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Come si fa una parafrasi? Consigli e metodi

Marco Netri

Marco Netri

GIORNALISTA E IMPRENDITORE

Ho iniziato a scrivere da giovanissimo e ne ho fatto il mio lavoro. Dopo la laurea in Scienze Politiche e il Master in Giornalismo conseguiti alla Luiss, ho associato la passione per la scrittura a quello per lo studio dedicandomi per anni al lavoro di ricercatore. Oggi sono imprenditore di me stesso.

La parafrasi, dal greco: «dire con altre parole», è la forma più semplice di riscrittura di un testo. “Parafrasare” significa dire con parole tue qualcosa che ha detto qualcun altro. Le idee che esprimi sono sempre le stesse, ma lo fai in modo differente. Si tratta di un processo di semplificazione: “parafrasare” un testo non significa farne il riassunto, ma riscriverlo, conservando (e talvolta anche ampliando, soprattutto nel caso di testi poetici o molto tecnici) la lunghezza dell’originale e rendendone più semplice e fruibile la forma, dal punto di vista lessicale, sintattico e stilistico. Naturalmente, quando ci si troverà ad utilizzare le idee di qualcun altro, se ne dovrà sempre attribuire il merito all’autore, ma proporne la parafrasi darà la possibilità di esprimere gli stessi concetti con parole proprie, anziché impiegare una citazione diretta. Un’informazione espressa in una maniera personale, infatti, potrebbe adattarsi meglio a ciò su cui si sta lavorando, permettendo alla scrittura di passare più fluidamente da un’idea all’altra. Una delle regole più importanti da tenere a mente è che il procedimento di parafrasi non vada ad intaccare il contenuto del testo e che non ne tralasci dei passaggi. Nel testo “d’arrivo” si dovranno ritrovare tutti gli elementi di quello “di partenza”, solamente semplificati. Affinché ciò avvenga, però, bisognerà aver letto molto attentamente (mai meno di due volte) il testo e averlo compreso nei suoi passaggi fondamentali. In tal senso, la parafrasi risulterà essere il migliore esercizio per rendersi conto se un testo ci è chiaro, se l’abbiamo capito in pieno, così da essere in grado di poter lavorare sui suoi contenuti e sul suo aspetto formale.

Le differenze tra una parafrasi e un riassunto

Uno degli errori più comuni nei quali si potrebbe incappare è senza dubbio il confondere la parafrasi con il riassunto. In realtà si tratta, però, di due metodi diversi di riscrittura: entrambi servono a riprodurre un testo con parole proprie, anche se, a volte, un riassunto utilizza le stesse frasi dell’originale, a seconda degli obiettivi finali. Parafrasare non vuol dire necessariamente accorciare la lunghezza del testo. Quando invece ci si trova a dover fare un riassunto, si cerca di ricavare un componimento più corto e succinto, partendo da uno più lungo, impiegando parole proprie. Un intento che non rientra nel caso della parafrasi che, infatti, potrebbe risultare anche leggermente più lunga del testo originale, a seconda della scelta delle parole.

Come fare la parafrasi: i 5 passaggi necessari

Fare una parafrasi non è esercizio così complesso, ma esistono cinque passaggi fondamentali da seguire assolutamente:

  • leggere il testo e comprendere il tipo di linguaggio utilizzato dall’autore
  • ricercare il significato dei termini che non si conoscono o caratteristici di quel linguaggio
  • trasformare i termini arcaici o desueti con quelli di uso più comune
  • intervenire sulla sintassi laddove sia richieste
  • riproporre il testo in maniera chiara e fluida

Gli errori più comuni da non commettere quando si fa una parafrasi

Quando si deve fare una parafrasi, particolare attenzione andrebbe prestata a non commettere errori piuttosto comuni, che ne comprometterebbero la riuscita.

  • abbandonare la lettura di un testo, perché a prima vista risulta comprensibile: occorre invece leggere, almeno due volte, il testo della parafrasi
  • tentare di “tradurre” i termini conosciuti basandosi sulla forma in cui sono scritti: non è detto che due parole simili abbiano lo stesso significato
  • optare per una traduzione alla lettera: anche se la parafrasi deve essere molto vicina al testo originale, non è detto che se ne debba riprendere la struttura sintattica
  • aggiungere commenti e note personali: la parafrasi è una semplice trasposizione del testo scritta in un linguaggio semplificato e più fruibile, non un’analisi di quanto scritto dall’autore

Come fare la parafrasi di una poesia

Uno dei casi più specifici di parafrasi è quello riguardante la comprensione e la riproposizione di un testo poetico. Anche in questo caso, procedendo per step, diventerà semplice realizzare la composizione:

  • step uno: lettura. Dato che fare la parafrasi significa essenzialmente capire l’opera di cui ci si sta occupando, la prima cosa è leggere con attenzione tutto il testo dall’inizio alla fine anche più di una volta
  • step due: divisione del testo in unità sintattiche. Una volta presa confidenza con il brano, riuscirà più semplice individuare e dividere frasi e paragrafi, lasciandosi guidare possibilmente anche dalla punteggiatura ma mai dalle unità metriche (cioè i versi e le strofe)
  • step tre: individuazione dell’ordine corretto delle parole. Suddiviso il testo in unità sintattiche (aiutandosi volendo anche con una matita), non resterà che andare a caccia dell’ordine naturale delle parole. Questo significa che, a prescindere dell’ordine metrico in cui compaiono, dovranno essere individuati soggetto, verbo e complementi e capire a cosa fanno riferimento i vari aggettivi e i vari avverbi.
  • Step quattro: individuazione delle figure retoriche e delle parole desuete. Due ulteriori passaggi da effettuare consisteranno nel riconoscere e circoscrivere le figure metriche e retoriche e le parole troppo complesse. Le prime andranno spiegate (Ad esempio “i capei d’oro” di cui scrive Petrarca diventeranno “capelli biondi e splendenti come l’oro”), mentre le seconde andranno sostituite con termini meno aulici.
  • Step cinque: riscrittura del testo in prosa. A questo punto si è pronti per scrivere la parafrasi contenente tutti gli elementi di cui sopra.

L’elocuzione e le scelte lessicali

Nella fase di riscrittura del testo in prosa è necessario cambiare la scelta lessicale del testo originale. La parafrasi infatti, come visto precedentemente, prevede la sostituzione delle parole impiegate nel testo, che a seconda del proprio stile o vocabolario, piuttosto che delle esigenze e della destinazione, potranno essere di volta in volta adattate. E’ in questo caso che si parla di “elocuzione”, ovverosia della scelta che ciascuno fa in modo unico e personale riguardo le parole utilizzate per esprimere un concetto.

Sinonimi e connotazioni

Per aiutarsi nella scelta delle parole è possibile ricorrere a un dizionario dei sinonimi, che fornirà un elenco di termini diversi ma con lo stesso significato. Nell’utilizzo di questo comodo strumento, si dovrà però fare attenzione ad un altro elemento, quello delle connotazioni, che forniscono una sfumatura differente al significato di una parola, rendendola più o meno appropriata al contesto nel quale andrà impiegata ( Ad esempio, “brontolare” e “protestare” hanno significati simili e un dizionario potrebbe elencarli come sinonimi. Le loro connotazioni, però, sono differenti. “Protestare”, ad esempio, è spesso collegato a un contesto politico, mentre “brontolare” non lo è).

Sintassi e struttura della parafrasi

Nell’affrontare una parafrasi, però, non ci si può limitare a sostituire con dei sinonimi le parole presenti nel testo. Per completare il lavoro sarà infatti necessario rivisitare l’intero testo, rendendolo un paragrafo completamente nuovo che trasmette la stessa idea. Dunque ci si dovrà prendere cura anche della sintassi e della struttura del testo che si andrà a riscrivere. La sintassi sarà il modo in cui si deciderà di collegare tra loro le parole per formare una frase. (Ad esempio, “Patrizia osservava il tramonto mentre mangiava le arance” è sintatticamente differente da “Patrizia mangiava le arance mentre osservava il tramonto”). La “struttura” è invece il modo in cui si sceglierà di organizzare le frasi e i paragrafi, dando loro un senso, in modo da condurre il lettore verso l’idea che si sta esponendo. La libertà di manovra in questa fase conclusiva della parafrasi è la stessa che hanno gli scrittori, potendo decidere di fornire la stessa informazione con uno stile più o meno vivace, piuttosto che più o meno dettagliato attraverso la scelta di parole differenti.

La parafrasi, dal greco: «dire con altre parole», è la forma più semplice di riscrittura di un testo. “Parafrasare” significa dire con parole tue qualcosa che ha detto qualcun altro. Le idee che esprimi sono sempre le stesse, ma lo fai in modo differente. Si tratta di un processo di semplificazione: “parafrasare” un testo non significa farne il riassunto, ma riscriverlo, conservando (e talvolta anche ampliando, soprattutto nel caso di testi poetici o molto tecnici) la lunghezza dell’originale e rendendone più semplice e fruibile la forma, dal punto di vista lessicale, sintattico e stilistico. Naturalmente, quando ci si troverà ad utilizzare le idee di qualcun altro, se ne dovrà sempre attribuire il merito all’autore, ma proporne la parafrasi darà la possibilità di esprimere gli stessi concetti con parole proprie, anziché impiegare una citazione diretta. Un’informazione espressa in una maniera personale, infatti, potrebbe adattarsi meglio a ciò su cui si sta lavorando, permettendo alla scrittura di passare più fluidamente da un’idea all’altra. Una delle regole più importanti da tenere a mente è che il procedimento di parafrasi non vada ad intaccare il contenuto del testo e che non ne tralasci dei passaggi. Nel testo “d’arrivo” si dovranno ritrovare tutti gli elementi di quello “di partenza”, solamente semplificati. Affinché ciò avvenga, però, bisognerà aver letto molto attentamente (mai meno di due volte) il testo e averlo compreso nei suoi passaggi fondamentali. In tal senso, la parafrasi risulterà essere il migliore esercizio per rendersi conto se un testo ci è chiaro, se l’abbiamo capito in pieno, così da essere in grado di poter lavorare sui suoi contenuti e sul suo aspetto formale.

Le differenze tra una parafrasi e un riassunto

Uno degli errori più comuni nei quali si potrebbe incappare è senza dubbio il confondere la parafrasi con il riassunto. In realtà si tratta, però, di due metodi diversi di riscrittura: entrambi servono a riprodurre un testo con parole proprie, anche se, a volte, un riassunto utilizza le stesse frasi dell’originale, a seconda degli obiettivi finali. Parafrasare non vuol dire necessariamente accorciare la lunghezza del testo. Quando invece ci si trova a dover fare un riassunto, si cerca di ricavare un componimento più corto e succinto, partendo da uno più lungo, impiegando parole proprie. Un intento che non rientra nel caso della parafrasi che, infatti, potrebbe risultare anche leggermente più lunga del testo originale, a seconda della scelta delle parole.

Come fare la parafrasi: i 5 passaggi necessari

Fare una parafrasi non è esercizio così complesso, ma esistono cinque passaggi fondamentali da seguire assolutamente:

  • leggere il testo e comprendere il tipo di linguaggio utilizzato dall’autore
  • ricercare il significato dei termini che non si conoscono o caratteristici di quel linguaggio
  • trasformare i termini arcaici o desueti con quelli di uso più comune
  • intervenire sulla sintassi laddove sia richiesto
  • riproporre il testo in maniera chiara e fluida

Gli errori più comuni da non commettere quando si fa una parafrasi

Quando si deve fare una parafrasi, particolare attenzione andrebbe prestata a non commettere errori piuttosto comuni, che ne comprometterebbero la riuscita.

  • abbandonare la lettura di un testo, perché a prima vista risulta comprensibile: occorre invece leggere, almeno due volte, il testo della parafrasi
  • tentare di “tradurre” i termini conosciuti basandosi sulla forma in cui sono scritti: non è detto che due parole simili abbiano lo stesso significato
  • optare per una traduzione alla lettera: anche se la parafrasi deve essere molto vicina al testo originale, non è detto che se ne debba riprendere la struttura sintattica
  • aggiungere commenti e note personali: la parafrasi è una semplice trasposizione del testo scritta in un linguaggio semplificato e più fruibile, non un’analisi di quanto scritto dall’autore

Come fare la parafrasi di una poesia

Uno dei casi più specifici di parafrasi è quello riguardante la comprensione e la riproposizione di un testo poetico. Anche in questo caso, procedendo per step, diventerà semplice realizzare la composizione:

  • Step uno: lettura. Dato che fare la parafrasi significa essenzialmente capire l’opera di cui ci si sta occupando, la prima cosa è leggere con attenzione tutto il testo dall’inizio alla fine anche più di una volta
  • Step due: divisione del testo in unità sintattiche. Una volta presa confidenza con il brano, riuscirà più semplice individuare e dividere frasi e paragrafi, lasciandosi guidare possibilmente anche dalla punteggiatura ma mai dalle unità metriche (cioè i versi e le strofe)
  • Step tre: individuazione dell’ordine corretto delle parole. Suddiviso il testo in unità sintattiche (aiutandosi volendo anche con una matita), non resterà che andare a caccia dell’ordine naturale delle parole. Questo significa che, a prescindere dell’ordine metrico in cui compaiono, dovranno essere individuati soggetto, verbo e complementi e capire a cosa fanno riferimento i vari aggettivi e i vari avverbi.
  • Step quattro: individuazione delle figure retoriche e delle parole desuete. Due ulteriori passaggi da effettuare consisteranno nel riconoscere e circoscrivere le figure metriche e retoriche e le parole troppo complesse. Le prime andranno spiegate (Ad esempio “i capei d’oro” di cui scrive Petrarca diventeranno “capelli biondi e splendenti come l’oro”), mentre le seconde andranno sostituite con termini meno aulici.
  • Step cinque: riscrittura del testo in prosa. A questo punto si è pronti per scrivere la parafrasi contenente tutti gli elementi di cui sopra.

L’elocuzione e le scelte lessicali

Nella fase di riscrittura del testo in prosa è necessario cambiare la scelta lessicale del testo originale. La parafrasi infatti, come visto precedentemente, prevede la sostituzione delle parole impiegate nel testo, che a seconda del proprio stile o vocabolario, piuttosto che delle esigenze e della destinazione, potranno essere di volta in volta adattate. E’ in questo caso che si parla di “elocuzione”, ovverosia della scelta che ciascuno fa in modo unico e personale riguardo le parole utilizzate per esprimere un concetto.

Sinonimi e connotazioni

Per aiutarsi nella scelta delle parole è possibile ricorrere a un dizionario dei sinonimi, che fornirà un elenco di termini diversi ma con lo stesso significato. Nell’utilizzo di questo comodo strumento, si dovrà però fare attenzione ad un altro elemento, quello delle connotazioni, che forniscono una sfumatura differente al significato di una parola, rendendola più o meno appropriata al contesto nel quale andrà impiegata ( Ad esempio, “brontolare” e “protestare” hanno significati simili e un dizionario potrebbe elencarli come sinonimi. Le loro connotazioni, però, sono differenti. “Protestare”, ad esempio, è spesso collegato a un contesto politico, mentre “brontolare” non lo è).

Sintassi e struttura della parafrasi

Nell’affrontare una parafrasi, però, non ci si può limitare a sostituire con dei sinonimi le parole presenti nel testo. Per completare il lavoro sarà infatti necessario rivisitare l’intero testo, rendendolo un paragrafo completamente nuovo che trasmette la stessa idea. Dunque ci si dovrà prendere cura anche della sintassi e della struttura del testo che si andrà a riscrivere. La sintassi sarà il modo in cui si deciderà di collegare tra loro le parole per formare una frase. (Ad esempio, “Patrizia osservava il tramonto mentre mangiava le arance” è sintatticamente differente da “Patrizia mangiava le arance mentre osservava il tramonto”). La “struttura” è invece il modo in cui si sceglierà di organizzare le frasi e i paragrafi, dando loro un senso, in modo da condurre il lettore verso l’idea che si sta esponendo. La libertà di manovra in questa fase conclusiva della parafrasi è la stessa che hanno gli scrittori, potendo decidere di fornire la stessa informazione con uno stile più o meno vivace, piuttosto che più o meno dettagliato attraverso la scelta di parole differenti.