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L'umorismo di Pirandello: struttura, contenuti e analisi

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Il saggio L’umorismo di Luigi Pirandello, pubblicato nel 1908, rappresenta una pietra miliare nella comprensione della sua poetica e offre una profonda riflessione sulla natura dell’umorismo, distinguendolo nettamente dalla semplice comicità. Attraverso un’analisi dettagliata, Pirandello esplora le dinamiche psicologiche e filosofiche che sottendono l’esperienza umoristica, introducendo concetti chiave come l’avvertimento del contrario e il sentimento del contrario.

Struttura e contenuti del saggio

Il saggio si articola in due parti principali. Nella prima parte, composta da sei capitoli, Pirandello analizza l’origine e l’evoluzione del termine “umorismo”, confrontandolo con espressioni analoghe in altre lingue europee. Questa sezione offre una panoramica storica e linguistica, evidenziando come l’umorismo sia stato percepito e interpretato in diverse culture e periodi storici.

La seconda parte del saggio si concentra sull’essenza, i caratteri e la materia dell’umorismo. Qui, Pirandello introduce la distinzione fondamentale tra comicità e umorismo, approfondendo il ruolo della riflessione nell’esperienza umoristica e illustrando il concetto di sentimento del contrario attraverso esempi concreti.

Differenza tra comicità e umorismo

Pirandello distingue chiaramente tra comicità e umorismo. La comicità nasce dall’avvertimento del contrario, ovvero dalla percezione immediata di una discrepanza tra ciò che ci aspettiamo e ciò che osserviamo, provocando una reazione di riso spontanea e superficiale. L’umorismo, invece, scaturisce dal sentimento del contrario, che emerge quando, oltre a notare la discrepanza, riflettiamo sulle motivazioni profonde che la causano, suscitando una comprensione empatica e spesso malinconica.

Per illustrare questa distinzione, Pirandello propone l’esempio di una vecchia signora che si veste e si trucca in modo giovanile. La visione iniziale può suscitare ilarità (avvertimento del contrario), ma una riflessione più profonda sulle ragioni che la spingono a comportarsi così — forse il desiderio di compiacere un marito più giovane o la paura di invecchiare — provoca un sentimento di compassione e comprensione (sentimento del contrario).

Il ruolo della riflessione nell’umorismo

La riflessione è fondamentale nel passaggio dal comico all’umoristico. Mentre il comico si basa su una percezione immediata e superficiale delle incongruenze, l’umorismo richiede un’analisi più profonda delle circostanze e delle motivazioni dei personaggi. Questa riflessione porta alla luce le contraddizioni e le fragilità dell’essere umano, trasformando il riso in un sorriso amaro e consapevole.

Pirandello sottolinea che l’umorista non si limita a rappresentare situazioni comiche, ma le analizza, scomponendole e rivelandone le sfaccettature nascoste. Questo processo di analisi permette di cogliere la complessità della realtà umana, andando oltre le apparenze e mettendo in evidenza le tensioni tra forma e vita, tra ciò che siamo e ciò che mostriamo agli altri.

L’umorismo come strumento di critica sociale

L’umorismo pirandelliano non è fine a sé stesso, ma diventa uno strumento di critica sociale. Attraverso il sentimento del contrario, Pirandello mette in luce l’ipocrisia, le convenzioni e le maschere che la società impone agli individui. Le sue opere spesso rivelano come le persone siano costrette a recitare ruoli prestabiliti, soffocando la loro vera essenza per conformarsi alle aspettative altrui.

In questo contesto, l’umorismo diventa un mezzo per smascherare le finzioni sociali e per riflettere sulla condizione umana. Pirandello invita il lettore o lo spettatore a guardare oltre le apparenze, a interrogarsi sulle proprie maschere e sulle contraddizioni della vita quotidiana. Questo approccio critico stimola una presa di coscienza e una maggiore comprensione delle dinamiche sociali e personali.

Applicazioni del sentimento del contrario nelle opere di Pirandello

Il sentimento del contrario è un elemento ricorrente nelle opere di Pirandello, dove i personaggi spesso vivono situazioni paradossali e contraddittorie. Ad esempio, in Il fu Mattia Pascal, il protagonista, creduto morto, assume una nuova identità per sfuggire alle costrizioni della sua vita precedente. Tuttavia, anche questa nuova identità si rivela una maschera soffocante, portando alla luce l’impossibilità di liberarsi completamente dalle aspettative sociali e dalle convenzioni che definiscono l’esistenza umana.

In Uno, nessuno e centomila, Vitangelo Moscarda scopre di essere percepito in modi diversi da ciascuna persona che incontra, rendendosi conto di non possedere un’identità univoca. Questa presa di coscienza lo porta a una crisi esistenziale, evidenziando la dissonanza tra l’io interiore e le maschere esterne che è costretto a indossare.

Queste opere mostrano come il sentimento del contrario permetta di esplorare la complessità dell’identità umana e le tensioni tra l’essere e l’apparire, tra la realtà e la finzione.

L’umorismo come esplorazione della condizione umana

L’umorismo, nella visione di Pirandello, non è mai fine a sé stesso, ma diventa uno strumento per analizzare la condizione umana. Attraverso il sentimento del contrario, egli rivela le contraddizioni dell’identità, della realtà e delle relazioni sociali. L’umorismo diventa così un mezzo per esaminare la fragilità dell’essere umano, intrappolato tra aspettative sociali e desiderio di autenticità.

Pirandello sottolinea che l’umorista è colui che vede oltre le apparenze, cogliendo le tensioni nascoste dietro ogni situazione. Questa capacità di andare oltre la superficie permette di rappresentare l’esistenza in tutta la sua complessità, mettendo in discussione le certezze assolute e invitando a una riflessione critica e profonda.