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Valditara ha rischiato di non essere ammesso alla Maturità

Giuseppe Valditara ha rischiato di non essere ammesso alla Maturità: lo ha raccontato il ministro in occasione di un convegno che si è tenuto a Roma

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara è stato ospite del convegno “L’Italia dei conservatori: Europa, futuro, libertà” che si è svolto a Roma. In questa occasione ha voluto raccontare qualche aneddoto riguardante la sua esperienza scolastica. Anche di quella volta che ha rischiato di non essere ammesso all’esame di Maturità. Cosa gli è successo quando era uno studente dell’ultimo anno delle scuole superiori?

L’ammissione alla Maturità del ministro Valditara

Il ministro dell’Istruzione, artefice della nuova riforma sulla scuola, che ridà importanza e peso al voto di condotta nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, ha raccontato di quando alle superiori ha rischiato di non fare la Maturità insieme ai suoi compagni. “A scuola studiavo soprattutto quello che mi piaceva. Ho rischiato di non essere ammesso alla Maturità perché a febbraio – cosa da non fare – dopo un’interrogazione di algebra ho chiuso il libro e non ho più studiato. Due settimane prima dello scrutinio la prof di matematica mi ha interrogato in geometria e in due settimane ho dovuto studiare il programma di un quadrimestre. Per anni ho avuto gli incubi…”.

Che scuola ha fatto Giuseppe Valditara

Giuseppe Valditara è nato il 12 gennaio del 1961: entrambi i genitori erano originari della bassa novarese. Come si può leggere nel suo curriculum pubblicato sul sito ufficiale del Miur, nel 1979 ha ottenuto la Maturità Classica presso il Liceo Berchet di Milano. Il suo voto finale è stato di 56 su 60. Chissà, invece, qual era il suo voto in condotta alle superiori, valutazione che lui ha fortemente voluto reintrodurre con una maggiore importanza nella scuola italiana, come ha ricordato al convegno a cui ha partecipato. “Molto disagio deriva dal fatto che spesso lo studente ha perso entusiasmo: dobbiamo riaccendere l’interesse nei ragazzi ma il rispetto è fondamentale”.

L’esperienza all’università di Valditara

Nel 1984 Giuseppe Valditara si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università Statale di Milano. “All’università ero secchionissimo”, ha raccontato al Convegno, in cui ha parlato anche del suo esame di Maturità del 1979: si vede che l’esperienza dell’esame di Maturità e del programma di geometria studiato in due settimane per recuperare gli ha fatto capire che doveva impegnarsi negli studi, se voleva raggiungere gli obiettivi che si era prefissato.

Ben presto Giuseppe Valditara ha iniziato la carriera accademica. Nel 1985, a un anno dalla discussione della tesi di laurea, ha vinto il concorso di dottorato di ricerca in Diritto romano e Diritti dell’antichità, con sede a Bologna. Dal 1989 è stato ricercatore in Diritto romano presso l’Università Statale di Torino, per poi iniziare a insegnare come professore associato in Istituzioni di Diritto Romano presso il dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino. Ha vinto anche il Premio internazionale per la storia delle istituzioni politiche e giuridiche conferito dalla presidenza della Corte Costituzionale per il suo libro “Studi sul magister populi. Dagli ausiliari militari del rex ai primi magistrati repubblicani”.

Il politico e giurista dal 22 ottobre 2022 è ministro dell’istruzione e del merito nel governo Meloni.