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Giovanna d'Arco: vita e pensiero politico

Andrea Bosio

Andrea Bosio

INSEGNANTE DI FILOSOFIA E STORIA

Nato a Genova, è cresciuto a Savona. Si è laureato in Scienze storiche presso l’Università di Genova, occupandosi di storia della comunicazione scientifica e di storia della Chiesa. È dottorando presso la Facoltà valdese di teologia. Per Effatà editrice, ha pubblicato il volume Giovani Minzoni terra incognita.

Giovanna d’Arco, una giovane contadina francese del XV secolo, è una delle figure più straordinarie della storia europea. Conosciuta come la Pulzella d’Orléans, Giovanna è diventata un’icona per il suo ruolo nella Guerra dei Cent’anni e per la sua fede incrollabile nelle visioni e nelle voci degli angeli che la guidavano. Il suo pensiero politico, sebbene profondamente radicato nella religione, l’ha portata a essere una delle più potenti sostenitrici della causa francese contro gli inglesi.

La vita di Giovanna d’Arco

Giovanna d’Arco nacque il 6 gennaio 1412 a Domrémy, un piccolo villaggio situato nel Ducato di Bar, al confine tra la Francia e il Sacro Romano Impero. La sua famiglia era composta da contadini, e la giovane Giovanna crebbe in un contesto umile, imparando a lavorare nei campi e a svolgere i lavori domestici. Sin dalla sua infanzia, si distinse per la sua profonda devozione religiosa.

Intorno all’età di tredici anni, Giovanna iniziò a riferire di aver avuto visioni di santi e angeli, in particolare di Michele Arcangelo, Santa Caterina d’Alessandria e Santa Margherita d’Antiochia, che le ordinavano di assumere un ruolo cruciale nella liberazione della Francia dagli inglesi e di sostenere il legittimo re, il Delfino Carlo. Nonostante la sua giovane età e il suo basso rango sociale, Giovanna dimostrò un coraggio e una determinazione straordinari, decidendo di seguire le voci che affermava di sentire.

Nel 1429, Giovanna si presentò alla corte del Delfino, sostenendo che Dio l’aveva incaricata di condurre le armate francesi alla vittoria contro gli inglesi. Sebbene inizialmente scettico, Carlo acconsentì a darle un comando militare, impressionato dalla sua convinzione e dai consigli ricevuti dai suoi consiglieri. Con il suo aiuto, i francesi ottennero una vittoria decisiva nella battaglia di Orléans, che segnò una svolta fondamentale nella guerra e portò all’incoronazione di Carlo VII a Reims. La vita di Giovanna, breve ma intensa, fu caratterizzata da un impegno religioso e politico profondo, che culminò tragicamente con il suo processo per stregoneria e la sua esecuzione nel 1431.

Il periodo storico in cui visse Giovanna d’Arco

Giovanna d’Arco visse durante la Guerra dei Cent’anni, un conflitto che opponeva la Francia e l’Inghilterra e che durò dal 1337 al 1453. La guerra era iniziata a causa di una disputa dinastica tra le due monarchie per il controllo del trono di Francia. La situazione divenne particolarmente critica per i francesi all’inizio del XV secolo, quando gli inglesi, grazie all’alleanza con il Ducato di Borgogna, riuscirono a occupare ampie porzioni del territorio francese, inclusa la città di Parigi.

In questo contesto di caos e frammentazione, il regno di Francia era diviso tra i sostenitori del re Carlo VII, allora Delfino, e quelli di Enrico VI d’Inghilterra, il quale, grazie al trattato di Troyes del 1420, era stato proclamato re di Francia e Inghilterra. Tuttavia, Carlo VII non era disposto a rinunciare al trono, e la resistenza contro l’occupazione inglese si rafforzava nelle regioni centrali e meridionali del paese.

Fu in questo periodo che Giovanna d’Arco emerse come una figura chiave nella lotta per l’indipendenza francese. Le sue azioni militari non solo risollevarono il morale delle truppe francesi, ma permisero anche di riprendere il controllo di città strategiche come Orléans, che erano state perse a favore degli inglesi. La sua influenza fu particolarmente forte in un momento in cui il popolo francese aveva disperatamente bisogno di un simbolo di speranza e unità.

Le voci e le visioni degli angeli di Giovanna d’Arco

Uno degli aspetti più misteriosi e affascinanti della vita di Giovanna d’Arco è costituito dalle voci e dalle visioni che affermava di ricevere da figure angeliche e sante. Giovanna dichiarò per tutta la vita che erano stati Michele Arcangelo, Santa Caterina e Santa Margherita a trasmetterle i messaggi divini. Queste voci le apparivano spesso durante momenti di preghiera o contemplazione e le indicavano chiaramente il percorso da seguire per liberare la Francia.

Secondo le sue stesse parole, le voci le dicevano di agire rapidamente, di assumere un ruolo attivo nella guerra e di sostenere il Delfino Carlo come l’unico legittimo erede al trono. La convinzione con cui Giovanna parlava delle sue visioni era tale che riuscì a convincere molti, inclusi uomini potenti, a seguire le sue indicazioni.

Queste visioni erano per Giovanna non solo una guida spirituale, ma anche una conferma della sua missione divina. Le voci le offrivano sostegno e incoraggiamento anche nei momenti di maggiore difficoltà, rafforzando la sua fede e il suo impegno. Per lei, le visioni erano una manifestazione diretta della volontà di Dio, che la poneva come uno strumento per ristabilire l’ordine divino in Francia e salvare il regno dall’occupazione straniera.

Nonostante la sua fiducia nelle visioni, queste divennero una delle ragioni principali del suo processo. Molti dei suoi accusatori ritenevano infatti che le voci che affermava di sentire fossero manifestazioni di forze demoniache, e non divine, contribuendo alla sua condanna come strega.

L’impegno politico e la partecipazione alla guerra di Giovanna d’Arco

Giovanna d’Arco non fu solo una visionaria religiosa, ma anche una guerriera e una figura politica. Sebbene non avesse alcuna formazione militare, la sua determinazione e il suo carisma la portarono a un ruolo attivo nella guerra contro gli inglesi. Dopo aver convinto il Delfino Carlo della sua missione divina, Giovanna ottenne il comando di una parte dell’esercito francese e guidò le truppe in una serie di vittorie chiave.

La battaglia più importante fu quella per la liberazione di Orléans nel 1429, dove Giovanna dimostrò grande coraggio sul campo di battaglia. La città, assediata dagli inglesi, era una roccaforte strategica, e la sua liberazione segnò una svolta decisiva nella guerra. Grazie alla sua guida, i francesi riuscirono a rompere l’assedio, e la notizia della vittoria diffuse rapidamente il mito di Giovanna come inviata di Dio.

Dopo Orléans, Giovanna continuò a partecipare ad altre battaglie, inclusa la campagna per la liberazione di Reims, la città dove tradizionalmente venivano incoronati i re francesi. Fu qui che Carlo VII venne finalmente incoronato, realizzando uno degli obiettivi principali di Giovanna.

L’impegno politico di Giovanna d’Arco era profondamente radicato nella sua fede religiosa. Per lei, la lotta contro gli inglesi non era solo una guerra territoriale, ma una guerra giusta voluta da Dio per ristabilire l’ordine divino in Francia. Il suo sostegno a Carlo VII era basato sulla convinzione che fosse il legittimo erede al trono, e il suo obiettivo era garantire che il regno di Francia fosse liberato dalle influenze straniere e riportato sotto la guida di un sovrano francese.

Il processo per stregoneria e la morte

Nonostante i suoi successi militari e il suo ruolo chiave nella rinascita della monarchia francese, Giovanna d’Arco incontrò una tragica fine. Nel maggio del 1430, durante un’operazione militare a Compiègne, fu catturata dai Borgognoni, alleati degli inglesi, e successivamente venduta agli inglesi. Fu trasferita a Rouen, dove venne sottoposta a un lungo e complesso processo per stregoneria.

Il processo era chiaramente un’operazione politica: gli inglesi e i loro alleati volevano screditare la figura di Giovanna e minare la legittimità di Carlo VII, dimostrando che la sua incoronazione era stata favorita da una strega. Gli accusatori si concentrarono soprattutto sulle sue visioni e sul fatto che indossasse abiti maschili, un comportamento considerato deviante e contrario alla legge ecclesiastica.

Il processo fu segnato da numerose irregolarità. Giovanna fu costantemente sotto pressione per ritrattare le sue dichiarazioni e negare le sue visioni, ma nonostante le difficoltà, rimase ferma nelle sue convinzioni. Alla fine, nel maggio del 1431, fu dichiarata colpevole di stregoneria e condannata a morte. Il 30 maggio dello stesso anno, Giovanna fu arsa viva sulla piazza del mercato di Rouen, all’età di 19 anni.

Tuttavia, la storia di Giovanna non terminò con la sua esecuzione. Nel 1456, su richiesta di Carlo VII, la Chiesa cattolica riaprì il caso e dichiarò nullo il processo, riabilitando così la sua figura. La sua morte, inizialmente vista come un atto di giustizia, venne infine considerata un martirio, e nel 1920 fu canonizzata dalla Chiesa cattolica, diventando Santa Giovanna d’Arco, patrona di Francia.