Karl Heinrich Marx è un filosofo, economista, storico, sociologo, politologo, giornalista e politico tedesco. Nasce a Treviri il 5 maggio del 1818. I genitori sono ebrei ma, in seguito alle leggi antisemite, scelgono la professione al posto della religione e, per questo motivo, Karl non viene educato secondo la fede ebraica. Finito il liceo, il ragazzo va a studiare a Bonn e poi nella più severa università di Berlino. Nel 1836 conosce la sua futura moglie Jenny von Westphalen, che sposa nel 1843.
La laurea in filosofia arriva nel 1841 con una tesi sulla differenza tra la filosofia della natura di Democrito e quella di Epicuro. Dal lato professionale, Karl tenta prima la carriera accademica e poi si dedica al giornalismo, diventando redattore della Gazzetta Renana.
Il giornale viene però censurato, Marx lo abbandona e si trasferisce a Parigi, dove pubblica il primo e unico numero della rivista Annali franco-tedeschi, in collaborazione con Heinrich Heine, Moses Hess, Georg Herwegh e Friedrich Engels, quest’ultimo destinato a diventare suo amico e principale finanziatore per tutta la vita. Nel giornale compaiono due scritti di Karl: La questione ebraica e l’Introduzione alla Critica della filosofia hegeliana di diritto pubblico.
Nel 1944 scrive anche i Manoscritti economico-filosofici e collabora con l’Avanti, ma per i contenuti dei suoi scritti viene espulso dalla Francia. Si trasferisce quindi a Bruxelles e, con Engels, scrive La sacra famiglia che segna un allontanamento dalla sinistra hegeliana. Sono di quegli anni anche L’ideologia tedesca, Le 11 tesi su Feuerbach e la Miseria della filosofia, quest’ultimo contro il socialismo utopistico. In questi testi inizia l’analisi filosofica del cosiddetto materialismo storico, ossia quella concezione che parte dal presupposto che l’uomo, pur essendo un essere pensante, è per così dire condizionato inevitabilmente dalla propria materialità.
Nel 1847 la Lega dei Comunisti chiede al giornalista e filosofo di scrivere un manifesto del loro movimento. Marx accetta e pubblica il famoso Manifesto del partito comunista.
L’attività di Marx non è vista positivamente neanche dalle autorità del Belgio e così arriva l’ennesima espulsione. L’autore rientra in Germania dove, insieme a Engels, fonda la Neue Rheinische Zeitung, che appoggia apertamente la rivoluzione parigina del 1848.
Dopo un paio di anni di attività politica, nel 1950 Karl viene mandato via anche dal suo Paese natale. Torna a Parigi, ma il governo gli vieta di rimanere sul suolo della Repubblica. Marx parte allora per Londra, dove vive in ristrettezze economiche e tiene alcune conferenze presso l’Associazione culturale operaia comunista. Nel 1854, su proposta del filosofo tedesco, la Lega dei comunisti viene sciolta.
In questi anni inizia la stesura dei Lineamenti fondamentali della critica dell’economia politica, consistente lavoro preparatorio a Il Capitale. Nel 1859 termina il manoscritto Per la critica dell’economia politica. Nel 1864 Marx fonda l’associazione internazionale dei lavoratori, conosciuta come la Prima Internazionale. Tre anni dopo pubblica il primo tomo de Il Capitale, gli altri due appariranno postumi a cura del fidato Engels. Nel 1875 scrive la Critica del programma di Gotha. Affetto da bronchite e ulcera polmonare, il 14 marzo del 1883 Karl Marx muore a Londra.