della nota del ministro dell’Istruzione e del Merito. Lo scrittore originario di Pordenone sulla sua pagina Facebook è voluto intervenire in questo difficile dibattito, dando un spunto di riflessione un po’ diverso rispetto ai soliti che si danno sulla questione dei compiti a casa.
Il professore, seguitissimo sui social, ha spiegato che “i compiti a casa, per definizione, si fanno a casa”. Ma quello che bisogna sapere è che “non tutte le case sono uguali” e questa affermazione introduce un problema che non sempre viene preso in considerazione quando si parla di questo argomento.
Quando sono ingiusti i compiti a casa per Enrico Galiano
Nel suo intervento sui social, infatti, Enrico Galiano ha spiegato che esistono diversi tipi di casa dove i ragazzi in età scolare sono “invitati” a svolgere i compiti assegnati dai professori. “Ci sono case dove c’è un papà o una mamma pronti a sedersi accanto al figlio, rileggergli la consegna, offrirgli una merenda bio e dirgli: Dai che ce la facciamo insieme!”.
Ma ci sono anche “case dove non c’è nessuno. O ci sono troppi. Dove non si parla italiano. Dove non c’è una scrivania. Dove c’è da badare ai fratelli più piccoli. Dove l’unico compito è resistere”.
Galiano, autore anche di un toccante intervento rivolto ai giovani in cui ha rimproverato gli adulti su alcuni comportamenti poco coerenti, ha poi concluso il suo intervento sottolineando che nella seconda tipologia di case descritte “il compito a casa non è solo inutile: è ingiusto. Diventa una forma di discriminazione silenziosa”. Una discriminazione “di quelle che nessuno nota nei voti, ma che segnano per sempre chi resta indietro”.