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Andrea Maggi Fonte foto: IPA

Carta del docente, Prof Maggi de Il Collegio attacca Valditara

La Cgil lancia l'allarme sul taglio dell'importo della Carta del docente: l'attacco del prof de Il Collegio Andrea Maggi contro il ministro Valditara

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Dopo l’allarme lanciato dalla Flc Cgil sulla riduzione dell’importo della Carta del docente, arriva l’attacco del prof de ‘Il Collegio‘ Andrea Maggi contro il ministero dell’Istruzione e del Merito presieduto da Giuseppe Valditara. Le parole dell’insegnante.

L’attacco del prof Maggi

“Che ce lo aumentassero, non lo speravamo minimamente. Ma che addirittura ce lo tagliassero, è un’autentica vergogna”. Lo ha scritto su Facebook Andrea Maggi, il professore di lettere volto noto della tv per essere stato uno dei protagonisti del docureality ‘Il Collegio‘, in merito al taglio dell’importo della Carta del docente confermata dal sindacato Flc Cgil.

La Carta del docente è un buono del valore di 500 euro (fino ad ora) rivolto agli insegnanti di ruolo per l’acquisto di libri, ingressi a musei, biglietti per eventi culturali, per iscriversi a corsi di laurea, master o per attività di aggiornamento. Come riportato su una nota della Cgil, “nell’anno scolastico 2024/2025 sarà ridotta a 425 euro“.

“Il bonus docenti non lo abbiamo richiesto noi – ha proseguito prof Maggi sui social -, ma dal momento che ci è stato dato, lo abbiamo utilizzato per l’aggiornamento o per l’acquisto di materiale utile per la nostra professione. Non erano tanti soldi, ma era sempre meglio di niente”.

Adesso il bonus docenti ci viene tagliato senza che tv e giornali dicano niente. Ringraziamo di cuore il ministero dell’Istruzione e del Merito per la considerazione della nostra professionalità”, ha concluso Andrea Maggi.

L’allarme della Cgil

“La carta docenti, pari a 500 euro introdotta con la legge 107/2015 per supportare l’aggiornamento professionale degli insegnanti, nell’anno scolastico 2024/2025 sarà ridotta a 425 euro”. A lanciare l’allarme, lunedì 23 settembre, è stata la Flc Cgil.

Ma qual è il motivo del taglio? “Le risorse per finanziarla – hanno proseguito dal sindacato – sono state impegnate per altre finalità così come dispone un provvedimento normativo (decreto-legge 36/2022) voluto dal precedente ministro e non modificato dall’attuale”.

“Una parte delle risorse (19 milioni di euro per il 2024 e 50 milioni di euro per il 2025) saranno utilizzate per retribuire i docenti impegnati nelle attività di tutoraggio nei percorsi di formazione iniziale per l’accesso al ruolo dei futuri docenti – ha spiegato la Flc Cgil -. Altri 40 milioni di euro (che porterà la carta a meno di 400 euro) saranno utilizzati dal 2027 per finanziare i corsi di formazione per il ‘docente stabilmente incentivato’, un percorso selettivo e premiale rivolto ad un’esigua minoranza di docenti che riceverà un ‘premio’ a seguito di valutazione positiva al termine di un percorso articolato in tre cicli triennali successivi”.

Ne deriva, hanno puntualizzato i sindacalisti, che “resterà sempre meno da spendere con la carta che in questi anni ha consentito ai docenti di partecipare ad attività di formazione ma anche di acquistare libri e testi utili per l’aggiornamento professionale, biglietti per musei, cinema e spettacoli dal vivo, oppure di potenziare gli strumenti digitali personali con l’acquisto di materiale hardware e software”.

A questo si aggiunga che “già tanti docenti precari, a cui è stato riconosciuto il diritto alla carta anche a seguito di sentenza legale, ad oggi ancora non hanno riscosso alcun beneficio”.

La Flc Cgil incontrerà Giuseppe Valditara il 2 ottobre. “È così che si promuove il ruolo degli insegnanti, che si valorizzano professionalità e formazione, tagliando drasticamente le risorse a loro disposizione? È questa una delle richieste che avanzeremo al ministro dell’Istruzione in occasione dell’incontro programmato per il prossimo 2 ottobre 2024″.