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Odi et amo di Catullo: analisi, significato e figure retoriche

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Il celebre distico “Odi et amo” di Gaio Valerio Catullo rappresenta una delle espressioni più intense e concise del conflitto interiore umano. In questi due versi, il poeta latino sintetizza la complessità dei sentimenti contrastanti che prova nei confronti dell’amata, offrendo una riflessione profonda sulla natura ambivalente dell’amore.

Odi et amo: l’analisi

Il Carme 85, noto come “Odi et amo”, è composto da un solo distico elegiaco:

Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.

In italiano, possiamo tradurlo con:

Odio e amo. Forse ti chiedi perché io lo faccia.
Non lo so, ma sento che accade e ne sono tormentato.

In questo breve componimento, Catullo esprime il paradosso dei sentimenti opposti che convivono nel suo animo. L’uso dei verbi “odi” (odio) e “amo” (amo) in posizione iniziale sottolinea l’intensità e l’immediatezza delle emozioni. La struttura interrogativa “Quare id faciam, fortasse requiris” (“Forse ti chiedi perché io lo faccia”) introduce una riflessione metapoetica, in cui il poeta anticipa la domanda del lettore o di se stesso riguardo alla coesistenza di tali sentimenti contrastanti.

La risposta di Catullo, “Nescio, sed fieri sentio et excrucior” (“Non lo so, ma sento che accade e ne sono tormentato”), evidenzia l’incapacità di spiegare razionalmente questa dualità emotiva. Il verbo “nescio” (non so) indica l’ignoranza del poeta riguardo alle cause del suo stato d’animo, mentre “sentio” (sento) sottolinea la percezione sensoriale e immediata del fenomeno. Il termine “excrucior” (sono tormentato) deriva da “crux” (croce) e suggerisce un dolore intenso, paragonabile a una crocifissione interiore.

Dal punto di vista stilistico, il carme presenta una forte antitesi tra “odi” e “amo”, che rappresentano i due poli opposti dell’esperienza amorosa. Questa contrapposizione è ulteriormente enfatizzata dalla brevità e dalla semplicità sintattica del componimento, che rendono il messaggio ancora più incisivo. L’assenza di dettagli specifici sull’oggetto dell’amore o dell’odio conferisce al testo un carattere universale, permettendo a chiunque di identificarsi con il conflitto descritto.

Odi et amo: contesto e significato

Il Carme 85 si inserisce nel contesto della tormentata relazione di Catullo con Lesbia, pseudonimo dietro il quale si cela probabilmente Clodia, una nobildonna romana. La relazione tra i due è caratterizzata da momenti di intensa passione alternati a periodi di profonda sofferenza, dovuti ai tradimenti e all’instabilità dell’amata.

In questo componimento, Catullo esprime in modo conciso il conflitto interiore derivante dall’amore per Lesbia: un sentimento che lo porta a provare simultaneamente amore e odio. Questa dualità riflette la complessità delle relazioni umane e la difficoltà di conciliare emozioni opposte.

Il carme è diventato emblematico per la sua capacità di sintetizzare in poche parole l’essenza del conflitto amoroso, rendendolo uno dei testi più celebri e citati della letteratura latina.

Le figure retoriche

Nonostante la sua estrema brevità, il Carme 85 di Catullo è un concentrato di figure retoriche che amplificano la sua efficacia espressiva, rendendolo uno dei componimenti più potenti della letteratura latina. La contrapposizione tra “odi” e “amo” rappresenta un’antitesi netta, che evidenzia il conflitto tra due sentimenti opposti e apparentemente inconciliabili. Questa tensione emotiva viene ulteriormente enfatizzata dall’allitterazione del suono “o” nelle parole “odi” e “amo”, che crea un effetto fonico suggestivo, sottolineando la stretta relazione tra i due verbi e il loro legame indissolubile nel cuore del poeta.

La struttura del carme è dominata dal paradosso, ovvero l’apparente inconciliabilità tra odio e amore. Catullo non li presenta come sentimenti separati, ma come coesistenti, rivelando così l’irrazionalità dell’amore e la sua capacità di generare emozioni contrastanti nello stesso individuo. Questo paradosso riflette il tormento interiore del poeta e la natura instabile della sua relazione con Lesbia, segnata da momenti di passione e da improvvisi crolli emotivi.

Un altro elemento che contribuisce alla forza espressiva del componimento è la ripetizione, che accentua il contrasto emotivo. Le parole “Odi et amo” sono costruite in modo simmetrico e vengono separate solo dal congiuntivo avversativo “et”, che funge da punto di equilibrio tra i due poli opposti. Questa costruzione linguistica amplifica l’impatto del messaggio e ne rafforza l’universalità.

Infine, l’anafora implicita nel secondo verso, dove Catullo si ripete senza fornire una risposta definitiva (“nescio, sed fieri sentio”), sottolinea la sua disperazione e l’incapacità di comprendere il proprio stato d’animo. Il poeta non cerca di dare una spiegazione razionale al suo sentimento, ma lo subisce passivamente, ammettendo di esserne vittima. Questo senso di impotenza e di smarrimento è ciò che rende il Carme 85 così profondamente umano e capace di risuonare ancora oggi nella sensibilità dei lettori.

Odi et amo e la poetica catulliana

Il Carme 85 incarna perfettamente la poetica di Catullo, che si distingue per la capacità di esprimere sentimenti profondi con uno stile diretto ed essenziale. A differenza di altri poeti latini che si concentrano su temi epici o morali, Catullo fa della sua esperienza personale il fulcro della sua produzione letteraria.

L’elemento centrale del componimento è l’introspezione psicologica: il poeta non racconta un evento esterno, ma si focalizza sulla propria lotta interiore. Questo lo rende estremamente moderno e universale, poiché chiunque abbia vissuto un amore travagliato può immedesimarsi nelle sue parole.

Un altro aspetto caratteristico della poetica catulliana che emerge dal Carme 85 è la tendenza a sintetizzare concetti complessi in pochi versi. La brevità del componimento è il suo punto di forza: in soli due versi, Catullo riesce a trasmettere un’intera storia di passione, conflitto e sofferenza.