Denis Diderot è un filosofo, enciclopedista, scrittore e critico d’arte francese. È considerato uno dei massimi rappresentanti dell’Illuminismo e uno degli intellettuali più rappresentativi del XVIII secolo. Nasce il 5 ottobre del 1713 a Langres e dopo gli studi nel collegio gesuita della sua città, si trasferisce a Parigi dove si laurea nel 1732 con il titolo di magister artium, una certificazione abbastanza generica.
Sprovvisto di un indirizzo professionale specifico, Denis inizia a lavorare nello studio di un procuratore. Studia anche greco, latino, medicina e musica e comincia a guadagnare anche come traduttore entrando in contatto con numerosi autori dell’epoca.
Nella capitale francese Diderot frequenta i salotti e i caffè in cui circolano le idee illuministe e libertine e nel 1742 conosce Jean-Jecques Rousseau con cui costruisce un sodalizio tra alti e bassi, a causa del carattere irrequieto di entrambi. Durante l’attività di traduttore entra in contatto con il Saggio sulla virtù e sul merito di Shaftesbury che lo influenza molto con i suoi contenuti sulla libertà e l’apertura verso altre culture.
Nel 1743 sposa Antoinette Champion, dalla quale ha 4 figli. Nel 1746 scrive i Pensieri filosofici, di intonazione deista, seguito da La sufficienza della religione naturale e La passeggiata dello scettico, tutte opere che criticano la superstizione e l’intolleranza.
Intanto il parlamento di Parigi condanna a essere bruciati i Pensieri filosofici, che erano stati pubblicati anonimamente. Nel 1748 l’autore scrive anche il romanzo libertino I gioielli indiscreti e l’anno successivo la Lettera sui ciechi a uso di coloro che vedono, un vero e proprio manifesto dell’ateismo. Quest’ultimo scritto viene giudicato sovversivo e l’autore viene incarcerato nel castello di Vincennes.
Dopo aver firmato una “lettera di sottomissione” e grazie all’influenza di alcuni amici, tra cui madame de Pompadour, la favorita di re Luigi XV, Denis torna libero. Già qualche anno prima aveva iniziato a occuparsi del progetto dell’Encyclopédie, che torna a riprendere. L’editore André Le Breton aveva ottenuto un privilegio reale di 20 anni per pubblicare un Dizionario Universale delle Arti e delle Scienze, tradotto dalla Cyclopedia dell’inglese Ephraim Chambers. Diderot vede nel progetto un’irrinunciabile battaglia politica e culturale. Per il filosofo di Langres, a differenza di Voltaire, l’Encycloédie deve servire a diffondere il sapere all’esterno della tradizionale cerchia culturale ed educare il popolo.
Mentre si occupa di dirigere i lavori per l’Encycloéedie, che si concludono nel 1773, Diderot scrive opere come L’interpretazione della natura, Il sogno di d’Alembert, e alcuni romanzi come La monaca e Giacomo il fatalista. Si cimenta anche con il teatro, realizzando pièce quali Il figlio naturale o Il padre di famiglia.
Nel 1765, intanto, l’imperatrice Caterina II di Russia acquista la biblioteca del filosofo, al quale lascia l’usufrutto. Il 19 febbraio del 1784 Denis viene colpito da ictus. Tre giorni dopo muore l’amante storica Sophie Volland e per l’autore è un altro duro colpo. Il 31 luglio del 1784 Diderot muore a Parigi per un improvviso attacco di cuore.