Dipende da cosa si vuole dire perché sono entrambe forme corrette. La versione senza i tra la c e la e – celo – è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo celare; il secondo vocabolo con una i tra la c e la e – il sostantivo cielo – indica invece lo spazio entro cui si muove il nostro pianeta.
La stessa ambivalenza si crea con celi, seconda persona singolare del presente indicativo del verbo celare – e cieli, plurale del nome che identifica la volta emisferica delineata dall’orizzonte. Quindi la grafia è corretta quando i termini si usano nel giusto contesto. Vediamo alcuni esempi.
Esempio 1: Celo ogni mia emozione negativa per non dare inutili preoccupazioni a mia madre
Esempio 2: Il cielo si tinge di colori straordinari al tramonto
Esempio 3: Perché celi quello che fai? Dovresti essere più trasparente con i tuoi genitori
Esempio 4: Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome
La i ha quindi la funzione di differenziare due lemmi con funzioni diverse: da un lato un sostantivo – il caso di cielo -, dall’altro lato un verbo – i casi di celo e celi.
Scopri anche se si scrive cecamente o ciecamente.