Le citazioni di: Oscar Wilde

Oscar Wilde citazioni aforismi

Oscar Fingal O’Flahertie Wills Wilde, più comunemente conosciuto come Oscar Wilde, è uno scrittore, aforista, poeta, drammaturgo, giornalista e saggista dell’età vittoriana, esponente del decadentismo e dell’estetismo britannico.

Nasce a Dublino il 16 ottobre del 1854 e sin da subito si mostra come uno studente brillante. Qui frequenta il Trinity College, dove rivela una personalità anticonformista che lo porta a essere non molto popolare tra i suoi compagni di studio e gli insegnanti.

In seguito, vince una borsa di studio all’Università di Oxford, dove diventa discepolo di Walter Pater e della sua teoria Arte per Amore dell’Arte, che influenza profondamente la sua vita e le sue opere.

Negli anni ’80 del XIX secolo scrive una serie di racconti come The Canterville Ghost (Il Fantasma di Canterville -1887), The Happy Prince and Other Tales (Il Principe Felice e Altri Racconti –1888), e il suo unico romanzo The Picture of Dorian Gray (Il Ritratto di Dorian Gray – 1891), in cui esprime le sue teorie estetiche.

Tra le sue pubblicazioni ci sono anche molte opere teatrali di successo, come la tragedia Salomè (1892), la commedia Lady Windernere’s Fan (Il Ventaglio di Lady Wintermere – 1893) e The Importance of Being Earnest (L’Importanza di Chiamarsi Ernesto – 1895).

Sia Salomé, sia Il Ritratto di Dorian Gray danneggiano la sua reputazione: alla prima non viene data il permesso di essere rappresentata a Londra per oscenità, mentre in Francia viene portata sul palco dalla famosa attrice Sarah Bernhardt, regalando all’opera teatrale la fama di produzione immorale.

Nel 1884 sposa Costance Lloyd con un matrimonio più di facciata che di sentimento. Wilde è difatti omosessuale e vive questa condizione con enorme disagio a causa della soffocante morale vittoriana. Dopo la nascita dei suoi figli, Cyryl e Vyvyan, si separa dalla moglie per via dell’insorgere della sua prima vera relazione omosessuale con il giovane Lord Alfred Douglas, soprannominato “Bosie”.

Ed è proprio il padre di Bosie, il Marchese di Queensberry, ad accusare Wilde di omosessualità, considerata un’offesa criminale a quel tempo. L’artista irlandese viene quindi processato e condannato a due anni di lavori forzati nella prigione di Reading Gaol, periodo in cui scrive due opere importantissime, The Ballad of Reading Gaol (La Ballata del carcere di Reading – 1898) sulla sua esperienza in prigione, e una lunga lettera autobiografica a Lord Alfred Douglas, De Profundis (1897), pubblicata postuma nel 1905.

Uscito di prigione, Oscar Wilde si ritrova con l’opinione pubblica completamente contro, e anche con la consapevolezza di aver ormai perso moglie e figli. Decide quindi di lasciare l’Inghilterra per trasferirsi a Parigi sotto un altro nome, Sebastian Melmoth. Qui muore di meningite il 30 novembre del 1900.

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