Le citazioni di: Samuel Beckett

Samuel Beckett, lo scrittore premio Nobel per la letteratura

Samuel Beckett è un drammaturgo, scrittore, poeta, traduttore e sceneggiatore irlandese. È considerato uno degli autori più influenti del XX secolo ed è la personalità più significativa del genere del cosiddetto teatro dell’assurdo. Samuel Barclay Beckett nasce il 13 aprile del 1906 a Dublino e frequenta il Portora Royal School, l’istituto che aveva ospitato anni prima Oscar Wilde.

L’autore studia francese, italiano e inglese al Trinity College di Dublino e si laurea in arte, ricevendo la medaglia d’oro per l’eccellenza dei suoi risultati. Grande giocatore di cricket, come atleta dell’università di Dublino disputa due match contro il Northamptonshire, divenendo anni dopo l’unico premio Nobel ad apparire nel Wisden Cricketers’ Almanack, il più illustre libro del cricket inglese.

Dopo aver insegnato per un breve periodo al Campbell College a Belfast, assume la carica di lecteur d’anglais alla École normale supérieure di Parigi e, grazie al poeta e amico Thomas MacGreevy, ha la possibilità di conoscere James Joyce. Lo scrittore irlandese ha una grande influenza sul giovane Samuel.

Nel 1929 Beckett pubblica il suo primo lavoro, un saggio critico intitolato Dante… Bruno. Vico.. Joyce che è stato inserito dallo stesso Joyce nell’antologia La nostra analisi intorno alla sua realizzazione per la diffusione del Work in Progress. Sempre in questo periodo il suo primo racconto, Assumption, viene pubblicato nel periodico Transition, fondato da Eugene Jolas.

L’autore comincia anche a viaggiare per l’Europa fino a decidere di trasferirsi definitivamente a Parigi nel 1937. Conosce Suzanne Dechevaux-Dumesnil, una donna più grande di lui che diventa la sua amante e anni più tardi la moglie. Durante la Seconda Guerra Mondiale, sceglie la linea interventista e si offre come esperto traduttore per le frange della resistenza.

Tra il ’45 e il ’50 scrive vari testi, tra cui Malloy, Malone muore, L’innominabile, Mercier et Camier e comincia a realizzare le prime opere teatrali. Aspettando Godot è quella più famosa. In un articolo il critico Vivian Mercier scrive che Beckett “ha realizzato il teoricamente impossibile, un’opera in cui non succede nulla, ma che tiene incollati gli spettatori ai loro posti”.

Al successo di Aspettando Godot fanno seguito diversi altri lavoro per il teatro come Finale di partita, L’ultimo nastro di Krapp, Giorni felici e Commedia. Nel 1956 Beckett si avvia alla carriera di autore multimediale dopo che la BBC gli commissiona l’opera radiofonica Tutti quelli che cadono.

A questa fanno seguito altre tre sceneggiature per la radio. Nel 1964 realizza il cortometraggio Film con Buster Keaton per la regia di Alan Schneider. Nel 1969 infine lo scrittore riceve il premio Nobel per la letteratura. Muore il 22 dicembre del 1989 in una casa di cura, probabilmente malato di Parkinson e sofferente di enfisema.

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