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A cosa serve studiare latino: la lezione di prof Maggi
Prof Andrea Maggi de Il Collegio ha detto la sua sull'apprendimento del latino, tema dibattuto alla luce del suo inserimento nei programmi delle medie
“È vero che il latino è una lingua morta? Sì, ma lotta ancora insieme a noi”. È il quesito a cui ha dato risposta prof Andrea Maggi, docente di Pordenone che ha raggiunto la popolarità grazie al docu-reality di Rai 2 Il Collegio.
In un video pubblicato sulla sua pagina Instagram, indossando la t-shirt de “Il Collegio 1958” (riferita alla settima edizione), prof Maggi ha spiegato i motivi per i quali il latino in realtà è ancora importante e perché dovremmo studiarlo.
- Perché studiare il latino secondo prof Andrea Maggi
- Quando dovremmo iniziare a studiare il latino: le parole di prof Maggi
Perché studiare il latino secondo prof Andrea Maggi
Lo studio del latino è un tema divisivo: c’è chi sostiene che sia una materia inutile al giorno d’oggi e chi ne evidenzia invece l’importanza e la reputa essenziale. Tra questi ultimi si trova anche prof Maggi, che in un video social si è chiesto se il latino fosse una lingua morta.
“Ebbene sì, se per morta definiamo una lingua non più parlata”, ha risposto il prof impegnato in questo periodo nel programma Rai 3 ‘Splendida Cornice’ di Geppi Cucciari.
“Ma allora perché continuiamo a studiarlo?”, ha proseguito il docente. “Innanzitutto perché la letteratura latina è uno dei più grandiosi patrimoni letterari dell’Umanità. Autori come Virgilio, Seneca, Cicerone o Lucrezio sono imprescindibili, quindi dobbiamo saperli leggere e interpretare, quindi per farlo dobbiamo conoscere il latino”, ha spiegato.
“Ma poi nella nostra vita quotidiana non è vero che non usiamo il latino – ha sottolineato Maggi -. Per esempio ci sono tantissime espressioni latine che usiamo nell’italiano corrente. Quando c’è stato un fraintendimento diciamo che c’è stato un Qui pro quo (qualcosa al posto di qualcos’altro), quando commettiamo un errore inavvertitamente abbiamo avuto ‘un lapsus'”, ha detto elencando alcuni esempi.
“Qualcuno potrà dire che il latino è incompatibile con la modernità, per esempio con le nuove tecnologie: sbagliato. ‘Computer’ è una parola che ci arriva dal mondo anglosassone, ma acquisita direttamente dal verbo latino ‘computo’ che significa contare e calcolare. Poi ci sono i file che ascoltiamo e vediamo che chiamiamo ‘audio’ e ‘video’, verbi latini che significano ‘ascolto’ e ‘vedo’. Ma anche lo schermo del computer ha un nome latino: ‘monitor’. In latino significa ‘avvertitore’, ‘suggeritore’, monitorare significa infatti ‘tenere sotto controllo'”.
Quando dovremmo iniziare a studiare il latino: le parole di prof Maggi
Secondo il prof de Il Collegio, quindi, il latino è morto come lingua parlata, ma nonostante ciò “ci ha lasciato un’eredità preziosa anche e soprattutto per comprendere la lingua che parliamo”. Non è un caso che il latino conquisterà maggior importanza con la sua introduzione nelle scuole medie, come stabilito dalle nuove indicazioni nazionali annunciate dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che recentemente hanno aperto un acceso dibattito.
“Ma da quando dobbiamo cominciare a studiare il latino?”, ha aggiunto il docente pordenonese, che ha risposto con un sorriso: “Perlomeno, non prima di aver imparato decentemente la grammatica italiana“.
Il discorso di prof Maggi si lega a quello di Valditara, che aveva dichiarato che studiare il latino permette di “aprire le porte a un vasto patrimonio di civiltà e tradizioni” e rafforza “la consapevolezza della relazione che lega la lingua italiana a quella latina”. Inoltre, ha sottolineato “il tema importantissimo dell’eredità”, poiché “studiare il latino vuol dire andare alle radici della lingua italiana e del significato delle parole”, aveva concluso il capo del MIM.