Luigi Pirandello è un drammaturgo, scrittore e poeta italiano. Nel 1934 viene insignito del Premio Nobel per la letteratura ed è considerato tra i più grandi autori di drammi del XX secolo. Nasce ad Agrigento, in Sicilia, il 28 giugno del 1867. Dopo il diploma, si trasferisce a Roma e poi a Bonn dove si laurea in Filologia Romanza.
Nel 1889, a 22 anni, pubblica la raccolta in versi Mal Giocondo e nel 1891 il libro Pasqua di Gea. Si sposa nel 1894 con Maria Antonietta Portulano, dalla quale ha tre figli. Tra fine ‘800 e inizio ‘900 pubblica Amori senza amore, traduce le Elegie romane di Goethe e inizia a insegnare Letteratura Italiana all’Istituto Superiore di Magistero di Roma. Escono anche i suoi romanzi L’esclusa e Il turno, mentre nel 1903 arriva la svolta a causa di due eventi che segnano la vita di Pirandello: si allaga e va in rovina la miniera di zolfo dei genitori, iniziano a manifestarsi i segni della malattia mentale della moglie Maria Antonietta. Da questo momento i temi del dissesto economico, della follia e della prigione familiare sono ricorrenti nelle sue opere.
Nel 1904 pubblica uno dei suoi romanzi più noti, Il fu Mattia Pascal, in cui lo scrittore scardina i meccanismi narrativi veristi e rappresenta il dramma dell’uomo novecentesco. Il libro non ha subito successo tra la critica, ma è molto apprezzato tra il pubblico e viene subito tradotto in varie lingue.
Dal 1909 inizia a collaborare con Il Corriere della Sera, mentre con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale Pirandello vive un periodo molto difficile. Il figlio Stefano, imprigionato e poi liberato dagli austriaci, torna in Italia malato e con i postumi di una ferita e i problemi mentali della moglie si aggravano fino a rendere inevitabile il ricovero in manicomio, dove resterà fino alla morte. Dopo la guerra, l’autore si dedica principalmente al teatro. Nel 1921, dopo il fiasco di Roma, viene riproposto a Milano Sei personaggi in cerca d’autore che ottiene enorme successo.
Nel 1925 fonda la compagnia del Teatro d’Arte di Roma e comincia a viaggiare per il mondo, le sue commedie vengono presentate persino a Broadway. In una decina d’anni diventa il drammaturgo di maggior fama nel mondo. Nel 1926 dà alle stampe il suo ultimo romanzo: Uno, nessuno e centomila.
Nel 1934 riceve il Nobel per la letteratura “per il suo ardito e ingegnoso rinnovamento dell’arte drammatica e teatrale”. Molte opere cominciano a essere trasposte al cinema e Pirandello va spesso ad assistere alla lavorazione dei film, per esempio a Hollywood. Pirandello muore il 10 dicembre del 1936 a Roma per l’aggravarsi di una polmonite.