La parola francese “chapeau” significa letteralmente “cappello” e viene utilizzata correntemente come l’equivalente della locuzione italiana “tanto di cappello”. Viene usata come espressione di apprezzamento o ammirazione, talvolta con tono ironico. Ma perché si dice proprio così?
Origini dell’espressione
L’espressione “chapeau” per manifestare apprezzamento deriva da un gesto convenzionale, un tempo molto diffuso in tutto l’Occidente, ovvero quello di toccarsi o togliersi il cappello in segno di umiltà e rispetto nei confronti dell’interlocutore oppure a mo’ di saluto. Fa parte del linguaggio non verbale e collega direttamente l’oggetto, il cappello, a un atteggiamento di riguardo. Ed ecco che il termine cappello entra nel linguaggio figurato e diventa l’espressione “Chapeau”, in italiano tradotta con l’espressione più ironica “Tanto di cappello”.
Si scrive chapeau, ma come si legge? “Sciapò” (šapó), con la vocale tonica aperta.
Quando utilizzarla
Il registro linguistico di uso dell’interiezione chapeau è solitamente più alto del contesto linguistico in cui useremmo l’espressione “Tanto di cappello”. Per intenderci, può essere un modo leggermente più raffinato – sempre con un filo di innocente ironia – per esprimere ammirazione o apprezzamento per una frase o un pensiero (ma anche una performance) espressi dall’interlocutore e verso il quale si nutre rispetto.