
A che età si diventa vecchi per la Gen Z? La risposta a sorpresa
Secondo la Generazione Z l'età in cui si può considerare vecchia una persona è decisamente bassa, contro quello che, invece, dice la scienza in merito
Quando si è vecchi? Se spesso sentiamo dire che l’età non è altro che un numero scritto sulla carta di identità e non lo stato d’animo di ognuno di noi, la percezione della “vecchiaia” può cambiare a seconda di quando si è nati. A che età si diventa vecchi per la Generazione Z? La risposta che hanno dato i ragazzi e le ragazze nati tra il 1997 e il 2012 e anche alcuni Millennial (i nati tra il 1981 e il 1994) ha lasciato tutti senza parole: ecco quando si è vecchi secondo i più giovani!
A che età si è vecchi per la Generazione Z
EduBirdie ha condotto un sondaggio su un campione di 2.000 persone appartenenti alla Generazione Z e ai giovani millennial. È stato chiesto agli intervistati a che età ci si può considerare “vecchi”, si è cioè “over the hill”, che significa “oltre il crinale”.
I dati che sono emersi hanno lasciato tutti quanti di stucco. Per il 22% della Generazione Z si inizia a essere vecchi già a 35 anni. Per il 6% si inizia a invecchiare già a 30 anni, mentre per il 3% già a 28 anni non ci si può più considerare giovani. Dai 35 in poi si è decisamente “âgé”.
Per il 13% la soglia tra giovinezza e anzianità si raggiunge ai 35 anni (età nella quale oggi in media si diventa genitori o si consolidano le carriere dopo anni di studi universitari e di master, magari), per il 26% ai 40 anni, per il 21% ai 50 anni, per il 31% ai 60 anni. Unendo tutti i dati, per la Generazione Z non si è più giovani tra i 35 e i 60 anni.
La percezione dell’età può dipendere da vari fattori, che non sono più quelli meramente biologici o sociali: si è vecchi quando, ad esempio, non si riconoscono più i codici usati dai ragazzi, non si capiscono i meme, non si seguono le tendenze di TikTok, non si parla il gergo del momento. Non sono i capelli bianchi e le rughe a invecchiare le persone, ma l’appartenenza a un gruppo che non comprende i giovani e i loro linguaggi e comportamenti.
In realtà, però, dal sondaggio è emerso che a “dar fastidio” alla Generazione Z non sono le persone adulte che si comportano come tali, accettando il proprio tempo e non cercando di imitare con comportamenti e linguaggi i più giovani. Chi si atteggia in questo modo è decisamente cringe ai loro occhi ed è questo che li rende completamente fuori dai tempi che stiamo vivendo: per i ragazzi questo voler imitare chi ha meno anni fa perdere di credibilità e autenticità e questo è un messaggio molto forte!
Le star che secondo la Gen z sono già vecchie
Da questo punto di vista, per la Generazione Z sono molte le star che sono ormai vecchie. Da Taylor Swift (nata nel 1989) a Emma Watson (nata nel 1990), passando anche per Daniel Radcliffe (nato nel 1989). Ma ancora: sono vecchi Katy Perry o LeBron James, nati nel 1984.
E chissà quanto appaiono “vintage” star del calibro di Madonna, George Clooney o Brad Pitt, che agli occhi dei ragazzi diventano dei boomer da età pensionabile.
Quando inizia la vecchiaia secondo la scienza
Se questa, però, è la percezione delle nuove generazioni, cosa dice la scienza? Secondo uno studio della Humboldt University di Berlino, la vecchiaia è una fase della vita che inizia dopo i 74 anni. Questo perché l’aspettativa di vita è oggi più alta e le condizioni di salute sono migliorate: siamo attivi e produttivi più a lungo rispetto al passato, tanto che non è raro vedere persone lavorare anche a età molto avanzata.
Markus Wettstein, autore della ricerca, come riportato dal Corriere della Sera, ha spiegato: “Le persone che un tempo venivano considerate anziane oggi non lo sono più. Si è spostata in avanti la percezione dell’invecchiamento perché sono migliorate le condizioni di vita, sia fisiche che sociali”.
Una spiegazione che, però, va contro le percezioni di chi appartiene alla Generazione Z.
Resta sempre aggiornato: iscriviti al nostro canale WhatsApp!