Salta al contenuto

Il teatro di Pirandello: fasi e caratteristiche

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Il teatro di Luigi Pirandello rappresenta una pietra miliare nella drammaturgia del XX secolo, caratterizzato da una profonda esplorazione dell’identità umana, della relatività della verità e della complessità dei rapporti sociali. Attraverso le sue opere, Pirandello ha rivoluzionato la scena teatrale, introducendo innovazioni formali e tematiche che hanno influenzato generazioni di drammaturghi e pensatori.

Le fasi del teatro pirandelliano

La produzione teatrale di Pirandello può essere suddivisa in tre fasi principali, ciascuna caratterizzata da specifiche tematiche e innovazioni stilistiche.

Il teatro del grottesco

Nella prima fase, Pirandello si concentra sul teatro del grottesco, mettendo in scena situazioni quotidiane che rivelano l’assurdità e la paradossalità dell’esistenza umana. Le opere di questo periodo esplorano il tema della maschera e della trappola, evidenziando come gli individui siano intrappolati in ruoli e convenzioni sociali che ne soffocano l’autenticità. Tra i lavori più rappresentativi di questa fase vi sono Il giuoco delle parti e Così è (se vi pare).

Il teatro nel teatro

La seconda fase è dominata dal metateatro, o teatro nel teatro, in cui Pirandello rompe la quarta parete e svela la finzione scenica. In queste opere, i personaggi sono consapevoli della loro natura fittizia e interagiscono con il pubblico e gli attori, mettendo in discussione la distinzione tra realtà e rappresentazione. La trilogia composta da Sei personaggi in cerca d’autore, Ciascuno a suo modo e Questa sera si recita a soggetto è emblematica di questa fase.

Il teatro del mito

Nell’ultima fase, Pirandello si dedica al teatro del mito, affrontando tematiche arcaiche e universali attraverso elementi fantastici e simbolici. Le opere di questo periodo riflettono una ricerca di significati profondi e una tensione verso l’assoluto, spesso utilizzando il mito come mezzo per esplorare le dinamiche dell’animo umano. I giganti della montagna è uno degli esempi più significativi di questa fase.

Temi ricorrenti nel teatro di Pirandello

Il teatro pirandelliano è caratterizzato da una serie di temi ricorrenti che riflettono le sue profonde riflessioni sulla condizione umana.

La maschera e l’identità

Pirandello esplora il concetto di maschera come simbolo dei ruoli che gli individui assumono nella società. Le sue opere mettono in luce la tensione tra l’essere e l’apparire, evidenziando come le persone siano spesso costrette a nascondere la propria vera identità dietro maschere imposte dalle convenzioni sociali. Questo tema è centrale in opere come Il berretto a sonagli, dove i personaggi lottano con le aspettative sociali e la propria autenticità.

La relatività della verità

Un altro tema fondamentale è la relatività della verità. Pirandello sostiene che la verità non sia assoluta, ma dipenda dai punti di vista individuali. Questo concetto è esplorato in Così è (se vi pare), dove la verità su una situazione rimane ambigua e indefinita, poiché ogni personaggio ha una percezione diversa della realtà.

La crisi dell’identità

Le opere di Pirandello spesso rappresentano personaggi che affrontano una crisi d’identità, derivante dalla consapevolezza della molteplicità del sé e dalla difficoltà di conciliare le diverse immagini che gli altri hanno di loro. In Sei personaggi in cerca d’autore, i personaggi sono alla ricerca di un’identità definita e di un autore che dia loro una forma compiuta, riflettendo l’angoscia esistenziale dell’uomo moderno.

Innovazioni stilistiche e strutturali

Pirandello ha introdotto nel teatro una serie di innovazioni che hanno trasformato profondamente la drammaturgia del suo tempo.

La rottura della quarta parete

Una delle innovazioni più significative è la rottura della quarta parete, con cui Pirandello elimina la separazione tra attori e pubblico. In Sei personaggi in cerca d’autore, i personaggi interagiscono direttamente con il pubblico e con gli attori, creando un effetto di straniamento e invitando gli spettatori a riflettere sulla natura della rappresentazione teatrale e sulla complessità della realtà.

Il metateatro

Pirandello è un pioniere del metateatro, una forma di teatro che riflette su se stessa e sulla propria finzione. Attraverso il metateatro, l’autore esplora le dinamiche della creazione artistica e la relazione tra realtà e finzione, mettendo in scena opere che parlano del processo stesso di messa in scena. Questo approccio è evidente in Questa sera si recita a soggetto, dove gli attori improvvisano la rappresentazione, mettendo in discussione i confini tra testo scritto e interpretazione.

Il teatro dell’assurdo

Sebbene Luigi Pirandello preceda il movimento del teatro dell’assurdo, molte delle sue opere ne anticipano i temi principali, come l’incomunicabilità, l’alienazione e l’assurdità dell’esistenza. I personaggi pirandelliani vivono spesso in situazioni paradossali, intrappolati tra ciò che sono realmente e ciò che sono costretti ad apparire. Le loro azioni riflettono il tentativo, quasi sempre vano, di dare un significato alla propria esistenza in un mondo caotico e privo di certezze.

In I giganti della montagna, ad esempio, la realtà e il sogno si fondono in un’atmosfera surreale, mentre i personaggi cercano di preservare la purezza dell’arte in un contesto dominato dalla superficialità e dalla violenza. Questa tensione tra ideale e realtà, tra significato e vuoto, è centrale anche nel teatro dell’assurdo sviluppatosi successivamente con autori come Samuel Beckett ed Eugène Ionesco.

L’importanza del pubblico e l’invito alla riflessione

Una delle caratteristiche distintive del teatro di Pirandello è il ruolo attivo affidato al pubblico. Le sue opere non mirano a intrattenere in modo passivo, ma a suscitare interrogativi e riflessioni profonde. Attraverso la rottura della quarta parete, il metateatro e l’ambiguità dei finali, Pirandello sfida gli spettatori a confrontarsi con le contraddizioni della realtà e con i propri pregiudizi.

In Sei personaggi in cerca d’autore, ad esempio, il pubblico diventa parte integrante del dramma, coinvolto nella ricerca di un senso che però rimane sfuggente. Questo coinvolgimento rende il teatro pirandelliano estremamente moderno e universale, capace di parlare a ogni epoca e a ogni cultura.

La modernità del teatro pirandelliano

Il teatro di Pirandello è straordinariamente moderno e innovativo, non solo per i temi trattati, ma anche per le tecniche e le strutture utilizzate. Le sue opere sfidano le convenzioni del teatro tradizionale, introducendo forme fluide e aperte che riflettono la complessità e l’ambiguità della condizione umana.

Attraverso il metateatro, l’umorismo e il relativismo della verità, Pirandello offre una visione della realtà in cui nulla è mai definito o stabile. Questa modernità ha influenzato profondamente il teatro del Novecento, anticipando movimenti come il teatro dell’assurdo e il dramma esistenziale.

Il teatro di Luigi Pirandello rappresenta una rivoluzione nella drammaturgia del XX secolo, grazie alla sua capacità di esplorare con profondità temi universali come l’identità, la relatività della verità, la maschera sociale e la crisi dell’io. Le sue innovazioni stilistiche, come il metateatro e la rottura della quarta parete, hanno trasformato il modo di concepire il teatro, rendendolo uno strumento di riflessione e di indagine sulla condizione umana.

Ancora oggi, le opere di Pirandello continuano a interrogare e a emozionare il pubblico, grazie alla loro capacità di affrontare questioni senza tempo e di rivelare l’assurdità e la bellezza dell’esistenza. Il teatro pirandelliano rimane un esempio straordinario di come l’arte possa esplorare le profondità dell’animo umano e mettere in discussione le certezze su cui costruiamo la nostra visione del mondo.