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Le Corbusier, vita e opere dell’architetto francese

Ha rivoluzionato il mondo dell’urbanistica e dell’architettura. Le sue opere sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO

Marco Netri

Marco Netri

GIORNALISTA E IMPRENDITORE

Ho iniziato a scrivere da giovanissimo e ne ho fatto il mio lavoro. Dopo la laurea in Scienze Politiche e il Master in Giornalismo conseguiti alla Luiss, ho associato la passione per la scrittura a quello per lo studio dedicandomi per anni al lavoro di ricercatore. Oggi sono imprenditore di me stesso.

Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Edouard Jeanneret-Gris, è stato uno degli architetti più proficui e influenti del secolo scorso. Svizzero di nascita, ma naturalizzato francese, nei suoi 78 anni di vita ha rivoluzionato il mondo dell’urbanistica e dell’architettura. Ricordato come maestro del Movimento Moderno, le sue opere fanno parte della lista dei siti Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

“L’architettura è un fatto d’arte, un fenomeno che suscita emozione, al di fuori dei problemi di costruzione e al di là di essi. La costruzione è per tener su, l’architettura è per commuovere. Alloggiare? Vuol dire abitare, saper abitare. L’alloggio è lo specchio della coscienza di un popolo. Saper abitare è il grande problema, e alla gente nessuno lo insegna. Non semplicemente costruire qualcosa di nuovo, ma saper dare ascolto alla natura e al desiderio umano. Ogni casa è specchio della nostra anima e della nostra coscienza, questo rivoluziona ogni cosa.” (Le Corbusier)

La vita

Le Corbusier nasce il 6 Ottobre 1887 in Svizzera, a La Chaux-de-Fonds, un piccolo villaggio tra le montagne. Mentre la madre è un’insegnante di pianoforte molto apprezzata, il padre è uno smaltatore di quadranti d’orologio, presidente del Club Alpin, con il quale il piccolo Charles compie lunghe passeggiate tra le gole del Doubs e la catena delle Alpi, sviluppando un profondo legame con la natura, che infatti cercherà sempre di rispettare insieme al paesaggio nelle sue opere architettoniche.

Terminati gli studi primari, sembra destinato a seguire le orme paterne e si iscrive alla Scuola d’Arte di La Chaux-de-Fonds, dove vengono formati orologiai validi e minuziosi e che gli lascerà in eredità la grande attenzione per i dettagli. E’ un insegnante della Scuola d’Arte, Charles L’Eplattenier, ad accorgersi per primo del talento del ragazzo nel disegno tecnico e nella decorazione e a spingerlo ad avvicinarsi al mondo dell’architettura.

Dopo il suo primo progetto di una casa nel 1907, Le Corbusier si rende conto di aver bisogno di viaggiare per studiare e affinare le proprie capacità artistiche e culturali. A 19 anni viaggia in Italia per completare la sua formazione, e in Toscana rimane colpito dal monastero del 1300 di Galluzzo, quindi prosegue il suo tour per le principali mete architettoniche del Belpaese, fino a superare le Alpi e raggiungere Vienna, dove studia il settore dell’arredo e del design e fa la conoscenza con Josef Hoffman e Klimt. Lasciata l’Austria viaggia ancora tra Parigi, Berlino, Est Europa e Turchia. Tornato a Chaux-de-Fonds, si dedica per un periodo all’insegnamento presso la scuola d’arte del suo paese natio, prima di realizzare le sue prime opere, villa Jeanneret-Perret, villa Favre-Jacot e villa Schwob.

Durante la prima guerra mondiale, Le Corbusier approfondisce le sue opere pittoriche, ma nel 1917 ritorna a Parigi, dove si consacrerà il successo globale dell’architetto e costruttore, che si affermerà definitivamente per il suo genio e l’applicazione del calcestruzzo armato nelle sue opere e concepirà la corrente artistico-architettonica del purismo.

I cinque punti

I principi di Le Corbusier si basano su 5 punti fondamentali di cui una concezione contemporanea dell’architettura deve tenere conto e che sintetizza nella sua opera simbolo Villa Savoye.

  • I pilastri devono sostenere il peso dell’opera, in modo che il piano terra non tocchi il terreno, evitando il contatto con l’umidità, e lasciando così lo spazio necessario a realizzare giardini, box auto o addirittura strade.
  • Il tetto deve essere a terrazza, per potervi realizzare una zona verde o una piscina.
  • la pianta deve essere libera, affinché il costruttore abbia totale libertà di disposizione delle pareti e degli spazi.
  • le finestre a naso.
  • la facciata libera, tramite la quale creare facciate avulse da funzioni strutturali come pareti isolanti

Patrimonio UNESCO

Prova del segno indelebile lasciato da Le Corbusier nella storia dell’architettura nel Novecento, sono le sue 17 opere entrate nel patrimonio UNESCO nel 2016. Fra queste, vere e proprie pietre miliari dell’urbanistica come Maison La Roche-Jeanneret a Parigi, Villa Savoye a Poissy e la famosissima Cappella di Notre-Dame du Haut a Ronchamp.

Design e opere

La produzione artistica di Le Corbusier è particolarmente ricca, grande esponente del razionalismo europeo, è stato in grado di dar vita a opere capaci di integrare e unificazione tutte le forme d’arte, dalla pittura, alla scultura, al disegno fino alla progettazione architettonica.

Villa Savoye a Poissy

Situata in un paese non troppo distante da Parigi, Villa Savoye è una perfetta dimostrazione dei principi e delle linee guida dell’architettura moderna ed è considerata il massimo esempio del cubismo architettonico. La residenza consiste in un’abitazione di lusso, estremamente moderna nei tratti, che si erge su un ampio prato, con andamento leggermente convesso e a sua volta circondato dal bosco.

Cappella di Notre-Dame du Haut a Ronchamp

La Cappella di Notre-Dame du Haut si trova al confine con la Svizzera, sulla cima di una collina, fra i monti Vosgi, e rappresenta bene la produzione di architettura religiosa. La struttura presenta linee particolarmente originali, rese possibili anche dall’utilizzo di materiali come il cemento armato. La forma del tetto riproduce quella di una vela rovesciata che punta direttamente verso il cielo e il suo peso viene scaricato sui pilastri, anziché sulle mura realizzate in pietrisco, conservando la leggerezza della costruzione.

Chandigarh

Nel 1951, il primo ministro indiano Jawaharlal Nehru invita l’architetto Le Corbusier a progettare da zero la capitale del Punjab, pensata per rompere i legami con il passato coloniale del Paese. Chandigarh, una città utopia, situata tra le colline dell’Himalaya, nell’India nord-occidentale, è pensata per essere divisa in 56 settori in connessione tra loro e progettati come piccoli quartieri autonomi con negozi, scuole e spazi per il tempo libero caratterizzati dal verde, con parchi e viali alberati utilizzati per rendere meno pesante l’effetto degli edifici in cemento. Il progetto include anche City Beautiful, il roseto ideato dall’architetto indiano Manmohan Nath Sharma, e Leisure Valley, e la cintura verde progettata dallo stesso Le Corbusier, con il lago Sukhna, grande specchio d’acqua artificiale, che confina con Rock Garden, un vasto e suggestivo giardino roccioso.

Chaise-Longue

La chaise-longue è conosciuta come “la sedia di Le Corbusier”, emblema del relax, diventata un vero e proprio oggetto cult del design, dagli anni venti del Novecento in poi. La chaise-longue nasce col nome specifico di Chaise Longue LC4 ed è il risultato dello sforzo di progettisti del calibro di Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand. Ancora oggi è uno degli arredi più amati di tutti i tempi, capace di unire la purezza delle forme alla funzionalità, una vera e propria “macchina per riposare”.