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Caso Furbetti Fonte foto: iStock

Anche a scuola esplode il "caso furbetti": le truffe scoperte

Dopo i 'furbetti del cartellino' arrivano anche quelli della scuola ed esplode il caso: le truffe scoperte con al centro la discussa Carta del docente

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Nel corso degli anni sono state scoperte numerose truffe perpetrate da lavoratori ai danni della Pubblica amministrazione. E adesso anche a scuola esplode il ‘caso furbetti’. Alcuni insegnanti, infatti, hanno utilizzato la Carta del docente per acquistare prodotti non previsti dal regolamento, in particolar modo elettrodomestici. Ecco cosa è successo.

Insegnanti “furbetti”

Lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi, proiettori, cellulari, stampanti, fotocamere e scanner. Sono gli oggetti acquistati da alcuni insegnanti con la Carta del docente, come ha riportato ‘Il Giornale’.

La Carta del docente è un bonus riservato agli insegnanti che proprio in queste ultime settimane sta facendo molto discutere vista la possibile riduzione della cifra, che almeno fino ad oggi è stata di 500 euro.

La carta può essere usata da maestri e professori per comprare libri, ingressi a musei, biglietti per eventi culturali, per iscriversi a corsi di laurea, master o per attività di aggiornamento, e per acquistare hardware utili per la didattica. Ma, come sottolineato dal quotidiano, ci sono state troppe spese improprie e altrettanti verbali della Guardia di Finanza. C’è infatti chi l’ha utilizzata per acquisti che con la cultura e la formazione non c’entrano niente, incorrendo così in una serie di reati. Su tutti, “l’indebita percezione di erogazioni pubbliche”, recentemente contestato ad alcuni insegnanti del Cosentino su cui la Cassazione si è espressa, stigmatizzando “la dispersione del denaro pubblico”.

La truffa

Ma come è possibile utilizzare la Carta del docente per comprare elettrodomestici? È proprio qui che arriva la truffa. Si acquista un prodotto tra quelli previsti dal bonus, per poi restituirlo poco dopo lamentando un malfunzionamento. Così il negoziante è costretto ad emettere un buono di pari valore non vincolante che poi viene investito per comprare elettrodomestici.

È successo però anche che, riporta ancora ‘Il Giornale’ citando alcune sentenze, gli esercenti fossero complici della truffa, tanto che negli scorsi anni alcuni commercianti sono stati condannati a pagare sanzioni per decine di migliaia di euro.

Come è stato speso il bonus

La Carta del docente è nata con la riforma della Buona Scuola del governo Renzi nel 2015. Dal 2016 ad oggi sono stati erogati 3,437 miliardi di euro. Ma come sono stati spesi dagli insegnanti in questi 9 anni?

Il 3,08% è stato speso per enti e corsi accreditati. Lo 0,3% è stato utilizzato in corsi di formazione coerenti con il Piano per la formazione dei docenti, mentre lo 0,44% è stato investito per corsi di formazione finalizzati alla laurea. E ancora: l’1,6% è stato destinato a corsi post laurea e master, lo 0,11% per le certificazioni.

Pochissimi gli insegnanti che hanno pagato con la Carta docenti ingressi a mostre (0,86%), musei e teatri (1,48%), e cinema (0,5%). Nella maggior parte dei casi gli acquisti sono stati indirizzati a libri (23,84%) e hardware (67,76%).

L’avviso del ministero dell’Istruzione

Come si legge sul sito dedicato, la nuova edizione della Carta del docente per l’anno scolastico 2024-2025, riservata ai soli insegnanti di ruolo, aprirà il 14 ottobre alle ore 14.

Quanto alla possibile riduzione del bonus, ‘Il Giornale’ ha scritto che qualche notizia in più potrà arrivare già nella giornata di oggi al termine dell’incontro tra il ministero dell’Istruzione e del Merito e i sindacati.