Cesare Marco Aurelio Antonino Augusto è stato imperatore, filosofo e scrittore dell’antica Roma. Anche noto come Marco Annio Vero, nasce nella Capitale il 26 aprile del 121 dopo Cristo. Il padre è un console romano e il giovane, nato come Marco Annio Catilio Severo, riceve lezioni di retorica dal maestro Frontone. Su indicazione dell’imperatore Adriano, viene adottato nel 138 dallo zio acquisito e futuro suocero Antonino Pio che lo nomina erede al trono imperiale.
Nel 140 ricopre il suo primo consolato e, in qualità di erede designato, viene nominato princeps iuvenutis, comandante dell’ordine equestre. A soli 24 anni nel 145 viene nominato console per la seconda volta. Lo stesso anno sposa la cugina quattordicenne Faustina, come era stato programmato sin dal 138. Con il matrimonio, prende il nome di suo padre Marco Annio Vero e assume poi l’appellativo di Marco Aurelio Cesare, figlio dell’Augusto, durante l’impero di Antonino.
Nel 161, dopo la morte di Antonino Pio, Marco Aurelio diventa imperatore insieme a Lucio Vero, nel rispetto del volere dell’imperatore Adriano. Per la prima volta, Roma, viene governata da due imperatori contemporaneamente. Solo Marco però diviene Pontifex Maximus. Sotto il suo principato, porta avanti una politica rispettosa del Senato e permette agli uomini di tutte le Province romane di accedere alle cariche amministrative dell’impero. A lui si deve la creazione dell’anagrafe, l’istituzione della figura del pretore e il controllo delle finanze imperiali in modo tale da garantire dei mezzi finanziari per la realizzazione di importanti opere pubbliche.
Marco Aurelio si impegna anche per migliorare le condizioni di vita degli schiavi e per eliminare la pratica della tortura. Seppure durante il suo regno, l’imperatore deve affrontare conflitti bellici, carestie e pestilenze, la storiografia lo considera comunque un sovrano illuminato ed è il quinto dei “buoni imperatori” menzionati dallo storico Edward Gibbon.
Marco Aurelio è molto attivo anche nel campo della filosofia stoica ed è autore dei Colloqui con se stesso. Muore per malattia il 17 marzo del 180, ma non è chiaro il luogo del decesso. Secondo Aurelio Vittore, sarebbe morto nella città accampamento di Vindobona (Vienna), mentre Tertulliano riferisce sia deceduto a Sirmio, nell’attuale Serbia. Le sue campagne vittoriose contro i Germani e i Sarmati sono state commemorate con la costruzione della Colonna Aureliana e di un tempio.