Erich Seligmann Fromm nasce a Francoforte sul Meno il 23 marzo 1900. Psicologo, psicanalista e filosofo, è una delle personalità più influenti del ‘900. Appartiene ad una famiglia ebraica molto osservante. Nel 1922 si laurea in Filosofia all’Università di Heidelberg, con una tesi dal titolo Sulla funzione sociologica della legge ebraica nella Diaspora. La tesi è il risultato di un lavoro di ricerca affidatogli da Alfred Weber, fratello di Max. Nel corso dei suoi studi universitari ha la possibilità di incontrare grandi insegnanti, come i fratelli Weber, Karl Jasper e Heinrich Rickert.
La prima parte della sua vita è influenzata dalla Prima Guerra Mondiale: l’orrore della guerra, la violenza e le cause scatenanti del conflitto sono motivi di indagine per Fromm, che sviluppa un pensiero critico nei confronti di tutte le ideologie. Intorno al 1925 Eric Fromm si allontana dall’ortodossia ebraica. Nel 1926 sposa Frida Fromm-Reichmann, da cui però divorzia nel 1931. Nel 1930 fonda l’Istituto di ricerche sociali di Francoforte, dove inizia i propri studi in psicologia. È l’ambiente culturale in cui nasce la Scuola di Francoforte, scuola filosofico-sociologica di orientamento neo-marxista. Diviene un freudiano ortodosso ed esercita a Berlino come psicanalista.
Nel 1934 Erich Fromm emigra negli Stati Uniti, e nel 1940 acquisisce la cittadinanza statunitense. È un periodo di grande attività per Fromm, che viene chiamato ad insegnare in molte università americane. Nel 1944 sposa Henny Gurland, che muore nel 1952 in seguito ad una grave malattia. L’anno successivo si sposa per la terza volta, con Annis Gloves Freeman.
Nel 1949 vive per un breve periodo in Messico, dove prosegue la sua attività di ricerca in campo psicoanalitico. Di rientro negli Stati Uniti, Fromm inizia ad avvertire l’esigenza di una partecipazione diretta all’attività politico-sociale. Diviene fondatore ed esponente del movimento dell’Umanesimo Socialista e promuove il pensiero ed i primi lavori di Karl Marx negli Stati Uniti ed in Europa. Pur collaborando negli anni Sessanta con Eugene McCarty, nel periodo in cui quest’ultimo è candidato per il Partito Democratico alle presidenziali, Erich Fromm non si iscrive a nessun partito.
Pensatore di fama mondiale, i suoi lavori vengono tradotti in molte lingue. Nel 1974 si trasferisce in Svizzera, dove passa gli ultimi anni della sua vita. Muore a Muralto, nei pressi di Locarno, il 18 marzo 1980. Tra le opere principali, non si possono non citare L’arte di amare (1957), L’Umanesimo socialista (1965), Avere o essere? (1976).