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Insegnamento del latino a scuola Fonte foto: iStock

Addio al latino a scuola: esplode il caso (nel Regno Unito)

Il Governo inglese vuole togliere l'insegnamento del latino dalla scuola statale: rimarrà così un'esclusiva delle scuole private, non senza polemiche

Patrizia Chimera

Patrizia Chimera

GIORNALISTA PUBBLICISTA

Giornalista pubblicista, è appassionata di sostenibilità e cultura. Dopo la laurea in scienze della comunicazione ha collaborato con grandi gruppi editoriali e agenzie di comunicazione specializzandosi nella scrittura di articoli sul mondo scolastico.

Non solo in Italia si parla dell’insegnamento di lingue “morte” come il latino nelle scuole. Anche all’estero ci sono dei casi analoghi, come ad esempio nel Regno Unito dove è diventato un caso la decisione del Governo laburista di abolire il latino dalle scuole statali. In questo modo nella scuola pubblica non si potrà più insegnare questa materia, visto il taglio dei finanziamenti a queste cattedre. Rimarrà solo la possibilità di impararla nelle costose scuole private inglesi.

Taglio dell’insegnamento del latino nelle scuole inglesi

Mentre in Italia il ministro Valditara ha proposto un ritorno dell’insegnamento del latino nelle scuole medie (anche se solo dal secondo anno ed esclusivamente come materia volontaria), ecco che nel Regno Unito si va in direzione opposta. Il Governo laburista guidato da Keir Starmer ha deciso di abolire i finanziamenti ai corsi di latino nelle scuole statali.

La decisione è stata presa a metà dell’anno scolastico in corso e molti studenti dovranno smettere di studiare questa materia, abbandonando il percorso di studi che li avrebbe portato a sostenere con quella materia il Gcse, l’esame che si dà a 16 anni alla fine della scuola dell’obbligo.

Il Governo vuole così risparmiare 1 milione di sterline l’anno, che per molti oppositori di questa riforma non è nulla nel bilancio statale annuale.

Il latino resterà un’esclusiva delle scuole private

Il latino non sparirà nel Regno Unito, sarà solo eliminato dalle scuole statali. Rimarrà un insegnamento previsto in moltissime scuole private, che sono anche molto costose. Per molti detrattori della riforma che abolisce il latino dalla scuola pubblica si tratta di un modo di privilegiare i ricchi, causando uno svantaggio formativo nei confronti di chi vive in condizioni non semplici.

Lo storico Tom Holland, come riportato dal Corriere della Sera, ha detto che “se diventa ghettizzato, non è solo lo studio del latino e dei classici che viene precluso a quelli che non possono permettersi di pagare, ma è come dire che lo studio della storia, della letteratura e dell’arte sono solo per dilettanti altolocati. È davvero questo ciò che il governo vuole comunicare?”.

La paura è che il Governo con questa e altre decisioni, come quella di imporre l’Iva al 20% alle scuole private, stia cercando di privilegiare gli istituti a pagamento, soprattutto quelli più grandi, a discapito di quelli più piccoli. Questi aumenti previsti, inoltre, potrebbero tagliare fuori dall’istruzione privata britannica, che è un’eccellenza mondiale, gli studenti che appartengono a famiglie di classe medie, che fanno sacrifici per dare ai figli un’educazione di qualità, avvantaggiando i più ricchi in tal senso.

Le proteste contro l’abolizione del latino nella scuola pubblica

Già negli anni scorsi i classicisti inglesi avevano cercato di ampliare la platea di studenti di latino. Un gruppo di professori universitari inglesi in una lettera indirizzata alla ministra dell’Educazione, Bridget Phillipson, aveva ricordato quanto il programma di insegnamento del latino nella scuola statale avesse avuto risultati rimarchevoli, anche per incoraggiare gli studenti considerati più svantaggiati di apprendere questa lingua.

Studenti come quelli della Michaela Community, che si trova in una delle aree più povere di Londra, che negli ultimi anni ha mandato a Oxford e Cambridge più studenti di scuole prestigiose e rinomate come Eton, che sarebbero però privilegiate dalla riforma del Governo laburista. Non a caso la ministra Phillipson è stata definita dai media inglesi come “la migliore amica di Eton”.