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Classe Fonte foto: iStock

A Bolzano c'è la classe di "non tedeschi": esplode la polemica

In una scuola elementare di Bolzano costituita una classe di 'non tedeschi', ovvero formata da bambini italiani e migranti, ed esplode la polemica

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Alla scuola elementare di lingua tedesca Goethe di Bolzano l’anno partirà con una classe formata esclusivamente da bambini ‘non tedeschi‘, ovvero italiani e migranti, ed esplode la polemica.

Le parole della preside della scuola a Bolzano

Se in Italia si riapre ciclicamente il dibattito sul tetto del numero di stranieri per classe, in un’altra parte del Belpaese a far discutere sono anche gli alunni italiani. Perché in Trentino Alto Adige sono numerose le scuole in lingua tedesca e da quest’anno, in una di queste, ci sarà una classe con solo studenti italiani o di origine straniera che non sono di madrelingua tedesca. Siamo a Bolzano, e l’istituto in questione è la scuola Goethe.

In un’intervista al giornale ‘Dolomiten’, come riportato da ‘La Repubblica’, la dirigente scolastica Christina Holzer ha difeso la decisione di creare una classe formata esclusivamente da bambini ‘non tedeschi’ parlando di “una strada nuova ma giusta”. Ha poi aggiunto che “non si tratta di una classe speciale”, che “io rifiuto perché emargina persone con disabilità”, ma “un basso livello linguistico non è una disabilità“.

Holzere ha spiegato che nella scuola bolzanina ci sono circa 500 alunni. “Di questi solo 47 hanno cittadinanza straniera”, ma “il 40% ha difficoltà linguistiche”. “In una classe tutti gli alunni partono da zero, nessuno parla infatti tedesco – ha proseguito -. Devo garantire l’insegnamento, ma non devo neanche perdere di vista i bambini di madrelingua tedesca“.

Centrodestra diviso sulla classe per non tedeschi

Sulla questione la Südtiroler Volkspartei (Svp), il principale partito sudtirolese che ha attualmente 3 deputati e 2 senatori in Parlamento e che guida la Provincia autonoma di Bolzano con una giunta di centrodestra, si è diviso.

Come si legge su ‘Sky Tg24’, il presidente Dieter Steger ha difeso la scelta della scuola Goethe affermando che “è l’unica che non è a svantaggio dei bambini tedeschi”. Mentre il suo collega di partito Philipp Achammer, assessore provinciale alla scuola tedesca, ha affermato che “l’istituzione di classi speciali non è consentita dalla legge”, né “a livello statale” né “provinciale”. Achammer ha poi ribadito che deve valere “quanto scritto nel programma di coalizione: il sostegno differenziato per lingua e per gruppi negli asili e nelle scuole attraverso l’assegnazione aggiuntiva di personale docente”.

Divisi anche i partner di coalizione della Südtiroler Volkspartei nel governo provinciale. Da una parte il Die Freiheitlichen, partito autonomista, che ha plaudito la scelta della scuola Goethe, dall’altro Fratelli d’Italia, che ha parlato di “classe ghetto“. Il vicepresidente della Provincia di Bolzano, il meloniano Marco Galateo, ha detto che la decisione dell’istituto “desta profonde preoccupazioni”, aggiungendo che è “in aperto contrasto con il dettato costituzionale, che garantisce il diritto all’istruzione e promuove l’inclusione e anche dal programma di governo provinciale”.

A fargli eco Alessandro Urzì, deputato bolzanino di Fratelli d’Italia, secondo cui “separare fisicamente le persone, e in particolar modo i bambini, crea un allontanamento non solo fisico ma anche culturale”, e “ciò è pericoloso ed è esattamente l’opposto di ciò di cui oggi abbiamo bisogno, ossia capacità sin dalle primissime generazioni di educare all’inclusione autentica”.

Il no di centrosinistra e Anpi sul caso Bolzano

“Come al solito la Svp e i Freiheitlichen si pongono l’obiettivo esclusivo del ‘vantaggio’ dei bambini di lingua tedesca e degli altri chissenefrega”, ha commentato l’ex sindaco di Bolzano e senatore Luigi Spagnolli, eletto in uno dei collegio del Trentino Alto Adige per il centrosinistra. “Spero almeno che tutti i bambini facciano la pausa insieme e che entrino dallo stesso ingresso”, ha ironizzato.

Anche l’Anpi Alto Adige ha espresso preoccupazione: “Alla legittima scelta compiuta da alcune famiglie per acquisire sapere, conoscenze, inclusione e comunità – hanno detto dall’associazione partigiani -, non si reagisce con anacronistiche ‘classi ghetto’, anticamera di più gravi fallimenti ed espulsioni di fatto”.