
Parole straniere al plurale, la lezione speciale di prof Maggi
Come si usano le parole straniere al plurale? A chiarire ogni dubbio è prof Andrea Maggi, che rivedremo presto nel programma Rai "Il Collegio"
Quando dobbiamo scrivere delle parole straniere al plurale, come le dobbiamo usare? Si scrivono con la “s” finale, come nell’esempio della lingua inglese (o in quella spagnola), oppure dobbiamo lasciarle senza suffisso? A chiarire l’annoso dubbio, che spesso blocca anche i più sciolti nella scrittura, è prof Andrea Maggi, docente di italiano divenuto un volto noto sui social e in Tv grazie alla sua partecipazione (e ritorno nel 2025) nel programma Rai “Il Collegio”, dove insegna anche educazione civica.
- La regola per le parole straniere al plurale svelata da Maggi
- Le eccezioni alla regola e la spiegazione di prof Andrea Maggi
La regola per le parole straniere al plurale svelata da Maggi
Si scrive (e si dice) “leader” o “leaders”? Si dice “team” o “teams”? Sono le domande con cui prof Maggi inizia il breve video di spiegazioni pubblicato sulla sua pagina Facebook, per chiarire come vanno usate le parole straniere al plurale nella lingua italiana.
Il docente, che torneremo a vedere con la nuova stagione de “Il Collegio” dopo due anni di stop, ha spiegato qual è la risposta corretta e la regola da utilizzare ogni volta che si incontrano parole di lingua straniera in un testo italiano (e che in certi casi fanno venire dubbi anche ai più abili nella scrittura): si scrive leader e team, senza il suffisso “s”.
La regola generale da seguire, per non sbagliare, è quindi che “le parole straniere che usiamo correttamente in italiano vanno usate senza l’uso di suffissi“. Il motivo? Se per ogni parola straniera dovessimo utilizzare il cambio di numero relativo alla grammatica della lingua di origine, risulterebbe un lavoro troppo complicato. Questo perché non tutte le parole straniere che utilizziamo sono inglesi.
Prof Maggi ne ha presentato un esempio molto chiaro: “Kamikaze è una parola giapponese”, ma all’interno di una frase “non potremmo dire kamikazes, perché in questo caso utilizzeremo il suffisso del plurale inglese in una parola giapponese, utilizzata in una frase in lingua italiana”, ha aggiunto.
Diversamente, dovremmo conoscere tutte le regole grammaticali di ogni lingua a cui appartengono le parole che utilizziamo, e anche in questo caso renderebbe lo scritto e il parlato molto più complesso. “Troppa confusione – ha commentato pro Andrea Maggi -, per questo le parole straniere al plurale restano come sono“. Il docente, che ha commentato recentemente anche la notizia relativa a Pordenone (che è la sua città di nascita) Capitale della Cultura 2027, ha elencato altri esempi di parole straniere per le quali non serve aggiungere alcun suffisso, come collant, garage o imam.
Le eccezioni alla regola e la spiegazione di prof Andrea Maggi
Esistono però delle eccezioni: alcune parole straniere, “in italiano volgono al plurale secondo le regole della grammatica italiana”, ha spiegato prof Maggi. Un esempio è la parola “balalaica (o balalaika), che al plurale diventa balalaiche“. Perché si verificano tali eccezioni alla regola generale? “Perché alcune parole straniere nella nostra lingua riescono a mimetizzarsi meglio di altre”, ha chiarito il docente in questa utile lezione, che si aggiunge a quella sull’uso della frase “Buon Natale a te e famiglia” e sul ruolo delle emozioni e sull’ansia.
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