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Surrealismo, cos'è e quali sono le sue caratteristiche pittoriche

Nato come reazione alle atrocità della prima guerra mondiale e indissolubilmente legato alle teorie psicoanalitiche di Freud, il movimento si è contraddistinto per il rifiuto del razionalismo e del conformismo

Marco Netri

Marco Netri

GIORNALISTA E IMPRENDITORE

Ho iniziato a scrivere da giovanissimo e ne ho fatto il mio lavoro. Dopo la laurea in Scienze Politiche e il Master in Giornalismo conseguiti alla Luiss, ho associato la passione per la scrittura a quello per lo studio dedicandomi per anni al lavoro di ricercatore. Oggi sono imprenditore di me stesso.

Emerso in Europa negli anni Venti del XX secolo come reazione alle atrocità della prima guerra mondiale e ai valori politici e culturali dell’epoca, il Surrealismo è un movimento letterario che ha utilizzato la fantasia, il mito e l’immaginario onirico. Le caratteristiche delle opere d’arte di questo movimento comprendono l’utilizzo dell’elemento fantastico, di un’atmosfera metafisica e di immagini che raffigurano ambienti e paesaggi misteriosi.

Il Surrealismo è stato caratterizzato da un atteggiamento di ribellione alle norme sociali repressive e ai limiti della mente razionale, per dare spazio alla sperimentazione e agli esiti inattesi. Indissolubilmente legato alle teorie psicoanalitiche di Sigmund Freud, il movimento surrealista è giunto al rifiuto del razionalismo e del conformismo.

Le tecniche tipiche usate dai surrealisti sono il collage, lo scarabocchio e il frottage e tra gli artisti visivi più significativi del movimento figurano André Breton, Salvador Dalì e René Magritte. Tra le opere d’arte surrealiste più iconiche, “La persistenza della memoria” di Salvador Dalí, “La battaglia dei pesci” di Andre Masson e “Le Dejeuner en Fourrure” di Meret Oppenheim.

Origini del termine

Il termine “surrealismo” viene coniato nel 1917 dallo scrittore Guillaume Apollinaire e deriva dalle parole francesi “sur” (su, sopra) e “realisme” (realismo, realtà). La sua traduzione letterale è “al di sopra o al di là della realtà” e ben si adatta a un movimento che mirava ad attingere all’inconscio, fondendo il logico con l’irrazionale, il sogno con la realtà, per dare vita a una nuova iper-realtà. Gli artisti surrealisti hanno sperimentato una serie di mezzi di comunicazione non convenzionali e simbolici per esplorare il funzionamento interno della loro mente.

Storia

Il Surrealismo nasce nel 1924 a Parigi come emanazione del movimento letterario Dada, un cui ex membro, lo scrittore e poeta André Breton, inizia a cercare di sperimentare pratiche innovative, ispirate ai lavori del padre della psicoanalisi di Sigmund Freud, concentrandosi in particolare sui processi intuitivi e automatici.

Il movimento surrealista, fondato e guidato da Breton, attira numerosi giovani artisti francesi, incuriositi e desiderosi di esplorare il potenziale creativo dell’inconscio e si fa pioniere nell’uso dell’associazione casuale tra testo e immagine.

Breton scrive “Il manifesto surrealista” e definisce il surrealismo come “automatismo psichico allo stato puro, con il quale ci si propone di esprimere – verbalmente, per mezzo della parola scritta, o in qualsiasi altro modo – il funzionamento effettivo del pensiero. Il dettato del pensiero, in assenza di ogni controllo esercitato dalla ragione e al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale”.

La più importante mostra surrealista internazionale si tiene nel 1938 a Parigi nella Galleria delle Belle Arti. Il Surrealismo ha ormai un impatto significativo, e da movimento letterario si estende alle arti visive, alla musica, al cinema e al teatro, alla filosofia e perfino alla teoria sociale e politica e si diffonde in tutto il mondo.

L’idea di Breton di porre come obiettivo principale del movimento l’impegno nell’attivismo politico rivoluzionario, porta però alla dispersione dei membri del gruppo surrealista in gruppi artistici più piccoli. La fine della Seconda Guerra Mondiale segna anche l’inizio della fine del surrealismo, che cesserà di esistere come movimento intorno agli anni Sessanta, ma che lascerà un impatto così profondo sulle arti che ancora oggi molti artisti contemporanei sono affascinati dai suoi principi e creano opere per esplorare il proprio mondo interiore ed esprimere la propria creatività.

Freud

Il libro L’interpretazione dei sogni di Freud, pubblicato nel 1889, costituisce la base teorica del lavoro dei surrealisti. Secondo il celebre psicanalista, i sogni e l’inconscio sono una finestra sui mondi interiori complessi e repressi delle nostre motivazioni più profonde, delle nostre paure più recondite e dei nostri pensieri sulla sessualità, sul desiderio e sulla violenza. I surrealisti cercano allora di tradurre queste teorie in una veste poetica e artistica, affidandosi a pratiche come l’ipnosi, la scrittura automatica, la camminata sperimentale e la registrazione dei sogni, con lo scopo di accedere al subconscio.

Influenze artistiche

Variegato è il panorama delle fonti che hanno contribuito al generarsi del Surrealismo. Gli artisti surrealisti sono attratti dalle opere che richiamano il primitivismo, l’ingenuità o l’immaginario fantastico, e si ispirano anche ad artisti del Rinascimento come Giuseppe Arcimboldo e Hieronymus Bosch, ma l’influenza più diretta per tutto il movimento può essere considerata l’opera di Giorgio de Chirico, con i suoi dipinti metafisici caratterizzati da immagini fantastiche con accostamenti illogici e bizzarri. Lo stesso André Breton, aveva persino scelto l’opera di De Chirico “Il sogno di Tobia” come emblema del movimento.

Caratteristiche

Come già accennato, il Surrealismo ha adottato diversi mezzi di comunicazione, tuttavia il suo elemento più distintivo è probabilmente l’immaginario della pittura, con i suoi temi assurdi e gli accostamenti inaspettati e inquietanti. Interessati all’interpretazione dei sogni, i surrealisti li consideravano come espressioni di emozioni e desideri repressi.

“Essere surrealista significa escludere dalla propria mente ogni ricordo di ciò che si è visto, ed essere sempre alla ricerca di ciò che non è mai stato”. (René Magritte)

Uno dei principi centrali del surrealismo è l’uso della rimozione e dello spostamento di un elemento dal suo contesto originale e familiare, così da avere “mano libera” per proporre accostamenti scioccanti per innescare nuove associazioni psicologiche per lo spettatore.

Tecniche

Gli artisti surrealisti inventano e impiegano una varietà di tecniche e “giochi”, dall’automatismo al collage, dallo scarabocchio al frottage, dalla decalcomania al grattage. Scopo di queste tecniche è quello di esplorare un processo creativo libero e privo di decisioni consapevoli e di una mente razionale. E’ il caso dell’automatismo, che risulta essere una delle tecniche maggiormente utilizzate dagli artisti surrealisti per attingere alla mente inconscia. Il termine è infatti adottato dalla psicologia e descrive comportamenti e processi che avvengono senza lo sforzo cosciente di una persona, come la respirazione, i riflessi o le abilità motorie e procedurali.