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Introduzione alla poesia religiosa e il Cantico di Frate Sole

Legata indissolubilmente al Cristianesimo, si sviluppa in Umbria nell'XI secolo: emblematica è l'opera di San Francesco d'Assisi

Silvia Pino

Silvia Pino

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Ho iniziato con le lingue straniere, ho continuato con la traduzione e poi con l’editoria. Sono stata catturata dalla critica del testo perché stregata dalle parole, dalla comunicazione per pura casualità. Leggo, indago e amo i giochi di parole. Poiché non era abbastanza ho iniziato a scrivere e non mi sono più fermata.

Poesia religiosa: di cosa si tratta

Per poesia religiosa s’intende quell’insieme di componimenti indissolubilmente legati al Cristianesimo: si tratta di una corrente che si sviluppa in Umbria nell’XI secolo, parallelamente all’affermarsi della lirica italiana. Le ‘laudi’ sono caratterizzate principalmente da una metrica semplice e dai versi uniti tramite assonanze. In origine, tali liriche esistevano esclusivamente nella loro forma orale, per essere poi progressivamente raccolte nei cosiddetti ‘laudari’, all’interno dei quali i testi vennero suddivisi per temi o in base all’ordine delle festività religiose. Un’altra caratteristica di questo tipo di poesia riguarda l’espressione della Fede e l’insegnamento dei suoi dogmi, principi e comandi fondamentali: ad ogni modo, la poesia religiosa è destinata a un target di pubblico molto vasto, motivo per cui veniva usato il dialetto e, nella fattispecie, il volgare umbro. Può essere considerata la prima forma di letteratura italiana, così come sarà destinata a diventare a fare da apripista anche nel mondo del teatro, per quel che concerne le rappresentazioni definite da dialoghi presenti in un componimento poetico.

I principali esponenti

Anche se il primissimo esempio di poesia religiosa cristiana può essere considerato l’Anonymi carmen De laudibus Domini, un componimento – di cui non si conosce l’autore – composto da 148 esametri e risalente alle origini del Cristianesimo, precedente quindi all’apologetica latina, i principali esponenti di questo movimento sono Francesco d’Assisi (1182-1226), Iacopone da Todi (1236-1306), entrambi di origine umbra, e il loro epigono Bianco da Siena (1350 circa-1399). In particolare, il santo nato col nome di Giovanni di Pietro di Bernardone e fondatore dell’Ordine Francescano, autore del Cantico di Frate Sole, conosciuto anche come Cantico delle Creature, composto tra il 1224 e il 1226, viene considerato come uno degli iniziatori della tradizione letteraria italiana.

Il Cantico di Frate Sole

Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.

Ad te solo, Altissimu, se konfàno et nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messor lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui; et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle: in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le tue creature dài sustentamento.

Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu, per lo quale ennallumini la nocte, et ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.

Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore, et sostengo infirmitate et tribulatione.

Beati quelli che ‘l sosterrano in pace, ca da te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò scappare: guai a quelli che morrano ne le peccata mortali.

Beati quelli che trovarà ne le tue santissime voluntati, ka la morte secunda no ‘l farrà male.

Laudate et benedicete mi’ Signore et ringratiate et serviateli cum grande humilitate.

La parafrasi del Cantico di Frate Sole

Altissimo, Onnipotente Buon Signore, tue sono le lodi, la gloria, l’onore e ogni benedizione.

A te solo, o Altissimo, si addicono e nessun uomo è degno di menzionarti.

Lodato sii, mio Signore, insieme a tutte le creature, specialmente per il signor fratello sole, il quale è la luce del giorno e tu tramite lui ci illumini: è bello e raggiante con grande splendore e di te, Altissimo, porta il segno.

Lodato sii, o mio Signore, per sorella luna e le stelle: in cielo le hai create, chiare preziose e belle.

Lodato sii, mio Signore, per fratello vento, e per l’aria e per il cielo; per quello nuvoloso e per quello sereno, per ogni stagione tramite la quale alle creature dai sostentamento.

Lodato sii, mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e umile, preziosa e pura.

Lodato sii, mio Signore, per fratello fuoco, attraverso il quale illumini la notte. Egli è bello, giocondo, robusto e forte.

Lodato sii, mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci sostiene e ci governa: produce diversi frutti, con fiori variopinti ed erba.

Lodato sii, mio Signore, per quelli che perdonano in nome del tuo amore, e sopportano dolori e malattie.

Beati quelli che li sopporteranno serenamente, perché da te, Altissimo, saranno coronati.

Lodato sii, mio Signore, per la nostra sorella morte corporale, dalla quale nessun uomo che vive può scappare; guai a quelli che moriranno mentre sono in peccato mortale.

Beati quelli che troveranno la morte mentre rispettano le tue volontà. In questo caso la morte spirituale non farà loro alcun male.

Lodate e benedite il mio Signore, ringraziatelo e servitelo con grande umiltà.

Cantico di Frate Sole: spiegazione e analisi

Il Cantico di Frate Sole evidenzia il senso di fratellanza tra l’Uomo e il Creato, vale a dire la natura nella quale Dio si riflette. La Sorella Morte, invece, appare come un’amica, che permette all’Uomo di risorgere in Cristo. Ovviamente, tale destino appartiene solamente alle persone che sono pure di spirito, altrimenti sarà inevitabile finire all’Inferno. Oltre alla morte, tuttavia, ritroviamo molti elementi naturali che San Francesco riconosce come Fratelli e Sorelle, tutti discendenti da Dio il Creatore – il sole, la luna, le stelle, il vento, l’acqua, il fuoco, la terra – e per ognuno di questi ne magnifica le peculiarità più belle e utili per l’uomo, che diventano anche la ragione principale per lodare l’Altissimo che li ha creati. Seppur scritto in volgare umbro, presenta influssi toscani e francesi, mentre il testo, originariamente fornito di un accompagnamento musicale oggi perduto, ha la forma di una prosa ritmica assonanzata.